Oggi”l’ITS Day”, presentati i principali dati sui percorsi post-diploma. L’80% dei diplomati trova un’occupazione
E’ stata presentata presso il Ministero dell’Istruzione, in Viale Trastevere, a Roma, la filiera della formazione terziaria professionalizzante italiana. Bianchi: “E’ un investimento strategico per i ragazzi e per il Paese. I dati dell’ultimo monitoraggio sugli Istituti Tecnici Superiori confermano l’alta qualità e l’efficacia di questo segmento formativo”. Premiati cinque ITS per i migliori progetti meritevoli per tema e percorso, realizzati nell’ambito del Programma ITS 4.0. Attualmente gli iscritti sono in prevalenza giovani: il 37,9% sono neodiplomati (18-19 anni), mentre quelli tra i 20 e 24 anni sono il 41,9%. In minor numero gli over 25, che comunque risultano il 20,2%.
Oggi, martedì 14 giugno, nella fascia oraria antimeridiana, presso il Ministero dell’Istruzione, si è tenuto “L’ITS Day”. E’ stata presentata la filiera della formazione terziaria professionalizzante italiana. E’ stata registrata oltre alla presenza degli esperti e dei protagonisti del settore, anche quella del Ministro Patrizio Bianchi, il Capo Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione Stefano Versari, il Vicepresidente di Confindustria per il Capitale Umano, Giovanni Brugnoli. In occasione dell’ “ITS Day” sono state narrate le più interessanti esperienze da Bari a Jesolo (VE), da Firenze a Pinerolo (TO). E’ stato poi dato l’annuncio dei primi tre ITS classificati nel monitoraggio 2022 per le eccellenze e i progetti ITS 4.0 meritevoli. Storie, voci e volti lungo l’Italia, da Nord a Sud; ampio spazio è stato offerto ai protagonisti del percorso di formazione. I percorsi dell’ITS riguardano la formazione terziaria professionalizzante che guarda alla dimensione europea. Nel corso della manifestazione sono stati presentatii principali dati sui percorsi post diploma. INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) ha fornito dati incoraggianti. L’80% dei diplomati ha trovato lavoro nel corso del 2021 e, di questi, oltre il 90% in un’area coerente con il proprio percorso di studi. Famiglie e studenti sono stati, inoltre, informati intorno alle opportunità offerte dagli ITS e alla tipologia degli indirizzi praticabili. Rai e MI collaborano fattivamente col fine di promuovere questa filiera su larga scala col programma “Cercasi Talento”. Nella progettualità dell’Unione europea agli ITS viene riconosciuta una significativa opportunità di sviluppo. A tale proposito, nel corso dell’ITS Day sono stati presentati le iniziative attuate e i piani di sostegno e le opportunità di sviluppo offerti. Nella Sala “Aldo Moro” presso la sede del Ministero di Viale Trastevere sono stati premiati cinque ITS per i migliori progetti meritevoli per tema e percorso, realizzati nell’ambito del Programma ITS 4.0. “L’investimento che stiamo facendo, ha dichiarato il Ministro Bianchi, sugli ITS attraverso il PNRR è strategico, non solo per le ragazze e i ragazzi, ma per l’intero Paese. I dati dell’ultimo monitoraggio sugli Istituti Tecnici Superiori confermano l’alta qualità e l’efficacia di questo segmento formativo. Con 1,5 miliardi fino al 2026 puntiamo a rafforzare i percorsi, mantenendo la loro identità e il loro prezioso e specifico rapporto con i territori, e a renderli ancora più attrattivi per i giovani. Vogliamo creare una rete educativa nazionale, per rendere il sistema più solido e integrato, oltre che arricchire l’offerta, in linea con le esigenze del tessuto produttivo e con i nuovi campi dell’economia”.
Questi i dati principali indicati dal Ministero dell’Istruzione del Monitoraggio 2022:
“Le performance occupazionali dei diplomati ITS a un anno dal diploma
Dopo undici anni dal suo avvio, il sistema degli Istituti Tecnici Superiori conferma la sua efficacia in termini di occupabilità, nonostante la pandemia. I dati del monitoraggio nazionale 2022 dei percorsi ITS (Istituti Tecnici Superiori), realizzato da INDIRE su incarico del Ministero dell’Istruzione, mostrano che, su 5.280 diplomati, l’80% (4.218) ha trovato un’occupazione nel corso dell’anno 2021, nonostante le restrizioni e le difficoltà causate dalla pandemia: dal mese di marzo 2020 a dicembre 2020 i percorsi formativi si sono necessariamente svolti in dad e solo in alcune aziende è stato possibile ospitare gli allievi. La rilevazione si è concentrata sull’analisi dei 260 percorsi oggetto di monitoraggio terminati nel 2020, erogati da 89 Fondazioni ITS su 103 già costituite nel 2018. Dei 4.218 diplomati ITS che hanno trovato lavoro a un anno dal diploma, 3.836 (il 90,9% degli occupati) risultano essere in un’area coerente con il proprio percorso di studi. La restante percentuale comprende coloro che non hanno trovato lavoro, oppure che si sono iscritti a un percorso universitario, oppure ancora impegnati in tirocini extracurricolari. Dall’analisi dei dati relativi agli occupati nelle diverse aree tecnologiche emerge che sono l’area della Mobilità sostenibile e il Sistema meccanica a registrare le performance migliori (85,7% e 84,7%). Dall’analisi della tipologia contrattuale degli occupati emerge che, a 12 mesi dal diploma, 1.946 diplomati ITS (il 46,1% degli occupati) hanno trovato lavoro con contratto a tempo determinato o lavoro autonomo in regime agevolato, 1.245 diplomati (29,5%) sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato o lavoro autonomo in regime ordinario e 1.027 (24,3%) con contratto di apprendistato di terzo livello.
Gli allievi degli ITS
Gli iscritti ai 260 percorsi ITS monitorati nel 2020 erano 6.874, prevalentemente di sesso maschile (72,4%). Gli iscritti sono in prevalenza giovani: il 37,9% sono neodiplomati (18-19 anni), mentre quelli tra i 20 e 24 anni sono il 41,9%. In minor numero gli over 25, che comunque risultano il 20,2%.
I percorsi formativi degli ITS
Gli ITS sono caratterizzati da una flessibilità organizzativa e didattica, da una rete di governance con prevalente presenza delle imprese e dalla capacità di intercettare l’innovazione, con particolare riguardo alle tecnologie proprie del Progetto ITS 4.0. I percorsi in settori tecnologici d’avanguardia erogati dagli ITS hanno una durata biennale e in alcuni casi triennale e fanno riferimento alle aree della Mobilità sostenibile, Efficienza energetica, Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali/turismo, Tecnologie dell’informazione e comunicazione, Nuove tecnologie della vita e Nuove tecnologie per il Made in Italy, articolata a sua volta in sistema agro-alimentare, sistema meccanica, sistema moda, servizi alle imprese, sistema casa.
I percorsi sono progettati sulla base di piani triennali di programmazione regionale, predisposti con riferimento alle figure nazionali previste dal Decreto del 7 febbraio 2013 per ciascuna area tecnologica e con riguardo sia ai fabbisogni formativi dei diversi territori rispetto alle specifiche filiere produttive sia alle esigenze di innovazione scientifica, tecnologica e organizzativa delle imprese. Rispondono ad alcuni standard minimi, quali stage obbligatori in aziende e laboratori almeno per il 30% della durata del monte ore complessivo, presenza di non meno del 50% di docenti provenienti dal mondo del lavoro e con specifica esperienza professionale maturata nel settore per almeno cinque anni (D.P.C.M. 25 gennaio 2008). Il diploma rilasciato dagli ITS al termine del corso biennale si colloca al V livello EQF (European Qualification Framework); il diploma rilasciato al termine del corso triennale, al VI livello EQF.
I docenti degli ITS
I docenti dei percorsi ITS conclusi nel 2020 sono complessivamente 9.161. Diversa la provenienza: impresa (71,9%), università (11,7%), scuola (10,6%), agenzia formativa (4,2%) e centro di ricerca (1,8%). I 6.583 docenti provenienti dal mondo del lavoro svolgono il 72,3% delle ore complessive di docenza, superando tale valore le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (77,9%), Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – Turismo (76,6%) e per gli ambienti delle Nuove tecnologie per il made in Italy: il sistema casa (77,5%) e sistema moda (77,5%).
I percorsi premiati
I percorsi che accedono alla premialità sono 142 (il 54,6% del totale dei percorsi monitorati). Le Regioni con la percentuale più alta di percorsi premiati sono Umbria (83,3%), Piemonte (78,9%), Veneto (65,8%), Lombardia (65,3%), Emilia-Romagna (63,6%)”.
Emilio La Greca Romano