Tutti noi, in questo momento, siamo presi dal vortice della guerra in Ucraina ed abbiamo la paura che il conflitto possa allargarsi ad altri Paesi confinanti col popolo ucraino e, di conseguenza, possa coinvolgere la Nato.
In verità, questo timore è abbastanza fondato, perché in guerra basta un incidente di percorso per fare precipitare la situazione in una pericolosa deriva, senza poterla poi bloccare.
Detto ciò, io mi domando cosa possiamo fare noi anonimi uomini normali per modificare il corso degli eventi? Assolutamente niente, per cui ho deciso, ormai da più giorni, di guardare l’andamento della guerra, con l’occhio più distaccato e senza farmi coinvolgere nelle dispute tra le due fazioni di pensiero che, ogni giorno, rimbalzano sui social e sugli schermi televisivi: l’una a favore degli ucraini e l’altra in difesa delle ragioni di Putin, anche se sulle responsabilità della guerra e sulle vere cause del conflitto, una precisa idea è ben presente nella mia mente, come ho espresso nei miei scritti, pubblicati nei giorni precedenti.
Siccome sono anche molto fatalista di natura, aspetto gli eventi e non mi voglio fare travolgere emotivamente da avvenimenti dove il mio pensiero vale zero e non ha nessun potere decisionale. Se deve succedere qualcosa ancora di più grave, succederà, indipendentemente dalle nostre convinzioni, perché la chiave di tutto è nella testa di poche persone che governano il mondo. Tutto il resto è solo un modo di intossicarci le giornate, in dispute senza costrutto e senza alcuna utilità.
Da queste reali ed amare considerazioni, deduco che per me è meglio non soffermarmi troppo sull’andamento della guerra in Ucraina e cercare di passare il tempo in modo più salutare per il mio benessere fisico, psicologico e nervoso, perché noi siamo impotenti dinanzi agli avvenimenti che succedono nel mondo.
Sarà pure un modo semplicistico di cercare di ridimensionare gli eventi bellici presenti al centro dell’Europa, ma è il migliore rimedio per tutelare e salvaguardare il nostro equilibrio psicofisico dalle insidie di un coinvolgimento emotivo, che è solamente nocivo e deleterio per la salute di tutti noi, poveri spettatori indifesi e vittime delle altrui decisioni ed è, credetemi, l’unica cura per migliorare l’umore.
Io ho detto la mia, così come la penso, non voglio condizionare nessuno e lascio a chi legge, libere e insindacabili determinazioni.