Giulia è una ragazza romana orfana dei genitori, una studentessa universitaria che un giorno sale su un affollato treno Intercity diretta nel Cilento, luogo lontano della sua infanzia. Lì, alle spalle della Torre di Velia, affacciata sul mare, ha ereditato una casa che ora vuole vendere. Ma anche un viaggio in treno può talvolta sconvolgere la vita. Questa è in parte, la trama del romanzo d’esordio di Antonella Casaburi, scrittrice di origini cilentane e docente di Lettere che, dopo la maturità classica si trasferisce a Roma, dove si laurea in Storia della Critica Letteraria Italiana all’Università “la Sapienza.
- Il titolo del suo romanzo è “mirari”. Letteralmente, l’infinito del verbo latino miror, ovvero, meravigliarsi, stupirsi; coerente con la suspence e l’imprevedibilità che si incontra leggendo il suo libro. Dove ha tratto ispirazione?
Il latino, che è la nostra lingua madre, ha un evocativo e intramontabile fascino storico; il titolo che ho scelto, la parola latina mirari, rappresenta appieno il significato più profondo del mio romanzo.
- Il libro parla di un viaggio in treno, in una terra che lei conosce bene, il Cilento. Come mai questa scelta?
Sono originaria di Vallo della Lucania, e come molti giovani cilentani ho lasciato la mia terra per studiare. Mi sono trasferita a Roma, dove mi sono laureata in Storia della Critica Letteraria Italiana alla Sapienza. Ho viaggiato per molti anni sui treni Intercity lungo la tratta Roma – Reggio Calabria e ogni volta che, in quei frequentissimi viaggi in treno, giungevo alle porte del Cilento, i paesaggi familiari che sempre osservavo attraverso il finestrino mi trasmettevano quelle forti e viscerali emozioni che chiunque si sia allontanato da casa per molto tempo conosce bene. Questo è il motivo per cui mirari, che è il racconto di un viaggio alla riscoperta delle proprie origini, è ambientato nel Cilento.
- C’è qualcosa di autobiografico nella trama?
Mirari non è un romanzo autobiografico; tuttavia ci sono degli aspetti che mi accomunano a Giulia, la protagonista del romanzo. Viaggiando in treno, osservavo le tante persone che condividevano la mia stessa carrozza, e mi domandavo spesso come si chiamassero, e quale fosse la loro storia. Attraverso Giulia ho provato a dare una voce a chi viaggia sui treni. Mirari è infatti un romanzo incentrato sull’incontro di sei sconosciuti passeggeri all’interno di un vagone ferroviario, un incontro casuale che sconvolgerà la vita di tutti quanti loro. E quando Giulia scenderà dal treno e raggiungerà la casa che ha ereditato alle spalle della Torre di Velia, il Cilento diverrà sempre più protagonista. L’ amore per il Cilento e i frequenti viaggi in treno su quella tratta ferroviaria sono i due aspetti che condivido con la protagonista del mio romanzo.
- Quanto è importante conoscere o riscoprire le proprie radici?
Per ciascun individuo, e per ciascun popolo, conoscere a fondo le proprie radici è fondamentale. Dobbiamo tutti imparare ad essere sapienti custodi del nostro passato, perché un popolo miope, quello che non conosce le proprie origini, è destinato al declino.
- Il personaggio del suo romanzo Giovanni, definisce il Cilento “il paradiso nascosto d’Italia”. Un’accezione spesso confermata dai cilentani fuorisede, costretti nei discorsi conoscitivi, a semplificare la provenienza, citando la sola provincia di appartenenza. Un paradosso, nonostante il Cilento, sia terra ricca di storia e cultura di respiro internazionale e dai tratti naturalistici unici al mondo. Oltre ad essere caratterizzato da una vasta area geografica per la quale, viene inteso come sub-regione della Campania. Al seguito, nel testo, si descrivono paesaggi e luoghi storici, oggi anche oggetto di attrazione turistica. Questo elemento, è collegato alla volontà a stimolare una maggiore attenzione nel rivalorizzare i tesori del Cilento?
Il personaggio di Giovanni è esemplare custode dei valori del territorio cilentano, di cui apprezza le ricchezze naturalistiche, enogastronomiche e archeologiche. Il Cilento è nel tempo divenuta meta turistica per la natura incontaminata che spazia dalla montagna alla costa, e per la sana alimentazione che, eredità dei nostri antenati, è conosciuta in tutto il mondo come Dieta Mediterranea. Tuttavia, il Cilento non è ancora degnamente conosciuto per la sua ricchezza archeologica, che non ha nulla da invidiare alle città d’arte. Paestum e Velia sono difatti tesori inestimabili ancora troppo poco visitati, e tanti altri sono i luoghi di rilevanza storica disseminati nel Cilento, come torri e palazzi antichi ancora tutti da scoprire. Auspico che questa terra, luogo dalla millenaria cultura, simboleggiata da Paestum coi suoi templi, e da Velia, culla del pensiero filosofico occidentale, diventi sempre più meta di turismo culturale durante tutto l’arco dell’anno.
- Una giovane e attenta scrittrice, quale proposta avrebbe per risanare la “popolarità culturale” del Cilento, saldando così, un vecchio e grosso debito morale con il peso e il prestigio della storia?
Tanto è stato fatto, e tanto si sta facendo per valorizzare anche culturalmente il Cilento. Aumentano i musei visitabili, e sempre più scavi si stanno facendo nelle zone archeologiche. L’impegno da parte del mondo della cultura è ammirevole, come lo è il suo tentativo di avvicinarsi ai fruitori, al pubblico cilentano in particolar modo; mi riferisco ai tanti eventi che si svolgono nei siti archeologici, e alle iniziative che hanno sede nei tanti, antichi palazzi dall’immenso valore storico. La strada intrapresa è quella giusta. Occorre continuare. Occorre avvicinare sempre più persone alla cultura; cultura che è innanzitutto rispetto e valorizzazione delle tradizioni, e dunque della nostra storia, delle nostre radici. Questo patrimonio è un’eredità che appartiene a tutti noi, e da tutti reclama attenzione.
- Quali sono i suoi prossimi progetti?
Continuare a scrivere. E impegnarmi nella promozione culturale del territorio.
- In futuro, scriverà ancora del Cilento?
Sì. Sto già scrivendo un altro romanzo ambientato nel Cilento.
- Infine per i lettori, dov’è possibile acquistare il suo libro?
Mirari, edito dalla casa editrice Lastarìa Edizioni, è acquistabile nelle librerie e negli store digitali.