XIX Domenica del Tempo Ordinario – 11 Agosto 2024
Per la terza domenica consecutiva oggetto di riflessione è il pane. Continua infatti la catechesi sul “pane di vita disceso dal cielo” e ancora una volta il passo di Giovanni ci ricorda l’importanza di trovare nutrimento spirituale e non solo materiale.
Ci vengono rivelate due verità fondamentali: la risurrezione e la conseguente esistenza della vita eterna. La nostra vita non finisce con la morte terrena.
Le parole del Vangelo ci aiutano a comprendere che bisogna credere in Gesù, in ciò che dice, e vivere uniti a Lui. Accogliere Dio che si è fatto uomo è al centro della fede cristiana.
Gesù ci promette che chi mangia il pane “disceso dal cielo” vivrà in eterno. Continua così a condurci a cogliere il mistero della sua presenza reale nell’Eucaristia. Nutrendoci del suo Corpo e del suo Sangue mangiamo qualcosa di molto prezioso, consapevoli di ricevere proprio Gesù. Ciò comporta però che la nostra fede si protragga oltre la celebrazione eucaristica, la si incarni nel vissuto di tutti i giorni con fiducia e positività nell’affrontare difficoltà e sfide, con forza e coraggio nell’agire.
L’incontro con Gesù Eucaristia è il preludio all’incontro ultimo con Lui. Quanta gioia si prova quando si riceve Gesù! Ce ne accorgiamo o per noi accostarci all’Eucaristia è solo un rito di tradizione?
Nel passo del Vangelo le parole che pronuncia Gesù non sono semplici per essere comprese e ancora una volta Egli si trova di fronte un uditorio incredulo e ostile. I Giudei infatti mormorano. Conoscono le sue umili origini; la sua famiglia per loro è un limite per riconoscere in Lui qualcosa di divino. Il loro sguardo ristretto nasce dalla mancanza di fede.
La mormorazione è infatti sinonimo di rifiuto di credere, è ostilità verso l’immagine di Dio che Gesù pretende di incarnare, verso le sue affermazioni circa la sua natura e la sua missione. Assistiamo al rifiuto già sollevato quando era entrato nella sinagoga di Nazareth e si era messo ad insegnare.
Di fronte allo scetticismo dei Giudei Gesù replica con parole di vita e verità: chi crede ha la vita eterna.
Rimaniamo davvero perplessi davanti all’atteggiamento di chi aveva la fortuna di vedere e ascoltare Gesù, ma che, invece di accogliere e gioire per quello che veniva rivelato, non comprende e mormora. Sono altre le parole che avrebbero voluto ascoltare, parole che riguardassero il benessere sulla terra.
Gesù sfida anche la nostra comprensione verso i misteri della fede. Spesso ci comportiamo come i Giudei mostrando incapacità di vedere oltre le apparenze, riviviamo il loro pregiudizio e mormoriamo quando i piani di Dio non corrispondono ai nostri piani umani. Ricordo che mia nonna mi diceva spesso che il mormorare è una lamentela nascosta verso chiunque la pensa diversamente da noi, che scava profonde divisioni e consuma il cuore delle persone. Dissentire su un argomento o un’idea non è sbagliato, ma non manifestare il proprio pensiero cercando solo chiacchiere e polemiche lo è.
Le parole di Gesù provocarono spesso scandalo. Non facciamo che la storia si ripeta quando per mancanza di fiducia in Dio, alla prima difficoltà, siamo pronti anche noi a mormorare. Con fede cerchiamo di capire veramente il senso delle sue parole.
Questa pagina del Vangelo ci rimanda a profonde riflessioni personali, invitandoci a trovare i vari spunti proposti. Santa domenica in famiglia.