Contrariamente a quanto accade nelle monarchie, si tratta di titoli e cariche a tempo determinato, mica a vita. Durano un anno. Ma per il campione spagnolo sarà l’ottavo anno di regno: molti coronati “veri” della storia non hanno cumulato periodi tanto lunghi.
Per l’ucraina sarà invece il secondo anno consecutivo, che non è roba da poco: significa che ha un feeling particolare con la terra rossa di Roma. Entrambi, Rafa e Elina, hanno sconfitto titolatissimi avversari: il campione uscente Alexander Zverev e la numero 1 del ranking mondiale Simona Halep.
Sono stati match dall’andamento molto difforme. Nadal ha rischiato seriamente di soccombere, dopo aver dominato il primo set e perso malissimo il secondo (6-1 1-6). Il terzo set è stato condizionato dalla pioggia, che ha imposto una sospensione della gara. Alla ripresa, Rafa non ha praticamente sbagliato nulla: 6-3.
Tutt’altra la finale femminile, che Svitolina ha condotto con straordinaria autorevolezza, nonostante la giovane età. Forse è anche stata favorita dal fatto che Halep aveva dovuto faticare parecchio per eliminare in semifinale, sabato, Maria Sharapova.
È stato un torneo perfetto, nonostante la pioggia di inizio settimana. Il fatturato della biglietteria (intorno a 11milioni e 700mila euro) non è da record ma il piccolo calo di circa il 3 per cento è stato compensato da altri ricavi, che portano il fatturato totale a 32 milioni. «Dieci milioni finiranno nelle casse di FIT e CONI Servizi», ha precisato il presidente della Federazione Angelo Binaghi.
Tramite gli Internazionali, insomma, lo sport italiano trova una parte dei finanziamenti dei quali ha estremo bisogno.
Ieri è giunta anche una notizia che farà piacere a molti: Roberta Vinci, che al Foro Italico ha giocato la sua ultima partita, lavorerà per la FIT: dopo un periodo di riposo, entrerà nel settore tecnico della Federazione. La sua esperienza sarà utilissima a fare crescere i giovani tennisti fino a farli diventare campioni: uno sport così popolare lo merita davvero.