Il Leone Addormentato, così viene chiamato il monte Bulgheria (1225 m) che con il suo profilo di felino disteso pare voglia difendere i piccoli centri abitati che lo circondano: Celle di Bulgheria, Roccagloriosa, San Giovanni a Piro e varie frazioni di Camerota. Il monte, situato a sud del Cilento, gode di una posizione insuperabile collegando l’ appennino con il mare. Per chi ha il piacere di percorrere i suoi sentieri, l’arrivo in vetta è ripagato da uno dei panorami più ricchi del Cilento: il Golfo di Policastro con Capo Palinuro e con il Cristo di Maratea all’orizzonte e dal versante interno i monti Cervati e Gelbison.
Il suo nome trova origine nel 500 d.C. quando un gruppo di soldati bulgari, condotti dal generale Longobardo Narsete, si rifugiarono durante la guerra greco-gotica per poi stanziarsi negli anni successivi, dalla loro unione con gli abitanti locali, diedero vita ai vecchi borghi di Acquaviva e Celle di Bulgheria.
Il monte Bulgheria, ospitando molte specie animali e vegetali, è da considerarsi soprattutto una risorsa di Biodiversità. Sulle pendici troviamo boschi di ontano, castagno secolare, faggete, tra le rupi crescono spontanee la lavanda, la Primula Palinuri (simbolo del Parco Nazionale del Cilento , Vallo di Diano e Alburni), l’elicriso, la campanula, l’iberis. Tipicamente mediterranea anche la flora con ginestre, asparagi, pungitopo rosa canina e molti esemplari di orchidee selvatiche.
Ricca e preziosa anche la fauna che abita il massiccio: il nibbio, il succiacapre, il falco pellegrino e ancora cinghiali, volpi e diverse specie di rettili, da accertarsi la presenza del gatto selvatico. Come tutte le montagne del Cilento troviamo pascoli di ovini e bovini.
Anche dal punto di vista geologico il Bulgheria è molto importante, nelle sue numerose grotte sono stati trovati fossili di origine marina risalenti al periodo giurassico e parte del triassico, tra le rocce calcaree s’ipotizza anche la presenza dell’uomo del Paleolitico, la montagna “piena di conchiglie” dona, infatti, lo spettacolo dei suoi colori cangianti ad ogni tramonto. Molti sono i viaggiatori nel passato che hanno apprezzato l’incanto di questa montagna isolata tra cui l’allievo di Picasso Josè Ortega che trascorse gli ultimi vent’anni della sua vita a Bosco, frazione del comune di San Giovanni a Piro, proprio alle pendici del Bulgheria, e scolpì la sagoma del monte che oggi si trova al centro della piazza a lui dedicata a Bosco; oggi sono numerosissimi gli appassionati di trekking e di mountain bike, provenienti da ogni parte della regione, che omaggiano la montagna percorrendo i suoi incontaminati sentieri.