Quando mi sono ritrovata tra le mani il libro “Ordinaria Follia” di Danilo Salvatori ho compreso immediatamente che si trattava di un lavoro che di “ordinario” aveva ben poco.
Mi è bastato osservarne la copertina che, se da una parte non lascia possibilità di fraintendimenti riguardo la drammaticità del tema trattato, dall’altra mostra, attraverso le tinte forti che la caratterizzano, uno spiraglio di speranza.
Per prima cosa ho cercato di consultare l’indice, che non ho trovato. Poi, sfogliandone le pagine, mi sono resa conto che non c’è nessuna suddivisione in capitoli: un unico paragrafo, nessuna immagine, nessuno schema. Sapevo di dover andare oltre la forma, e mi sono immersa nella lettura.
“Ordinaria Follia” edito da Edizioni Sinapse, è un libro appassionante e appassionato. Appassionante perché , attraverso la proposta di continui spunti di riflessione, come se fosse un dialogo aperto con i suoi interlocutori/lettori, li conduce nel tema della violenza di genere, un tema tremendamente, direi “follemente” attuale, al punto che ogni giorno sfocia nell’ordinario delle cronache e, purtroppo, nelle vite di troppe donne. Si tratta di un vero e proprio viaggio nell’evoluzione del fenomeno della violenza di genere (intesa come violenza verso le donne di tipo fisico, verbale o economico), un percorso fatto di osservazioni partecipate, di critica alle ricostruzioni storiche e sociologiche, di una analisi giuridica del fenomeno, senza tralasciarne aspetti di natura psico-emotiva.
E’ appassionato perché scritto da un uomo che, osservando e dando voce alle donne che partecipano suoi percorsi di prevenzione, riesce di volta in volta a rimodulare la proposta formativa in modo da tradurla in aiuto concreto.
Danilo Salvatori, già docente di Storia e Diritto, ed esperto istruttore di arti marziali si è specializzato nel settore della difesa urbana. Proprio dalla sua esperienza, legata alla prevenzione e prima reazione, nasce l’idea di fondare l’Accademia UDS (Urban Defence Sistem), attraverso la quale, in collaborazione con numerose Amministrazioni del sud Italia, già da alcuni anni propone percorsi di prevenzione e prima difesa dedicati alle donne di tutte le età, secondo un format su misura per loro. Si tratta di percorsi di natura emozionale, fondati su insegnamenti utili per vincere nel breve periodo le angosce e le paure che limitano la loro libertà. Il format dell’Accademia non si pone certo in competizione con le arti marziali classiche, ma vuole rappresentarne una evoluzione naturale, laddove l’impostazione fisica di reazione è supportata da meccanismi di tipo psicologico ed emotivo.
C’è una frase in “Ordinaria Follia” che mi piace citare e che, a mio avviso, racchiude in sé il senso del metodo formativo descritto nel libro di Danilo Salvatori: “ La Prevenzione nasconde un sogno nel cassetto: farvi divenire terapeute di voi stesse”. Buona Lettura
Ho rivolto all’autore le seguenti domande
1) Perché avete scelto la forma di Accademia e non quella di Associazione?
Perché mentre in una associazione i soci seguono una linea guida che è sempre la stessa, dettata da un presidente o comunque da un direttivo, la scelta della forma dell’Accademia nasce dalla volontà di coinvolgere i soci in maniera più attiva, perché grazie alle loro osservazione e proposte di cambiamento dei programmi stessi. Per noi, ogni persona può lanciare un’idea, un pensiero, domande che i tecnici raccolgono e di anno in anno vanno a riformulare programmi innovativi.
2) Quali sono le differenze tra uomini e donne nell’affrontare una aggressione?
L’uomo è prettamente fisico, ha un istinto fisiologico e quindi, istintivamente tende a rapportarsi all’aggressione attraverso la fisicità; invece la donna, possedendo più neuroni dell’uomo, come scientificamente provato, tende a ragionare in ogni accadimento. nel caso di una aggressione, la donna sotto stress, presa dalla paura, tende a pensare, a darsi una risposta, un perché.
3) Dove è possibile trovare il libro?
Il libro sarà dato in omaggio a tutte le socie e alle iscritte a tutti i corsi di prevenzione, oppure può essere richiesto attraverso la pagina Facebook dell’Accademia UDS, inviando un messaggio privato.
Angela Quaglia