Viviamo nella società dell’informazione, della new economy o per dirla ancora più forte, della globalizzazione. Con l’avvento di strumenti tecnologici elettronici e multimediali, la nostra vita è cambiata, riusciamo a comunicare da casa nostra con tutto il mondo mediante il telefono, internet. Con questi strumenti riusciamo a fare acquisti, corsi di formazione a distanza. Insomma questa società si è velocizzata. Certo, nei paesi del sud, le innovazioni, i cambiamenti sono stati lenti ad affermarsi. Nel Cilento, si era soliti affermare che i paesi venivano gestiti nel senso metaforico dell’immaginario collettivo da tre figure, che in questi paesi ne significavano il potere per antonomasia, cioè il maresciallo dei carabinieri, il parroco e il sindaco. Non si muoveva foglia se queste persone non avessero dato un input. Oggi tutto è diverso, ma resta quel retaggio, in questi paesi del Cilento, che in virtù di una legge nazionale n. 394/91 (che ha istituito il Parco del Cilento e Vallo di Diano), questo territorio è stato regolamentato come area protetta. I cambiamenti, nonostante tutto, sono lenti da essere governati dai cittadini. A Castel S. Lorenzo nell’anno 2001, si sono verificati 2 eventi che ne hanno caratterizzato gli assetti istituzionali ed economici. E’ cambiata l’amministrazione, creando un avvicendamento dall’opposizione al governo del paese. Alla Cooperativa Val Calore è successo la stessa cosa. Un gruppo di soci dall’opposizione dell’azienda è passata al governo della stessa. A distanza di quasi 6 mesi dalle elezioni amministrative, la nuova maggioranza ha iniziato a caratterizzarsi, facendo registrare, in bene o in male a seconda del senso dell’appartenenza, una svolta che ne ha interrotto una continuità. Il Consiglio comunale del 24 novembre 2001 ha approvato gli argomenti posti all’ordine del giorno, registrando un attivismo nei loro distanti ruoli: maggioranza e opposizione. Alcune delibere sono state approvate all’unanimità, altre invece con un’opposizione dura. E’ stato approvato un regolamento che vede come protagonisti i ragazzi della scuola del paese, proponendo attraverso elezioni che si dovranno tenere nella scuola, il “sindaco junior”. Questo è stato un argomento che ha registrato la forte opposizione dell’ex sindaco, Angela Capozzolo, motivando la sua opposizione; e il sindaco Michele Lavecchia nell’appoggiare la proposta, che tra l’altro ha avuto il consenso della scuola. L’altro argomento (approvato all’unanimità) che sicuramente va stigmatizzato è la richiesta al Presidente della Provincia di Salerno, per istituire a Castel S. Lorenzo una sede coordinata dell’Istituto Tecnico industriale di Roccadaspide, ad indirizzo agrario, formando sul territorio ragazzi che possano acquisire gli elementi tecnici e professionali utili all’economia agricola che di questo paese ne registra una forte vocazione, testimoniata dall’Azienda Val Calore. L’altro argomento discusso è stata la revoca della delibera di Variante del Piano Regolatore Generale, il cui iter di approvazione esecutivo non era stato concluso. Questo argomento ha registrato il forte dinamismo del Vice Sindaco, Dr. Luigi D’Amato e il Sindaco Michele Lavecchia per la maggioranza; per l’opposizione, dal capogruppo Angela Capozzolo e dal consigliere Gennaro Capo. Sia l’opposizione che la maggioranza ne hanno stigmatizzato, ognuno per la sua appartenenza le motivazioni. Alla fine, è stata revocata la variante, con l’opposizione dell’altro gruppo. Anche questo è un senso dei tempi e di esercizio della democrazia. Cambiano i soggetti che indirizzano la cosa pubblica o la gestione di aziende economiche e cambia la linea che ne ha governato le scelte fino a quel punto. Tutto ritornerà alla gente quando si tratterà di scegliere, alle scadenze elettorali, i futuri assetti del paese. A quel punto i cittadini saranno chiamati a fare un consuntivo di ciò che si è fatto e di chi si è proposto in precedenza. Se si ritiene di avere dato, ci si propone, chiedendone il consenso per ulteriori mandati di gestione. O può succedere come si è verificato nella Cooperativa Val Calore, che il vecchio Consiglio di amministrazione non si è più riproposto.
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