Oggi è il “Giorno del Ricordo”. Le celebrazioni si terranno al Senato con la premiazione delle scuole vincitrici del Concorso nazionale “10 febbraio”
“Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse. Esse fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo, dell’odio etnico, della violenza ideologica eretta a sistema”.
«La pedagogia è l’arte del fare», ne è convinto Philippe Meirieu, docente di scienze dell’educazione all’Università Lumière Lyon II. «La pedagogia, asserisce, è l’arte di accompagnare il ragazzo trasmettendogli dei saperi, ma allo stesso tempo liberandolo dalla persona che glieli trasmette perchè possa pensare da solo e anche con gli altri». Oggi la scuola italiana è chiamata a fare ricordo, a concretizzare una pedagogia di saperi connessi a una triste pagina del passato. Gli eventi legati al Giorno del Ricordo serviranno alla nuova generazione per fare opera di riflessione. Oggi, 10 febbraio, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, garantirà la sua presenza a Palazzo Madama, ove si svolgerà la cerimonia ufficiale di celebrazione del Giorno del Ricordo. L’incontro si terrà nel pomeriggio, alle ore 16.00. Si vuole fare memoria dunque. Il Giorno del Ricordo ha la finalità di focalizzare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Sarà data larga possibilità di seguire l’evento; verrà, infatti, trasmesso in diretta su Rai 1. Il concorso “10 febbraio”, chiarisce il MI, è destinato a tutte le scuole del primo e del secondo ciclo d’istruzione, italiane, degli Stati nei quali è previsto e attuato l’insegnamento della lingua italiana e alle scuole italiane all’estero, quest’anno è dedicato al tema dell’Esodo istriano, fiumano, dalmata alla luce dei Diritti Umani. Tutte le scuole sono invitate a partecipare fattivamente a questa iniziativa. In ogni territorio della penisola la scuola è chiamata a intraprendere iniziative finalizzate a diffondere la conoscenza di questa pagina drammatica della nostra storia. Questa operazione di ritorno al passato servirà anche per valorizzare il grande patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli Italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia, e il loro contributo allo sviluppo sociale e culturale del confine nord-orientale italiano. Il termine foiba sta per profonda buca. Una buca simile ad un pozzo. Una buca propria regioni carsiche. Le foibe sono abissi della natura. Venivano utilizzate per disfarsi di oggetti di grandi dimensioni. Nella Venezia Giulia era diffuso l’uso di gettare dentro le foibe i corpi delle vittime di scontri tra partigiani e nazifascisti, e quelli delle vittime di alcuni episodi di violenza di massa perpetrati dai partigiani iugoslavi. Dal 2005 in Italia, il 10 febbraio, si celebra il Giorno del Ricordo. E’ un momento importante per commemorare il massacro delle foibe e dell’esodo di tanti italiani dall’Istria, dalla Dalmazia e dalla Venezia Giulia, fatti avvenuti fra la fine della seconda Guerra Mondiale e il secondo dopoguerra. Tutti siamo chiamati a ricordare gli eccidi. Tutti siamo chiamati a un serio momento di riflessione sugli avvenimenti che hanno incisivamente segnato quegli anni. Il ripasso dei fatti storici, la raccolta dei nostri riassunti e degli appunti migliori degli eventi scorsi servirà a modulare la nostra qualità di vita. Oggi pomeriggio, a Palazzo Madama, dunque, si terrà la cerimonia ufficiale per la celebrazione in memoria delle vittime delle foibe. La commemorazione sarà aperta dal discorso del Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, cui seguirà quello del Presidente della Camera, Roberto Fico. Chiuderà la celebrazione l’intervento del Presidente del Consiglio Mario Draghi. Lo rende noto Palazzo Madama. Saranno presenti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Vicepresidente della Corte Costituzionale, Daria de Pretis, il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi di Maio e il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. L’evento, realizzato in collaborazione con Rai Parlamento, sarà condotto dalla giornalista Maria Antonietta Spadorcia e verrà trasmesso in diretta su Rai 2. I momenti musicali saranno affidati alla viola del Maestro Francesco Squarcia; l’attrice Isabel Russinova leggerà due brani. Nell’emiciclo interverranno il Presidente di Federesuli, Giuseppe De Vergottini e il Vicepresidente vicario dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Donatella Schürzel. Nel corso della cerimonia, come accennato, verranno premiate le quattro scuole vincitrici del Concorso nazionale “10 febbraio ‘Per Amor di Patria’”. Così il Prof Romano Pesavento, Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani: “È fondamentale il recupero della memoria storica di avvenimenti così significativi e drammatici per il nostro Paese; informare le giovani generazioni sul proprio passato anche se doloroso, costruisce l’unico viatico per l’acquisizione della consapevolezza dell’importanza di valori universali come la pace, la tolleranza e la giustizia. La civiltà si costruisce attraverso la cultura. Le Foibe, luogo simbolo di una tragedia italiana, possono e devono diventare motivo di riflessione, perché venga contrastata ogni forma di violazione della prerogative altrui e la vita umana venga considerata sacra. Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani si associa al pensiero espresso recentemente dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla ricorrenza: “Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse. Esse fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo, dell’odio etnico, della violenza ideologica eretta a sistema”.