Una giornata di riflessioni con interventi qualificati ad Eboli, per fare il punto sull’ambiente discutendo di paesaggio. Nell’aula consiliare del Comune di Eboli, in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio 2023, si è tenuto il convegno “Prenditi cura del territorio”, simposio voluto dal Rotary Club Eboli, in collaborazione con AIAPP Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio a cui hanno preso parte i presidenti degli ordini professionali della Provincia di Salerno, di cui il presidente dell’ordine degli ingegneri Raffaele Tarateta e per l’ordine degli architetti Maria Teresa D’Arco. Presente a tutti i lavori della mattinata il sindaco di Eboli Mario Conte, che ha ribadito l’importanza del rispetto dell’ambiente ed il valore che assume oggi la cura del paesaggio, in un tempo in cui le aree vengono stravolte da nuove realtà urbane, ed auspica che ogni intervento di questo convegno possa essere un elemento propositivo per l’imminente presentazione del piano regolatore comunale. Ad aprire la sezione dei lavori Gianpietro Comite, presidente Rotary di Eboli, che si è compiaciuto con i presenti su una tematica di così grande attualità e l’impegno da parte di tutti a dare un contributo per le proprie competenze. Gli interventi si sono aperti con la relazione della professoressa Adelina Picione, docente alla facoltà di architettura di Napoli, che tiene a precisare, come tutti in questo preciso momento abbiamo una responsabilità etica, dopo aver constatato gli stravolgimenti climatici per la responsabilità di un uomo autolesionista nell’ambiente, adesso bisogna ricercare nuovi equilibri in un paesaggio in continuo mutamento. Molto interessante l’intervento del professore Domenico Fulgione, docente di zoologia all’Università di Napoli che nel suo intervento si è soffermato in un’analisi realista degli ambienti che l’uomo ha trasformato, adattando tutto a suo vantaggio, alterando ogni equilibrio naturale. La salvaguardia oggi della biodiversità e l’importanza dei Parchi, dove si compiono manipolazioni alla flora ed alla fauna con immissione di specie che mantengono gli ecosistemi ambientali, come gli esperimenti condotti nel Parco del Cilento. A seguire l’intervento del professore Matteo Delle Donne, docente di archeobotanica dell’Università Orientale di Napoli, che si è soffermato sulla ricerca archeologica dove attraverso lo scavo stratigrafico si rivela, con le diversità degli accumuli, il lento processo dell’utilizzo ambientale nel percorso evolutivo dell’uomo.
Molto apprezzata ed applaudita la relazione del professore Vito Cappiello, docente di architettura del paesaggio nella facoltà di architettura di Napoli, che ha iniziato la sua relazione con delle riflessioni su quello che lui definisce “cantiere del tempo”, ossia i processi umani in continua evoluzione. Continuando con un lungo excursus dal paesaggio urbano, culturale, al paesaggio progettato, molto lontano dal paesaggio iniziale che ha visto la città dell’uomo modificare ogni cosa, dove il costruito invade il naturale. Con una riflessione su quello che è il paesaggio campano in continua mutazione, dove i territori non sono più inquadrati come arie agrarie, industriali e urbane ma si includono nonostante le pianificazioni. Il paesaggio dunque muta, allontanandosi dalla visione ottocentesca di cui i vedutisti ci illustravano, per prendere forma in nuove realtà in divenire. E queste nuove realtà, come afferma il professore Cappiello, sono i segni dell’arte che vivono nel paesaggio e lo fanno vivere, basta osservare i nuovi linguaggi delle avanguardie che hanno proposto tematiche paesaggistiche con nuovi elementi e materiali che esaltano la contemporaneità dell’ambiente.
A chiusura del convegno l’intervento molto deciso del professore Alessandro Castagna, governatore del Distretto 2101 Rotary, che tiene a sottolineare il valore ed il significato di questo convegno che auspica nuove politiche culturali verso un maggiore rispetto dovuto al territorio troppo spesso mortificato, con l’obiettivo oggi di recuperare molte aree e una strategia del consumo di suolo “0” e che i giovani presenti in questo convegno facciano tesoro delle riflessioni dibattute e siano ambasciatori di queste tematiche ambientali.
Giuseppe Ianni