Situato ai piedi del Monte Chianello, a seicento metri sul livello del mare, Monteforte Cilento rientra a pieno titolo fra i più bei borghi del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il suo territorio, del resto, è davvero delizioso. Le cospicue risorse naturali lo rendono una meta ambita per lunghe passeggiate all’aria aperta e pic-nic tra castagni e querce. Celebre, infatti, è il suo Sentiero delle dee di roccia: un percorso crinalico corredato da numerosi massi calcarei, che, a motivo della loro particolare forma, ricordano sontuose statue dal fascino insospettabile. L’itinerario montano lega, peraltro, Monteforte alla vicina Trentinara, città dalla quale dista appena otto chilometri. Degno di nota è anche l’eco museo virtuale ed interattivo, che grazie all’avatar del famoso brigante cilentano Domenico Capozzoli consente di immergersi nella storia, nelle tradizioni e nel folklore del paese.
Quanto alle origini, gli storici locali ritengono che il borgo sia stato edificato dopo la dissoluzione dell’antica città di Paestum. Monteforte sarebbe nato come piccolo castrum in età romanica e, quindi, come recinto militare, da cui deriverebbe il suo nome, cioè, Mons Fortis, ovvero altura fortificata. E come un’antica fortezza, questo piccolo borgo domina ancora oggi l’alta valle del fiume Alento, con il suo paesaggio, scolpito dal tempo, con i suoi vasti boschi e le sue aspre rupi. Ad oggi, però, del suo antico castello non resta che una cappella. Mentre nel centro storico, che è pieno di edifici gentilizi da ammirare, è ancora visitabile la dimora nativa dei leggendari fratelli Capozzoli. Questi ultimi, nell’ottocento, furono a capo di una delle più celebri bande di briganti campane, nonché protagonisti dei moti costituzionali cilentani del 1828. Da visitare è anche la Chiesa di Santa Maria Assunta, che è dotata di tre bellissimi altari. Il comune conta circa seicento abitanti, distribuiti su una superficie di ventiduemila metri quadrati. Il Santo Patrono è San Donato, taumaturgo, Vescovo e martire aretino del quarto secolo dopo Cristo, venerato come protettore degli epilettici e grande sostenitore del Concilio di Nicea.