Quando nella vita pensiamo che alcune amicizie siano state definitivamente acquisite nella bacheca del nostro cuore, proprio allora stiamo pensando nel modo sbagliato, perché le amicizie non possono mai avere la certezza di poter essere definitive nel corso del tempo.
Anzi, più siamo convinti che quella amicizia possa avere il dono della eternità, più cocente sarà la nostra delusione, il giorno in cui matureranno i presupposti per farla venire meno. La delusione, poi, ha la capacità di fare aumentare il nostro dispiacere in modo direttamente proporzionale al grado di intensità ricevuto dalla delusione stessa, ossia più forte è la delusione e più forte sarà anche il nostro successivo dispiacere.
Le leggi fondative dell’amicizia prevedono che i vincoli relazionali debbano essere fissati su reciproci rapporti di lealtà, di educazione, di correttezza e di sensibilità, tra le persone amiche, per cui quando viene a mancare anche uno solo di questi elementi fondativi, allora sarebbe opportuno porre fine ad ogni tipo di relazione amicale, per evitare di dover sconfinate nel campo di rapporti basati solo sulla ipocrisia, che abbatte e degrada la dignità delle persone ed umilia anche il nobile sentimento della vera amicizia.
La delusione, per la nostra anima, è come una forte scottatura di acqua bollente per il nostro corpo, ossia lascia segni indelebili, che non sempre si riescono facilmente a cancellare, perché hanno proprio il potere di intaccare tutte le difese psicologiche di cui disponiamo, per cui è sempre meglio pensare che l’amicizia debba essere un sentimento lasciato libero nel suo continuo divenire, senza poter mai avere vincoli duraturi nel corso dell’esistenza.