di Diodato Buonora Una ventina di giorni fa mi arriva una telefonata: “Diodato, siamo in crociera nel Mediterraneo con la Costa e domenica 17 luglio, alle 8, sbarchiamo a Salerno e siamo liberi fino alle 17. Volevamo salutarti”. A chiamarmi è stata Teresa Vicentini, moglie di Agostino, viticoltore a Colognola ai Colli (VR), amici da oltre 15 anni. Più volte sono stato da loro in cantina e annualmente ci incontriamo al Vinitaly per degustare le loro ultime annate. I vini che producono sono il Soave e il Valpolicella. I “Vicentini”, con “Il Casale”, Soave superiore, annualmente conquistano l’ambito riconoscimento dei “Tre Bicchieri” sulla guida del Gambero Rosso. Agostino è uno di quei viticoltori che lavora con passione e in viticoltura da molto spazio alla naturalezza, nel senso che i suoi vini sono prodotti essenzialmente con un’ottima materia prima e con l’aggiunta dell’esperienza da generazioni, ottiene prodotti di qualità, tipici dal punto di vista territoriale. Insomma, i suoi vini mi piacciono molto. Tornando a noi, la telefonata mi ha fatto molto piacere e trascorrere una giornata da Cicerone non mi dispiaceva affatto, anche perché i “Vicentini” sono amici che meritano. Ho pensato a lungo cosa far visitare nell’arco di poche ore per rendere piacevole e interessante la loro permanenza dalle nostre parti. Così, di buon mattino, sono andato al porto di Salerno per attendere il loro arrivo. Dopo i saluti di rito, ci siamo avviati verso Paestum. Prima tappa è stato il Savoy Beach Hotel per un caffè di benvenuto. Il Savoy, come in tanti sapete, per molti anni è stata la mia seconda casa ed è uno dei fiori all’occhiello dell’ospitalità pestana. Abbiamo fatto un bel giro nella struttura e nel giardino. Continuando con le cose belle nostrane abbiamo fatto tappa al Lido Athena di Silvio Prearo, per far ammirare la bellezza del nostro mare e la qualità delle nostre spiagge a sabbia fine. Successivamente una fugace visita al Caseificio Barlotti per far vedere le famose bufale, da vicino, che diventano sempre più importanti per la nostra economia. A seguire una veloce visita alla zona archeologica. Per il poco tempo a disposizione abbiamo fatto solo una passeggiata lungo la bella isola pedonale per scattare qualche foto. Siccome si stava avvicinando l’ora di pranzo, abbiamo preso un aperitivo e ne ho approfittato per far assaggiare “La Matta”, lo spumante integrale (a dosaggio zero) dell’azienda Casebianche, che Agostino ha definito “piacevole e beverino”. È arrivata l’ora di pranzo. Dove andare? Ecco che mi viene la brillante idea di andare al ristorante Nettuno, locale che da sempre può essere considerato il Tempio della ristorazione pestana. Il ristorante fa parte dei “Locali Storici d’Italia”, guida stampata con il patrocinio del “Ministero per i Beni e le Attività Culturali” che è giunta alla 40ª edizione. Questa guida riunisce le attività leggendarie dell’ospitalità italiana, quelle con almeno 70 anni di vita, tra ristoranti, trattorie, caffè, confetterie, grapperie e hotel. È stato inaugurato nel 1929, dall’ente Monumenti e Antichità di Salerno, ed è da sempre gestito dalla famiglia Pisani. Tra gli illustri che sono stati ospiti del ristorante citiamo: Mussolini, Umberto I e Maria Josè di Savoia, re Gustavo di Svezia, Papa Giovanni Paolo II quand’era arcivescovo di Cracovia, Luigi Einaudi, don Luigi Sturzo e Ungaretti. Personalmente, ricordo con affetto Arnaldo Pisani, scomparso diversi anni fa e papà dell’attuale proprietaria, la Signora Pina. Quello che mi colpiva del Signor Arnaldo erano la sua eleganza e i suoi modi molto garbati e professionali. Per Paestum era una vera istituzione nel campo della ristorazione. In occasione della nostra visita ci siamo accomodati nella sala interna, per intenderci quella storica. L’ambiente è molto elegante e raffinato, con archi in pietra e arredi storici. Per alcuni versi sembra di mangiare in un piccolo tempio. Il locale dispone di ampi spazi esterni, adatti a cerimonie di qualità, e di un attrezzatissimo bar dove si può bere un drink a poche decine di metri dal Tempio di Nettuno e dalla Basilica. Scusate se è poco. A riceverci abbiamo trovato la Signora Pina che ci mette “nelle mani” dei suoi bravi ed esperti camerieri. In onore dei nostri ospiti e per amore del territorio, abbiamo scelto, come antipasto, la “Mozzarella in bella vista”, una mozzarella nostrana da 250 grammi su letto di rucola e contornata da pomodorini datterini tagliati a metà e conditi con origano, basilico e olio extravergine d’oliva rigorosamente cilentano e Dop che è stata preceduta da bruschettine calde e gustose. A seguire ci siamo lasciati tentare da due assaggi di primi: “I nostri crespolini con mozzarella di bufala D.O.C.” e i “Vermicelli Voiello N°105 all’Anfitride (con alici e peperoni dolci)”. “I crespolini” è uno dei piatti storici del locale e non hanno assolutamente deluso, così come i vermicelli che hanno messo in mostra la mano felice dello chef. A questo punto, sazi e soddisfatti, non abbiamo preso il secondo piatto (per chi ci legge è utile sapere che il menu comprende unicamente pescato di mare, non di allevamento, e della carne di buona qualità), ma non abbiamo rinunciato al “dolce” consiglio del cameriere: “Fragoline di bosco fresche con crema di ricotta al caramello di aglianico”. Da bere, da una lista dei vini che da soprattutto spazio alla Campania, abbiamo scelto 2 vini dell’azienda pestana “I Vini del Cavaliere”, il Fiano Heraion e il Primitivo Poseidon che hanno accompagnato il nostro pasto a meraviglia. Per i miei amici è quasi ora di ritornare a Salerno per prendere la nave. Per evitare spiacevoli inconvenienti di traffico, ci siamo avviati prima, così abbiamo avuto il tempo di fare una passeggiata al centro storico di Vietri sul Mare e di bere qualcosa di fresco a Marina di Vietri. Veramente una bella domenica. La media di un costo pasto al Nettuno (2 portate e dessert) è di 30/35 euro, vini a parte. Da provare. Ristorante Nettuno, Via Nettuno 2 (Zona Archeologica) – 84047 Paestum (SA). Tel. 0828.811028. www.ristorantenettuno.com
Trending
- Scuola, 267 milioni per tutor e orientatori
- Vallo della Lucania, Teatro “Leo de Berardinis”: “Il calamaro gigante” con una straordinaria Angela Finocchiaro
- “Fiumi, Briganti e Montagne”: Il Salernitano tra storie e storia, coraggio, mistero e resilienza
- Orientamento scolastico, Valditara scrive ai genitori
- Un Re venuto a servire
- Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati chiede al MIM di garantire i diritti dei docenti precari: presentata diffida formale
- OMEOPATIA E DOLORE AI DENTINI DEI LATTANTI
- Scuola: emendamenti ANIEF alla Manovra Finanziaria 2025