“Ti lascio tutto al Galardi”, quante volte abbiamo pronunciato questa frase in modo del tutto naturale?
Altrettante volte siamo andati a ritirare quel qualcosa e dall’altra parte abbiamo trovato Giovanni al suo desk che già prima di entrare recuperava la missiva porgendola in modo del tutto naturale. Con essa non ti lasciava andare senza un breve quanto intenso scambio di opinioni sul fatto del giorno sia che si trattasse di politica, di un fatto di cronaca o di un semplice fatto personale.
Il suo modo di fare ha contagiato tanti altri commercianti del “villaggio” che lui ha contribuito a far crescere fino a fargli assumere la configurazione attuale di cittadina con molti servizi. Mi chiamava il “chiainaro” quando ci incontravamo specchiandosi nelle mie anche le sue origini, ma tra i tanti Piagginesi trapiantati a Capaccio era quello meno “paesano” di tutti.
L’azienda che ha fondato è fatta crescere non è un semplice bar ma un mondo in cui il cliente entra e si trova a suo agio sia per la gentilezza con cui è trattato ma anche per l’infinita qualità sia dei prodotti sia per l’ambiente che mette a proprio agio.
La sua scomparsa lascia un vuoto in tutti quelli che lo hanno conosciuto inferiore solo alla desolazione in cui lascia la sua famiglia.
Per quel che riguarda la sua famiglia non possiamo far altro stare loro vicini in questo momento di grande dolore; rispetto, però, alla desolazione nella quale lascia un’intera comunità capaccese – pestana dobbiamo tutti essere consapevoli che l’uscita dalla nostra quotidianità di un uomo capace di interpretare la nostra realtà al meglio della sue potenzialità potrà essere attenuata sforzandoci di essere all’altezza di un uomo comprensivo e determinato amando con la sua stessa intensità e passione il luogo in cui viveva per farla crescere ancora più grande, forte e vivibile di quanto non sia ora.
Solo così potremo guardare negli occhi il “tempo” che ci resta da vivere senza vergognarci di essere sopravvissuti a
Giovanni un uomo che non si è mai tirati dietro quando c’era da fare passi avanti nella direzione giusta.
Caro quasi amico mio vai in pace dove il tempo non può più condizionarti come accade in questa valle di lacrime con la speranza che nel porto dove approderai potrai continuare a fare qualcosa di buono per il benessere della nostra comunità.