Sulla rotta di una consuetudine annuale che tutti attendono, qualche giorno fa la Fee (Foundation for Enviromental Education) ha assegnato le preziose “Bandiere blu” alle località balneari europee che hanno superato i parametri stabiliti dal regolamento internazionale. La Campania si piazza al terzo posto con i suoi 19 vessilli (uno in più dello scorso anno) e 10 approdi. Un contesto dove il Cilento la fa da padrone, mentre la Costiera Amalfitana si vede riconfermata solo Positano con le spiagge Arienzo, Fornillo e Spiaggia Grande.
Non poco soddisfatto il sindaco di Positano, Michele De Lucia per il quale la riconferma del prestigioso vessillo è: «la testimonianza di un impegno che non si è mai fermato in tutti questi anni di amministrazione, un impegno volto a migliorare continuamente i servizi offerti a cittadini ed ospiti. Il nostro Comune è stato uno dei primi a dotarsi di un proprio impianto di depurazione, con il primo scopo di tutelare la salute del nostro mare». Già, mare pulito, in buona salute, importanti elementi in una scala di valori non solo balneari, ma anche ambientali. Sono bastati, infatti, appena due mesi senza scarichi inquinanti e il golfo salernitano si è popolato di gioiosi delfini e anche di tonni, cosa che non si vedeva da tempo immemorabile, indicatore di rigenerazione di non poco rilievo e che dovrebbe far riflettere gli amministratori sulla tutela ambientale, reale e non solo con slogan e firme di documenti che producono soltanto polvere. La natura vuole vivere e su questo mare le nostre popolazioni costiere hanno costruito la loro economia, per cui bisognerebbe curarselo con estrema attenzione.
«Ma Positano non è solo mare pulito – aggiunge il Sindaco De Lucia – è anche garanzia di accoglienza e servizi di eccellenza. In particolare il Lido Positano, un progetto nato nel nostro primo anno di amministrazione, diventato una realtà per i nostri cittadini, soprattutto per le famiglie che potrà essere un modello da imitare quest’anno per la gestione delle spiagge libere: distanziando opportunamente fra loro sedie ed ombrelloni si potrà, infatti, garantire la fruizione della spiaggia in modo gratuito a tutte le nostre famiglie, ma in totale sicurezza».
Partito dieci anni fa, il progetto riserva ai residenti una porzione di spiaggia attrezzata con lettini, ombrelloni, docce e tutti i servizi per una buona balneazione.
«Quest’anno – conclude De Lucia – di certo pagheremo le conseguenze della pandemia, ma credo che la strada giusta da percorrere sia quella di continuare nello sviluppo del nostro paese, tenendo in conto di migliorare sempre più i servizi e l’ambiente».
Già, la pandemia, una situazione che continua a soffiarci sul collo (e chissà per quanto altro tempo) e che ha penalizzato il settore turismo in modo devastante, soprattutto perché si è in attesa di quelle linee sulle quali bisogna muoversi per fare impresa in sicurezza e nel settore balneare dove il riposo è fatto di contatti rilassanti, di chiacchiere gioiose, di incontri tra amici lasciati un anno prima: le distanze non favoriscono una perfetta fruizione del mare e sarà, sulle spiagge, come vedere un conglomerato di eremiti.
E non poche sono le preoccupazioni degli operatori turistici.
Gabriella Guida ha la sua impresa balneare direttamente sulla storica spiaggia di Fornillo, un luogo caro ai positanesi e ai turisti, un luogo dove è ancora possibile sentire il fascino di quella Costiera che aveva fatto innamorare i primi visitatori degli anni cinquanta del secolo scorso, primo fra tutti John Steinbeck, Nobel della letteratura, che nel suo lungo articolo intitolato “Positano” così definiva questo paese costiero «E’ un posto di sogno che non vi sembra vero finché ci siete, ma di cui sentite con nostalgia tutta la profonda realtà quando l’avete lasciato».
«Forse la posizione un po’ defilata, rispetto al centro del paese, dello stabilimento balneare Pupetto – dice la signora Gabriella – ha guadagnato valore quando Positano ha cominciato ad attirare flussi maggiori sia di turisti residenti che di escursionisti. Ma l’immagine del molo e della Spiaggia Grande sovraffollati e di un mare punteggiato da barche e bagnanti sembra ormai un ricordo lontano. Al momento le nostre attività sono ancora ferme, con soli pochi dipendenti attivi e moltissimi in attesa di essere assunti. Tra lo stabilimento balneare e i due Hotel, Pupetto e Vittoria, nei mesi estivi impieghiamo più di 50 persone». Numeri che danno l’esatta dimensione del problema turismo. Basterebbe solo fare il conto degli alberghi che sono presenti in tutti i 46Km che da Vietri si snodano sino a Positano e si capisce quale sia l’importanza del turismo, soprattutto balneare oltre che montano, di queste comunità che negli anni ottanta portarono avanti una battaglia contro le perforazioni petrolifere al largo del golfo, perché la loro vocazione è solo ed esclusivamente il turismo, visto che Domine Iddio ha elargito ad ampie mani bellezza e savoir faire di ospitalità.
«Sono ormai settimane – dice la Signora Gabriella – che aspettiamo, a prescindere dalla data che segnerà l’inizio di questa “stagione perduta”, di conoscere i protocolli ai quali dovremo adeguarci e dei quali è necessario valutare l’impatto in termini di costi e di rendimento. Un ritardo che appare imperdonabile e non ci permette di poter pianificare nessuna azione. Se a questo aggiungiamo che le misure proposte fino ad ora risultano o inattuabili o fortemente penalizzanti, la riapertura appare addirittura impossibile».
Sembra quasi di trovarsi di fronte a un navigare a vista. Ma è pensabile una Positano senza turisti per le sue caratteristiche stradine o sulle spiagge a prendere il sole o ad affollare di sera i tanti ristoranti a fronte mare? Una visione che non pochi rifiutano, anzi non tollerano.
«A Fornillo, e nell’intero paese – aggiunge la Signora Gabriella – c’è una fortissima volontà di ripartire al più presto. Abbiamo ormai rinunciato al mercato straniero e siamo pronti ad investire in una stagione che non produrrà guadagni. Abbiamo la determinazione di voler preservare la nostra salute e quella dei nostri ospiti applicando alla lettera i regolamenti che ci aspettiamo si facciano più ragionevoli. Vogliamo garantire ai turisti la migliore qualità di esperienza, quella che da sempre ha contraddistinto il nostro lavoro. Vogliamo addirittura approfittare di questa congiuntura disastrosa per poter ricostruire da capo il nostro turismo ed i nostri servizi perché possano essere più sostenibili per la natura e per noi positanesi.
E per fare questo abbiamo fissato una data di apertura alla fine di giugno. Ma potremo rispettare questo impegno se i protocolli arriveranno in fretta e se saranno ragionevoli. Saremo sereni se i nostri clienti condivideranno con noi la responsabilità di garantire la salute di tutti e siamo convinti che ciò possa accadere senza barriere, organizzando gli spazi in maniera razionale, adattando i servizi ai nuovi standard sanitari».
Preoccupazioni da condividere in pieno perché, ci sia consentito, si cominciano a nutrire seri dubbi sulla possibilità di cambiamento delle cose, che allo stato appare soltanto come un ulteriore slogan. Quando i Piemontesi giunsero a Palermo e una certa euforia di cambiamenti serpeggiava tra il conquistato e sottomesso popolo siciliano, con saggezza antica il principe di Salina, il Gattopardo per intenderci, disse: «Tutto cambia perché nulla muti!».
Vito Pinto