Di Veronica Gatta Oltre 80 incidenti, 30 dei quali mortali, in meno di 15 anni: questo è il tragico bilancio degli incidenti stradali che si sono susseguiti sulla Cilentana. Una vera e propria strada killer, una trappola per gli automobilisti che quotidianamente affrontano “viaggi della speranza” su un’arteria che presenta buche (spesso molto profonde), avvallamenti e un manto stradale viscido e usurato.
Tra le zone più a rischio: il tratto stradale tra Pattano e Vallo della Lucania, quello nei pressi della Diga Alento e le uscite di Agropoli nord, Ceraso, Centola e Roccagloriosa.
In molti casi gli incidenti sono causati da disattenzione, sorpassi azzardati e dal superamento della velocità massima consentita (motivo per il quale la Provincia di Salerno avrebbe intenzione di posizionare degli autovelox sulle proprie strade di competenza).
Certo, gli autovelox potrebbero dissuadere gli automobilisti dal premere il pedale dell’acceleratore in maniera irresponsabile. Ma non basta! Il primo passo da compiere per garantire una maggiore sicurezza stradale è fare manutenzione.
L’ultimo tragico incidente è avvenuto martedì 7 febbraio nei pressi dello svincolo di Vallo della Lucania; vittima Angela Merola, una donna di 43 anni, che, come tanti cilentani, percorreva la “strada maledetta” per recarsi sul posto di lavoro (nel suo caso un noto bar di Vallo della Lucania). Angela era una giovane moglie e madre che è stata tragicamente strappata all’amore dei suoi familiari: il marito Emilio e tre figlie (due universitarie e una bambina piccola).
La terribile vicenda ha aperto ancora una volta le polemiche contro la Cilentana. Il presidente dell’Associazione Costruttori Salernitani, Antonio Lombardi, in una lettera inviata al presidente della Provincia di Salerno Giuseppe Canfora, ha chiesto che vengano effettuati interventi urgenti per tutelare la sicurezza degli automobilisti cilentani.
«L‘ennesimo incidente mortale registratosi nei giorni scorsi sulla strada provinciale 430 Cilentana impone una riflessione sulle condizioni in cui versa questa arteria, fondamentale per le popolazioni e le imprese di un’area vastissima del territorio provinciale, ancor di più con l‘approssimarsi della stagione turistica – ha sottolineato Lombardi –. Siamo ormai in presenza di un vero e proprio bollettino di guerra: oltre 80 incidenti in meno di 15 anni, 30 dei quali mortali, che testimoniano e certificano l’estrema pericolosità di questa strada, che in numerosi suoi tratti è ben al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Buche profonde, quando non vere e proprie voragini, minacciano gravemente l’incolumità di automobilisti e motociclisti. Il manto d’asfalto in vasti tratti è ormai divenuto estremamente viscido e sottile, sia a causa della vetustà sia per il traffico sostenuto, anche di mezzi pesanti».
«I viadotti, che caratterizzano l’arteria per oltre 30 km, non sono mai stati interessati da verifiche di staticità (ed i recenti fatti di cronaca hanno avuto modo di rammentarci quanto questa zona presenti, oltre al ben noto rischio sismico, alta criticità anche per quanto attiene il dissesto idrogeologico). È evidente – continua – che tutto questo impone un immediato screening e, soprattutto, l’avvio di un programma urgentissimo di interventi che consenta quanto meno il ripristino dei livelli minimi di sicurezza per chi percorre questa strada».
E conclude: «Auspico, quindi, un suo sollecito intervento e – ben consapevole delle difficoltà in cui l’Ente che Lei autorevolmente preside, opera dopo gli interventi di riforma – Le garantisco fin d’ora il massimo supporto della nostra Associazione, perché almeno gli interventi minimi necessari possano essere cantierati con estrema urgenza per interrompere quel doloroso bollettino di guerra che richiama le amministrazioni (e le coscienze) tutte ad una seria, rigorosa assunzione di responsabilità».