Raccontare di Monica Acito giornalista e scrittrice non è cosa facile…
Farlo poi attraverso il suo primo libro, Uvaspina, è ancora più difficile perché Monica è un personaggio alquanto complesso, ricco di contenuti e affascinante nel suo percorso di crescita personale e professionale.
Ho avuto il piacere di conoscere Monica ragazzina di scuola elementare, all’esordio del mio giornale per bambini, “I Piccoli”, quando la redazione era formata da bambini e lei ne faceva parte. La nostra sede era in un ambiente prestigioso: La Tenuta Vannulo di Tonino Palmieri. Gli incontri con i piccoli redattori erano settimanali e le mamme accompagnavano i loro bimbi alle riunioni di redazione per organizzare il giornale: scegliere gli argomenti, fare i disegni, scrivere i testi, ricercare storie…
Monica, ragazzina tranquilla, rispondeva sempre con piacere alle proposte che venivano fatte e amava soprattutto scrivere facendo appello alla sua fantasia.
La sua era mente aperta, originale, raccontava seguendo il suo istinto che era fuori dagli schemi.
Ha continuato poi a scrivere sul “Settimanale Unico” per molti anni ancora, raccontando la realtà del suo paese, Felitto, della gente che viveva nella Valle del Calore, senza lasciare troppo spazio al caso: raccoglieva info e dati prima di scrivere.
Anche quando si trasferì a Napoli, la sua patria di adozione, non disdegnava di parlare della Valle del Calore immedesimandosi in situazioni complesse e concrete e raccontandole con ricchezza di particolari e originalità. La sua esperienza di giornalista in una piccola testata le ha senz’altro dato una spinta ad andare oltre.
Da qualche anno vive al nord, a Torino, e fa l’insegnante in una scuola superiore.
Ma è Napoli la città dove ha sperimentato la vita vissuta che le ha dato spunti, ha incrociato fatti, ha saggiato passioni, ha scoperto luoghi, ha conosciuto storie, ha frequentato persone, ha studiato sui libri, ha partorito “Uvaspina”.
Quando ho scoperto che Monica, la nostra piccola redattrice, era finalista del premio Strega 2023 col libro Uvaspina, non ho aspettato un attimo per mettermi in moto per poterlo avere, leggerlo e lasciarmi riportare nel suo mondo.
Ecco perché quando Uvaspina ha rifatto capolino nella città dove era stato “partorito”, ho subito deciso di “presentarmi”…
Il 27 febbraio ero a Napoli, a Palazzo Venezia, in Via Benedetto Croce 19 sia per assistere alla presentazione del libro sia per poter incontrare la già “famosa” scrittrice. Ovviamente, avevo già acquistato il libro in precedenza e non ho perso l’occasione di portarlo con me per una dedica “speciale” di Monica.
La lettura è stata lenta perché motivata, oltre dalla curiosità intellettuale, ho gustato tutti i passaggi, e ho tentato di capire l’evoluzione che, una bambina ben disposta per la lettura e la scrittura, possa aver avuto fino a diventare un’autrice selezionata da Bompiani Editore.
È stato un po’ come scorrere i fotogrammi di una serie televisiva dove gli episodi si susseguono e si intrecciano lasciando sempre con il fiato sospeso. È una scrittura “estrema” quella di Monica, in essa si intravede riflessa parte della sua vita, attraversata, come lei stessa racconta nelle considerazioni finali, da discese e risalite senza trovare uno spazio dove poter prendere fiato.
Quando si chiude il libro, dopo aver letto le dediche fatte alla sua famiglia e a tutte le altre persone che hanno avuto fiducia in lei riconoscendole volontà e carattere per portare a termine un’impresa “titanica”, non si resta con l’amaro in bocca di essere stati solo spettatori di uno spettacolo, ma, si ha la sensazione di essere protagonisti scesi in campo per toccare con mano la vita di una città che tanto sa dare…
Ma non lo fa gratuitamente se la si vuole conoscere a fondo!
Infine, con questo mio semplice scritto, voglio dare merito alla sua famiglia, soprattutto ai genitori, che hanno saputo attendere, pur da spettatori passivi dell’evoluzione esistenziale della loro figlia, che l’intelligenza di Monica facesse la sua strada e, ben ripagati, questa strada l’ha portata al successo che merita in pieno.
Monica auguri!