L’influenza è una malattia importante che può richiedere il ricovero ospedaliero e talvolta causare la morte.
Un vaccino antinfluenzale stagionale annuale è il modo migliore per ridurre le probabilità di ammalarsi.
La formulazione stagionale protegge dai virus influenzali che secondo la comunità scientifica saranno i più comuni durante la stagione a venire; per la stagione 2019-2020, sulla base delle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità i vaccini anti-influenzali tradizionali, i cosiddetti “trivalenti” sono sviluppati per proteggere da tre virus influenzali il virus dell’influenza A H1N1, il virus dell’influenza A H3N2 e il virus dell’influenza B B/Victoria. I vaccini quadrivalenti proteggono da questi tre virus più uno ulteriore di tipo B, il virus B/Yamagata.
Quest’anno, poi, c’è una importante novità. Sbarca infatti in Italia il primo vaccino quadrivalente prodotto su cellule, al posto del tradizionale sistema di crescita su uova. Secondo il Center for Disease Control and Prevention statunitense, i virus influenzali coltivati su uova subiscono dei cambiamenti che inducono l’organismo a produrre degli anticorpi meno efficienti nel prevenire la malattia causata dallo specifico virus influenzale in circolazione. Mantenendo, invece, il virus nelle cellule sin dall’isolamento iniziale, si riduce il rischio di cambiamenti del virus causati dall’adattamento alla crescita su uova e, quindi, il vaccino conterrà componenti virali più simili a quelli del virus circolante, soprattutto per il ceppo virale A H3N2. Un ampio studio canadese ha indicato come il vaccino quadrivalente prodotto su coltura cellulare sia stato più efficace del 36,2% rispetto ai vaccini quadrivalenti standard coltivati su uova nella prevenzione delle sindromi influenzali sopra i 4 anni di età.