di Anig
Fermo amministrativo su bollo auto: quando è lecito?
Se scatta l’iscrizione del fermo amministrativo del veicolo, in caso di pagamento dilazionato, non si potrà usare la propria auto fino al pagamento dell’ultima rata. In base ad una nuova riforma, infatti, chi non paga il bollo auto in tema di tassa di circolazione rischia di restare a piedi per sei anni consecutivi. Per evitare quindi il blocco dell’auto al contribuente converrà chiedere subito la dilazione o eventualmente pagare la tassa in un’unica soluzione e non oltre 60 giorni dalla notifica della cartella medesima. Il fermo è disposto solo da Equitalia: pertanto è necessario che la morosità del proprietario del mezzo sia iscritta nei ruoli: la Regione può riscuotere l’imposta sulla circolazione delle auto entro massimo tre anni che decorrono dall’anno successivo a quello in cui è dovuto il pagamento. Per ottenere la sospensione del fermo amministrativo, e tornare a circolare liberamente con l’auto, il debitore dovrà presentare domanda e versare la prima rata. Equitalia ha precisato che non è più richiesto l’utilizzo strumentale della vettura per lavoro, come in precedenza. La maggior parte delle dilazioni risulta di sei anni, pari appunto a 72 rate, e in base al fatto che non vi è più la necessità che l’automobilista fornisca prova di avere difficoltà economiche per ottenere la dilazione stessa, quest’ultimo può rischiare di rimanere, per tutti e sei gli anni, privo del proprio mezzo.
Equitalia: quali sono i termini di decadenza e di prescrizione per le Cartelle?
In base al tipo di credito da riscuotere, la legge prevede determinati termini di decadenza entro i quali Equitalia può notificare la cartella esattoriale e procedere così alla riscossione mediante ruolo. La prescrizione rappresenta invece una sanzione per l’Ente di riscossione per non aver esercitato un diritto nei termini. Per la prescrizione sono considerabili come tempistica 10 anni, nel caso in cui i crediti siano stati accertati dal giudice con sentenza passata in giudicato. La prescrizione, infatti, è stabilita solo dalla legge mentre la decadenza può anche essere frutto di accordi tra due parti.
Servizi Pubblici Locali: indurite le multe
Sono molte le novità contenute nella bozza del decreto sui servizi pubblici locali, il testo unico della riforma Madia. Per contrastare l’evasione nel settore, che è di circa il 20%, vi saranno multe sino a 200 euro e rimborsi per i viaggiatori dopo 30 minuti di ritardo. La Federconsumatori è da sempre contraria a ogni forma di evasione, convenendo che chiunque salga su un mezzo pubblico senza biglietto vada sanzionato. Per quanto riguarda la Federconsumatori avremmo promosso la nascita delle Carte dei Servizi nel trasporto pubblico urbano che, oltre al rimborso del biglietto vero e proprio, stabilissero anche il riconoscimento del disagio. Con le carte dei servizi, costruite assieme alle Aziende, si stabilirebbero dei criteri minimi di garanzia, di efficienza e di rispetto del viaggiatore. Sarebbe possibile, così, superare le gravi carenze del trasporto pubblico, a partire dai mezzi obsoleti, privi di manutenzione e delle più elementari norme d’igiene.