“Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti.”
In prossimità dell’inizio del nuovo anno scolastico, una recente nota del Ministero dell’Istruzione fornisce alle scuole attivamente impegnate nell’organizzazione della complessa ripartenza, utili suggerimenti e pareri. Il Ministero dell’Istruzione si propone un’azione sicura in una contestualità complessa, nel principio della legalità e del metodo scolare. Si vuole considerare peculiarmente il bisogno di costruire una “comunità competente”, abile nel fornire ragione intorno al “modus operandi”. Proprio la “comunità competente” genera le condizioni per intraprendere attività volte al miglioramento della vita”.
Diffusa dal Ministero dell’Istruzione una Nota esplicativa a seguito dell’emanazione del D.L. n. 111/2021 “Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti. “La finalità della diffusione della Nota è quella di fornire a tutte le istituzioni scolastiche, attivamente impegnate nell’organizzazione della complessa ripartenza, utili suggerimenti e pareri su questioni emerse dall’emanazione dello stesso Decreto. Il “Piano Scuola 2021-2022 – Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative nelle istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione” e il decreto-legge n. 111, recante “Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti” si rappresentano “vademecum” per l’organizzazione delle attività educative e scolastiche, “in presenza e in sicurezza”, del nuovo anno. Suggerimenti e pareri saranno utili per portare per mano le varie scuole verso l’inizio del nuovo anno e per gestire al meglio la condizione di emergenza. Il decreto è destinato alle scuole di ogni ordine e grado. L’attività didattica sarà svolta in presenza “al fine di assicurare il valore della scuola come comunità e di tutelare la sfera sociale e psico-affettiva della popolazione scolastica”. Nella eventualità dovessero verificarsi condizioni sanitarie che impongano interventi di deroga alla “scuola in presenza”, il comma 4, articolo 1, del decreto-legge prevede in proposito che, fino al 31 dicembre2021, “esclusivamente in zona rossa o arancione e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica … nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità” , le istituzioni locali possano derogare alla regola generale, disponendo la sospensione dello svolgimento dell’attività scolastica e didattica in presenza. In questa eventuale circostanza le scuole dovranno assicurare la modalità didattica integrata. La stessa modalità sarà la soluzione alla quarantena disposta dalle autorità sanitarie competenti di gruppi classe e singoli alunni. Le misure di sicurezza per realizzare la scuola in presenza sono state già presentate nel “Piano scuola 2021-2022”. Queste le misure: l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per bambini di età inferiore a sei anni, soggetti con patologie o disabilità incompatibili con il loro uso, svolgimento delle attività sportive; la raccomandazione del rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, “salvo che le condizioni strutturali-logistiche degli edifici non lo consentano”; il divieto di accesso o di permanenza ai soggetti con sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore a 37,5°. Viene quindi riconfermata la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Ove non sia possibile garantire la distanza fisica si rappresenta fondamentale mantenere le altre misure non farmacologiche di prevenzione, ivi incluso l’obbligo di indossare in locali chiusi mascherine di tipo chirurgico”. Nel caso fosse impossibile rispettarla, la nuova disposizione normativa non autorizza l’automatico ricorso alla didattica a distanza, richiedendo diverse misure di sicurezza. “All’ingresso della scuola NON sarà necessaria la rilevazione della temperatura corporea. Chiunque sarà interessato da sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore a 37.5°C dovrà restare a casa. Pertanto si rimanda alla responsabilità individuale rispetto allo stato di salute proprio o dei minori affidati alla responsabilità genitoriale”. La “certificazione verde COVID-19”, si rivela ulteriore misura determinante per la sicurezza. “..E’ rilasciata dopo aver effettuato la prima dose o il vaccino monodose da 15 giorni; dopo aver completato il ciclo vaccinale; dopo essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti; dopo essere guariti da COVID-19 nei sei mesi precedenti. Quanti in possesso della certificazione verde dovranno continuare a mantenere le misure di prevenzione come il distanziamento, il corretto utilizzo delle mascherine, l’igiene delle mani, nonché il rispetto delle condizioni previste per i luoghi di lavoro e per i mezzi di trasporto.“ I dirigenti scolastici e i responsabili dei servizi educativi dell’infanzia, nonché delle scuole paritarie … sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni ponendo a loro carico l’obbligo di verifica del possesso della certificazione verde da parte di quanti siano a qualunque titolo in servizio. Coloro che saranno sprovvisti della certificazione non potranno svolgere le funzioni proprie del profilo professionale, né permanere a scuola. “A decorrere dal quinto giorno di assenza il rapporto è sospeso e non sono dovuti la retribuzione, né altro compenso o emolumento, comunque denominato”. La Nota si sofferma poi sugli stanziamenti destinati all’avvio in sicurezza dell’anno scolastico 2021/2022. “Ai sensi dell’articolo 58, comma 4-ter del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, sono stati stanziati 422 milioni di euro ripartiti tra gli Uffici Scolastici Regionali, ai fini dell’assegnazione alle istituzioni scolastiche, sulla base di tre criteri legati: al numero di studenti nella regione; alla numerosità delle classi; all’indicatore di fragilità INVALSI. Il relativo decreto di riparto è in corso di perfezionamento da parte del Dipartimento competente in materia. Attraverso tali risorse sarà possibile la pianificazione delle attività scolastiche, con l’organizzazione di tempi, spazi, gruppi di pari, atti al recupero in sicurezza degli apprendimenti, mediante attività scolastiche in presenza. Sono finanziate due linee di reperimento straordinario di personale a tempo determinato (docente e ATA) per il periodo di emergenza sanitaria settembre-dicembre 2021: 400 milioni per reclutare sino a circa 20.000 docenti a tempo determinato, per il recupero e potenziamento degli apprendimenti e sino a circa 22.000 unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario (assistenti amministrativi, collaboratori scolastici, …) a tempo determinato, per finalità connesse all’emergenza epidemiologica; 22 milioni per intervenire, in maniera puntuale, su istituzioni scolastiche che presentano una alta incidenza di classi numerose, mediante risorse aggiuntive di docenti a tempo determinato. Ai sensi dell’articolo 58, comma 4, del richiamato decreto-legge n. 73/2021, sono stati stanziati, in via straordinaria, 350 milioni di euro destinati all’acquisto di beni e servizi strumentali all’avvio ed alla gestione dell’a.s. 2021/2022 (es. dispositivi di protezione e materiali per l’igiene individuale e degli ambienti; servizi professionali per il supporto e l’assistenza psicologica e/o pedagogica; servizi medico-sanitari; dispositivi e materiali destinati al potenziamento delle attività di inclusione degli studenti con disabilità), nonché al rispetto dei protocolli di sicurezza. Tali risorse verranno assegnate nei prossimi giorni mediante apposito decreto ministeriale. Questi stanziamenti di carattere speciale, che vanno ad integrare in misura rilevante il fondo di funzionamento delle istituzioni scolastiche, si sommano alle risorse recentemente erogate, sempre nell’ambito del fondo di funzionamento, per analoghe finalità (150 milioni di euro assegnati ai sensi dell’articolo 31, comma 1, decreto- legge 22 marzo 2021, n. 41). In aggiunta alle risorse anzidette, per favorire le attività didattiche in presenza, sono stati previsti appositi stanziamenti per l’adeguamento e l’adattamento delle aule didattiche. A tal fine, sono stati resi disponibili 70 milioni di euro per affitti di immobili e noleggi di strutture modulari temporanee, nonché 200 milioni di euro per lavori di messa in sicurezza e l’ampliamento e adeguamento di aule didattiche”. Il Ministero dell’Istruzione si propone un’azione sicura in una contestualità complessa, nel principio della legalità e il metodo scolare. Si vuole considerare peculiarmente il bisogno di costruire una “comunità competente”, abile nel fornire ragione intorno al “modus operandi”. Proprio la “comunità competente” genera le condizioni per intraprendere attività volte al miglioramento della vita”.
Emilio La Greca Romano