È bastato il primo accenno a meno restrizioni in alcune Regioni (Lombardia e Piemonte), che già ieri è scattata la frenesia della gente a sentirsi liberi di fare i propri comodi, in barba alla situazione ancora molto delicata che persiste in Italia, a causa del Covid, (ancora ieri 672 decessi).Questo fatto, lascia facilmente intuire quello che succederà nei prossimi giorni, mano mano che ci avvicineremo al Natale. Purtroppo, è proprio ben radicata nella testa delle persone, la convinzione che il problema del virus riguardi solo coloro che stanno in ospedale e non chi ha avuto la fortuna di non essere stato ( ancora) contagiato dal virus. Non ci sono parole per spiegare questo sciagurato modo di pensare, deleterio e pericoloso per il sistema Paese, in tutte le sue forme e per tutte le sue strutture sanitarie. Arrendersi all’evidenza di una situazione, che non conosce raccomandazioni di prudenza, sarebbe la logica conseguenza, rispetto a quello che abbiamo visto ieri, ma non sarebbe giusto nei riguardi dei 221 medici e dei 50 infermieri deceduti, dall’inizio della pandemia ad oggi, mentre assolvevano il loro compito, per curare ed assistere le persone contagiate dal Covid. Per rispetto alla memoria di queste vittime innocenti, elevo ancora una volta la mia condanna ed il mio disappunto verso tutti coloro che continuano a giocare con la vita degli altri, per i loro egoismi personali, capricciosi, ingiustificati e ingiustificabili. La deviazione mentale di molte persone è diventata irreversibile e non c’è nulla che possa frenare la loro “allegra spensieratezza,” dinanzi ai pericoli, perché non hanno una memoria sociale di quello che succede intorno a loro.
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