Anche oggi leggiamo nel passo di Matteo una parabola raccontata da Gesù proprio a coloro che stanno preparando la sua morte. La parabola, destinata anche a tutti noi, anticipa ciò che i sacerdoti e gli anziani avrebbero fatto a Gesù.
Si parla di una vigna verso la quale il padrone dimostra grande attenzione e cura. L’ha preparata, piantata, ha costruito ogni difesa e da essa si aspetta frutti. La dà in affitto ad altri, è fiducioso del loro operare. Quando manda però i suoi servi, per ben due volte, a ritirare il raccolto, i vignaiuoli uccidono i servi e poi anche il figlio del padrone inviato successivamente. Si appropriano della vigna, vogliono fare a meno del padrone.
Gesù chiede ai suoi interlocutori come si sarebbero comportati nei panni di quel padrone. La loro risposta è ovvia:” il padrone farà morire miseramente quei malvagi”. Probabilmente anche noi risponderemmo così.
Gesù certamente disapprova questa risposta. Raccontando la parabola vuole fare emergere il contrasto tra il padrone e i coltivatori, tra le premure amorose e la fiducia del primo e l’infedeltà, i rifiuti e la violenza dei secondi.
Il padrone è Dio e i coltivatori siamo noi, l’umanità intera. Dio non solo si prende cura di tutti noi ma ci ha scelto per essere suoi testimoni nel mondo, per annunciare la sua parola e trasmettere il messaggio del suo amore infinito per noi.
A noi, perciò, spetta il compito di portare avanti la vigna perché porti frutti. Ci sono chiesti frutti abbondanti: amore, pace, pazienza, benevolenza, fedeltà. Ricordiamo, poi che Il progetto di Dio non si interrompe davanti alla ingratitudine, davanti alla malvagità dei vignaioli.
Questo è il primo messaggio della parabola, un messaggio di speranza. Nonostante il Signore non ha ottenuto il raccolto desiderato delle sue fatiche, ricorda che la pietra scartata, Lui stesso, condannato a morte e crocifisso, con la risurrezione, con il suo amore incondizionato, diventa preziosità, fondamento di salvezza che resiste nel tempo. Ecco il secondo messaggio che ricaviamo dal racconto dell’Evangelista Matteo.
Il padrone della vigna non si arrende mai, opera comunque e cerca nuovi affittuari. E’ convinto che ci sarà chi saprà difendere la vigna e farla fruttificare.
Vinciamo la tentazione di fare a meno di Dio nella nostra vita! Teniamoci pronti a renderGli i frutti del nostro operato iniziando dalla nostra gratitudine!
Santa domenica in famiglia.