Ogni cinque anni c’è l’usanza per i consigli comunali di andare a dare il voto. Ognuno ll’adda fa’ chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero.
Ogni cinque anni puntualmente, più o meno in questi giorni, di questa ricorrenza d’impossibili promesse e offese al candidato concorrente, anch’io ci vado quando son chiamato, e con la matita voto il sindaco che a me sembra essere il più promettente.
St’anno m’è capitata ‘n’avventura… dopo aver ascoltato qualche comizio, (Madonna), si ce penzo, che paura!
ma po’ facette un’anema ‘e curaggio.
‘O fatto è chisto, statemi a sentire: s’avvicinava ll’ora d’ ‘a chiusura (elettorale): io, tomo tomo, intento ad ascoltare (i comizi), buttavo un occhio a qualche cristiana.
A parte gli scherzi, chi conosce bene ‘A livella di Antonio de Curtis – Totò, sa anche come è strutturata l’intera poesia. Io l’ho presa ad esempio in quanto ci vedo una miriade di similitudini con il modo di fare politica a livello locale. ‘A livella è una metafora, una metafora della vita ma anche della politica. Ne ‘A livella i protagonisti sono due defunti: un NOBILE MARCHESE SIGNORE DI ROVIGO E DI BELLUNO, ARDIMENTOSO EROE DI MILLE IMPRESE, MORTO L’11 MAGGIO DEL ’31, e un povero cristiano ESPOSITO GENNARO NETTURBINO. Nella poesia s’inscena un contrasto sociale che crea una diatriba infinita tra i due protagonisti. Gli stessi contrasti, la stessa diatriba e le stesse offese, li trovo negli argomenti che di volta in volta vengono messi in campo dai vari candidati politici locali. Un politico attacca, l’altro si difende ed è costretto a giustificarsi per qualcosa che dice di non aver commesso. La campagna elettorale diventa un periodo surreale che ci allontana dalla realtà fino al giorno delle elezioni. Durante il periodo di campagna elettorale si ha l’impressione di dire e sentire di tutto e il contrario di tutto. Domenica prossima 11 giugno, questo periodo di sospensione dalla realtà terminerà di colpo e saremo costretti a svegliarci dall’anestesia di questo periodo elettorale surreale. Quando usciranno i risultati qualcuno si accorgerà di aver vinto, qualcun altro avrà perso. Sia nel primo che nel secondo caso, tutti, indistintamente, dovremo tornare con i piedi per terra e rimboccarci le maniche pensando che il nostro domani dipende e dipenderà essenzialmente e principalmente da noi. Le promesse dei politici, veritiere o meno, fatte in campagna elettorale, in ogni caso verranno dopo.
Totò è uno dei più grandi artisti di sempre. Mi ha ispirato. ‘A livella è una metafora, è una metafora della vita, è una metafora della politica – soprattutto di quella locale! Dobbiamo essere consapevoli che ciò che si dice in campagna elettorale deve essere sempre preso con le molle. ‘A livella è una metafora che ci insegna a rispettarci l’un l’altro sempre. Domenica si voterà ed è giusto che in questa fase ci si comporti da tifosi, ma dopo si dovrà tornare tutti ad avere rispetto reciproco indipendentemente dalle idee da ciascuno messe in campo.