Secondo l’Assitoil a breve nei supermercati potrebbe esserci carenza di olio extravergine di oliva generata da una serie di problemi sia ambientali che legati a rincari e promozioni sottocosto.
I produttori di olio di oliva in Spagna stanno vivendo una situazione drammatica con una produzione quasi dimezzata e i prezzi alle stelle a causa della siccità. Come era facile aspettarsi, però, e come più volte preannunciato da produttori e associazioni di settore, anche l’olio extravergine di oliva italiano non sta vivendo un buon momento. Già ad ottobre 2022 la situazione era difficile e l’Associazione Italiana dell’Industria Olearia (Assitoil) aveva lanciato l’allarme su una possibile carenza di olio nel nostro Paese. È crollata la produzione dell’Olio extravergine d’oliva e potremmo non trovarlo più al supermercato la prossima estate. La crisi è dovuta a materia prima e consumi ma anche a siccità e a cambiamenti climatici.
Assitoil scrive: “È crisi per l’olio extra vergine d’oliva. Colpa della disastrosa campagna olearia, su cui hanno inciso siccità ed episodi di meteo estremo, e dei rincari della materia prima”.
Il momento in cui potremmo davvero non trovare più olio extravergine disponibile al supermercato sembra avvicinarsi sempre più. Le aziende, infatti, temono di non riuscire a garantire ancora a lungo (ovvero per tutti i prossimi mesi prima dell’arrivo della nuova campagna olearia) il prodotto sugli scaffali. E questo rischio è destinato ad aumentare, soprattutto se continuerà la spinta promozionale dell’olio di oliva tramite offerte che potrebbero anticipare l’esaurimento delle scorte.
Come ha dichiarato Andrea Carrassi, Direttore Generale dell’Associazione: “Sta succedendo quello che avevamo paventato agli inizi della campagna a causa della scarsa produzione, il nostro settore rischia di non avere a disposizione la quantità di extra vergine sufficiente a rifornire il mercato nei prossimi mesi”.
C’è stato un pesante calo produttivo in Italia del 30% di olio di oliva disponibile. Ciò è strettamente legato anche a quanto avvenuto in Spagna. Infatti, come spiega l’Assitoil: “A pesare sui mercati è stata soprattutto la situazione della Spagna, primo produttore mondiale di olio d’oliva, che ha visto dimezzare i propri quantitativi a causa della siccità prolungata, attestandosi sulle 700mila tonnellate. Questa contrazione record ha generato l’impennata verso l’alto dei costi della materia prima, cui si sono aggiunti i rincari energetici e quelli del confezionamento. La disponibilità di olio, sia in Italia che all’estero, è quindi ai minimi termini. Per giunta, stando alle prime previsioni sulla prossima campagna, il quadro è destinato a peggiorare, a causa del perdurare della siccità in Spagna e in buona parte del Mediterraneo”.
Negli ultimi mesi l’olio di oliva è diventato un bene prezioso. L’Assitoil chiede la collaborazione e il senso di responsabilità di tutta la filiera produttiva (da evitare ad esempio le offerte sottocosto) affinché non vi sia carenza di olio.
Anche noi consumatori abbiamo un ruolo in questo scenario. Evitiamo di fare scorte così da dare la possibilità a tutti di avere sempre disponibile olio di oliva e, quando possibile, affidiamoci ai produttori locali per avere olio a filiera corta (anche se costa un po’ di più).
Se poi avete dei terreni, sfruttate la possibilità di renderli produttivi proprio piantando ulivi o recuperando quelli che già ci sono (se magari li avete trascurati). Lo scenario climatico purtroppo è quello che conosciamo e avere anche una piccola produzione casalinga, ora come ora, potrebbe fare la differenza.