Felitto, Comune della Regione Campania in Italia; OLD FORGE, Comune dello Stato della Pennsylvania negli Stati Uniti.
Sono così lontani fra loro nello spazio, ma sono tanto vicini nel cuore e negli affetti, al punto che molti di noi ritengono Old Forge la Felitto d’America. Questo perché molti felittesi, tra la seconda metà del 1800 e gli inizi del 1900 emigrarono negli Stati Uniti e si stabilirono in quel piccolo angolo del mondo, dove trovarono lavoro, specialmente nelle miniere e nella costruzione delle ferrovia agli inizi e successivamente anche nell’industria tessile. Partivano giovani coraggiosi, coppie ed anche intere famiglie, spendendo tutti i loro miseri averi, ed anche facendo debiti, per pagare le spese di viaggio.
Partivano con la speranza di fare fortuna e condurre una vita più agiata e spensierata, specialmente a beneficio dei figli e del loro futuro. Ma anche nella nuova terra le sofferenze ed i disagi furono enormi; costretti a vivere in baracche, non adeguatamente protetti dal freddo e dal caldo, spesso denutriti o sottoposti a massacranti e non remunerativi turni di lavoro nelle miniere o lungo le strade ferrate in costruzione, si ammalavano, molto frequentemente di tubercolosi o morivano per incidenti sul lavoro.
I felittesi lasciavano il proprio paese con dolore e sofferenza, portando, raccolti nel proprio cuore gli affetti più cari ed i legami più solidi.
Partiti alla volta di sconosciute ed amare terre lontane, alimentando nel cuore speranze e ricordi, nostalgie ed illusioni, scelsero la Madonna di Costantinopoli come compagna di viaggio, consolatrice e protettrice, perché lenisse i loro affanni, illuminasse il loro cammino, alimentasse le loro speranze.
La vita in quei luoghi per loro non fu facile perché vi trovarono sfruttamento, incomprensione e scarsissima ospitalità. In molti casi venivano anche maltrattati e rifiutati perché ritenuti cattivi, mafiosi e senza Dio.
Col tempo si sviluppò in quel luogo una bella comunità di quasi tutti felittesi, molto generosi, cordiali e solidali fra loro.
Nel 1899 Old Forge fu riconosciuto come Comune autonomo ed i felittesi, per dimostrare che erano persone umane, serie, attive, laboriose e religiose costituirono un’Associazione che non solo serviva ad aiutare e soccorrere che ne avesse bisogno, ma si distinse in lodevoli impegni e realizzazioni sociali ed umanitarie, come per esempio la realizzazione di un Cimitero.
Chi osserva ancora oggi la lapide apposta nel 1909 all’ingresso del costruito cimitero e ne legge i 33 nomi, si accorge che almeno 25 sono certamente di Felitto.
E per dimostrare che erano credenti e devoti, già nel 1896 avevano costruito un bellissima chiesetta, poi ricostruita ed inaugurata il 19 settembre 1954, perché distrutta da un incendio nel 1951, dedicata alla Madonna di Costantinopoli, che ancora oggi festeggiano solennemente ogni anno agli inizi di settembre, proprio come a Felitto.
Col passare del tempo molti discendenti di felittesi si sono stabiliti anche in altri Stati e città dell’America, ma oggi il nucleo più numeroso degli abitanti di Old Forge continua ad essere rappresentato di discendenti dei felittesi, che ancora attuano e tramandano tradizioni, usi e costumi felittesi.
Effettivamente ci troviamo di fronte alla Felitto d’America. Ma i contatti tra le due comunità non si sono mai interrotti e spero che continueranno a svilupparsi ancora di più. Ci sono stati continui scambi di lettere prima e telefonate poi e negli ultimi decenni anche frequenti scambi di brevi viaggi in entrambe le direzioni.
Ma i felittesi non dimenticano che durante gli anni trenta e specialmente durante la guerra dai parenti americani sono arrivati tanti vaglia postali e tantissimi pacchi postali, contenenti ogni ben di Dio, non deperibile, e persino dollari ben nascosti.
Ecco perché il gemellaggio che è stato realizzato tra queste due comunità è qualcosa non solo bella ed opportuna, ma anche doverosa, a memoria e gratitudine del passato ed anche ad insegnamento per le nuove generazioni.
L’idea del gemellaggio era già sorta all’alba del nuovo millennio. Infatti nell’estate del 2001, quando ero Sindaco di Felitto, essendone stato onorato per la seconda volta dai miei concittadini, avevo programmato un viaggio ad Old Forge proprio per discutere di questo progetto con le autorità locali. I tragici eventi dell’11 settembre 2001 fecero saltare tutti i piani ed il viaggio fu annullato. Ma i contatti non si sono mai interrotti con molti “felittesi d’America”.
Grazie ad internet si sono sviluppati frequentissimi rapporti con tantissime persone che desideravano, e desiderano, sapere di Felitto e dei loro parenti qui presenti.
A seguito dei tragici fatti dell’11 settembre, raggiunsi telefonicamente tutti i felittesi di New York di cui avevo notizie, per sapere di loro e delle loro famiglie e per portare loro la solidarietà di tutta la Comunità di Felitto. Non ho mai provato in vita mia un’emozione così intensa e profonda come quella che provai e condivisi con quelle persone in quelle telefonate. Ben presto il mio numero di telefono e la mia email si diffuse tra loro e per me è stata sempre una gioia raccontare, a chi me lo ha chiesto, di Felitto e dei felittesi.
Ed io, appassionato ricercatore di notizie e storie di Felitto e dei felittesi, ormai pensionato dopo aver insegnato per decenni nei Licei, non ho trovato difficoltà ma sempre grande piacere ad esaudire il loro desiderio di ricevere la ricostruzione dell’albero genealogico della propria famiglia, che io realizzavo e spedivo, ieri come oggi, e rigorosamente gratis, per il solo piacere di cogliere la loro gioia e l’appagamento di un desiderio dei tanti che avevano Felitto nel cuore.
E così quest’anno, grazie alla condivisa volontà ed alla piena disponibilità del Sindaco Carmine Casella e dell’intero Consiglio Comunale di Felitto, è stato raggiunto questo grande e bellissimo traguardo. Ma resta ancora molto da fare.
La delegazione di Felitto è andata ad Old Forge ed è stata accolta in maniera a dir poco fantastica.
Io, nonostante l’invito e le sollecitazioni, purtroppo, per motivi di salute, non ho potuto partecipare, ma ho sempre collaborato alla realizzazione dell’evento ed anche durante il viaggio, sebbene idealmente, sono sempre stato con loro.
Adesso resta da organizzare il ricevimento a Felitto della delegazione che verrà da Old Forge ed in questo dovremo essere veramente all’altezza e dimostrare che la “grande Madre Felitto” saprà degnamente accogliere la “Grande Figlia Old Forge”.