di Diodato Buonora Sono al 6° giorno di questa indimenticabile vacanza e faccio una piccola riflessione: sapevo che NY è cara, ma lo è molto di più di quanto pensavo. La cosa non mi turba più di tanto. Costi quello che costa, ho deciso che questi giorni li devo trascorrere così come mi piacciono. Un nostro detto dice: “dove c’è gusto, non c’è perdenza”. Iniziamo la sesta giornata con la salita alla terrazza panoramica del “Top of the Rock”, situata nel cuore del Rockefeller Center, offre una delle più belle viste della città. Siamo al 70° piano e, anche a causa della bella giornata, non ci si stancherebbe mai di ammirare il panorama in lungo e in largo. A pranzo, per cambiare, abbiamo deciso di provare un ristorante americano, una steak house per intenderci. Ci è stato consigliato “Smith & Wollensky” (3rd Ave). Il locale sembra d’altri tempi: posate d’argento, stile classico lussuoso, camerieri attenti e servizievoli, ecc. Una bella atmosfera. Abbiamo preso (tra parentesi i prezzi): 1 tartare di tonno (21 $), 1 insalata verde (15 $), 1 filetto mignon (49 $), 1 costata di manzo (59 $), 1 pasticcio di patate (15 $), 2 cheesecake (18 $), 1 Pinot noir californiano (53 $), 1 acqua Panna (8,75 $): totale 238,75 $. Non è finita qua, a questo abbiamo dovuto aggiungere 21,19 $ di tasse e almeno il 18% (42,98 $) di mancia che negli Usa è obbligatoria. Quindi in 2 ci è costato oltre 300 $! Comunque, il tutto è stato buono e in tutti i casi a NY, per mangiare decentemente, per 2 portate e 1 bottiglia di vino economica bisogna prevedere i 100 $ a testa. La sera avevamo prenotato uno spettacolo al “Radio City Music Hall” (6th Ave), un teatro storico del 1932 che ospita circa 6.000 persone. Abbiamo assistito al “Christmas Spectacular interpretato dalle Radio City Rockettes”, spettacolo natalizio che si tiene da 75 anni. Molto bello vedere Babbo Natale e tante ballerine che ti trasmettono già l’atmosfera delle prossime feste. 7° giorno. Piove. Una buona occasione per visitare un museo. Siamo stati al “American Museum of Natural History”, museo di storia naturale che ci illumina riguardo ai milioni di anni dell’evoluzione della Terra, dalla nascita fino ai giorni nostri. Poi, siamo stati a “Eataly”, negozio specializzato in prodotti italiani di qualità. Per cena siamo tornati a un ristorante italiano, il “Mezzaluna” (3rd Ave), dove abbiamo preso la milanesina con pomodorini e rucola. Un piatto semplice ma cucinato secondo i criteri della cucina italiana. È importante a NY andare in locali nostrani dove in cucina ci sono dei nostri connazionali. 8° giorno. Meglio tardi che mai, abbiamo trovato a pochi metri dal nostro albergo un “barretto”, il Masseria Cafè che fa un ottimo espresso a 3 $. In 2, caffè e cornetto, ce la caviamo con 16 $, compresa la mancia. Almeno la giornata inizia nel migliore dei modi. Anche oggi, a tratti, piove e abbiamo optato per un altro museo: il “National September 11 Memorial & Museum”. Toccante vedere quello che gli americani hanno costruito. Al posto delle Torri Gemelle, 2 enormi vasche con dei bordi in placche di bronzo con inciso i nomi delle 2983 vittime. Poi, all’interno foto, oggetti e filmati che ricordano questo tragico evento. Ottima la cena: siamo stati a “Tutto il Giorno – Tribeca” (114 Franklin St), locale “in” gestito dalla figlia della famosa stilista americana Donna Karan. L’ambiente e l’arredo sono molto curati. Molto improvvisato il servizio, ma la cucina è eccezionale. Ai fornelli troviamo il nocerino Agostino Petrosino, un bravissimo e noto chef che conosco molto bene, abbiamo lavorato insieme nel ’90 e ’91. Siamo arrivati al 9° giorno ed è tornato il sole. È stata una buona occasione per percorrere la “High Line”, un parco lineare (2,33 km) di New York realizzato su una sezione in disuso della ferrovia sopraelevata chiamata West Side Line. Poi dopo un giro al “Chelsea Market”, un grande loft culinario ricavato da un’ex fabbrica di biscotti, siamo andati, per un panino da “Pisillo Italian Panini” (97 Nassau St.), gestito da Carmelo Nazzaro e sua moglie Antonella, rispettivamente di Montesarchio e Sant’Agata dei Goti (BN), paese originario di Bill de Blasio, attuale sindaco di NY, che di conseguenza è diventato un loro assiduo cliente. Lo provano le foto esposte nella paninoteca. I due, a NY in cerca di fortuna, hanno aperto questa paninoteca che, pensate, TripAdvisor la mette al 2° posto su 9.205 ristoranti. I loro panini sono buoni, abbondanti e economici. Hanno i nomi delle “nostre” località: Montesarchio, Napoli, Ischia, Capri, ecc. Carmelo mi ha promesso che quanto prima farà un panino di nome “Paestum” con mozzarella, pomodori e carciofi. Bravissimi. A cena siamo stati alla “Monte’s Trattoria” (97 MacDougal St.), locale rumoroso, servizio alla buona e cucina corretta. 10° e ultimo giorno. Ancora sole. Possiamo consideraci fortunati, abbiamo avuto solo 2 giorni di pioggia su 10. Per completare le attrazioni che volevamo visitare, siamo saliti sul “One World Trade Center”, noto anche come Freedom Tower, inaugurato a maggio 2015. Si tratta del 4° grattacielo più alto del mondo (1° dell’occidente), costruito proprio accanto a dove sorgevano le Torri Gemelle. L’altezza è di 541 m e 33 cm. Nelle unità di misure americane, la torre è alta 1776 piedi, cifra emblematica perché un omaggio alla data di dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti. La salita è avvenuta in 47 secondi, all’impressionante velocità di 38 chilometri orari. La vista è stata semplicemente fantastica, sembrava di stare su un elicottero. A seguire una bella passeggiata (mamma mia, quanto ho camminato a NY) al “Central Park”, una delle attrazioni che rientrano a pieno titolo nella top 10 delle cose da vedere a NY. È il vero polmone verde della città. All’interno ci si scorda quasi di essere in una metropoli. Poi, non poteva mancare una “toccata e fuga” al “MET” (Metropolitan Museum of Art), fra i più importanti musei al mondo, oltre due milioni di opere suddivise per provenienza geografica ed epoca storica. Anche le vacanze stancano, così abbiamo concluso la serata alla “Brasserie TSQ” (723 7th Av), vicino al nostro albergo con un delizioso Hamburger (Paris bistro french dip burger) e una Birra Brooklyn. Veramente 10 giorni indimenticabili. Ahimè si ricomincia la solita vita… Foto 1: Lo chef nocerino Agostino Petrosino Foto 2: Antonella e Carmelo del “Pisillo Italian Panini”
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