- Antonella dall’ultima volta che ci siamo sentiti per il tuo romanzo “Mirari” – circa un anno fa – di strada ne hai fatta tanta. Hai avuto modo di presentare il tuo lavoro nello svolgersi di importanti eventi di rilievo e fama internazionale come “La fiera del Libro di Praga, il “Salone del Libro di Torino”, la “Fiera del Libro di Roma”; cosa ti hanno regalato queste importanti esperienze per le quali il Cilento – protagonista chiave del racconto – ti manifesta indiscusso merito, gratitudine e ammirazione?
Mirari, il mio esordio letterario pubblicato da Lastarìa Edizioni in collaborazione con Delia Agenzia Letteraria, ha avuto un successo inaspettato e fulmineo. Attenzionato dalla critica, il mio romanzo tutto cilentano, come amo definire Mirari, è stato ospite dei palcoscenici delle principali rassegne letterarie. Mirari mi ha portata a Torino, a Roma, a Praga e in numerosi altri luoghi. Partecipare da protagonista a eventi editoriali di così grande rilevanza internazionale ha rappresentato per me un’occasione di crescita personale e professionale, nonché un motivo di orgoglio: portavo con me un pezzo di Cilento, racchiuso fra le pagine del mio romanzo; portavo con me i volti dei tanti cilentani che hanno assistito alle mie numerose presentazioni nel Cilento e Vallo di Diano, le loro domande e il loro monito a proseguire a testa alta nel mio percorso di promozione culturale del Cilento.
- Non ultima la partecipazione al programma “Pizza e Fichi” andata in onda domenica 20 alle 11:00 su La7. Come ci si sente all’idea di parlare di sé ad un pubblico nazionale oltretutto su una TV nazionale?
L’emozione, prima di entrare negli studi televisivi di La7, era fortissima. Poi, mi hanno messa a mio agio la grande professionalità del nutrito staff di La7 (il regista, gli addetti all’audio e alle riprese, il conduttore Tinto…) e la consapevolezza che al di là delle telecamere, da casa, a seguirmi c’erano i miei lettori e le tante persone che ancora non conoscevano Mirari; Mirari e il Cilento… Attraverso le telecamere di La7 ho potuto parlare del mio lavoro di scrittrice, della trama di Mirari e del vero protagonista del libro: non Giulia e gli altri cinque sconosciuti viaggiatori di un treno diretto nel Cilento, ma il Cilento stesso, che ho sempre considerato, fin dalla stesura, il vero protagonista di Mirari. Mica Pizza e Fichi è credo l’unico programma televisivo nazionale che parla di cucina e di narrativa, che evidenzia lo stretto rapporto che il cibo ha con la scrittura: un programma che si sposa perfettamente con Mirari, un romanzo che narra di dieta mediterranea, di Cilento, di tradizioni e di radici; un libro che celebra la sensuale alchimia fra cibo e letteratura.
- Giorni fa, un mio caro amico fotografo faceva notare quanto il lavoro creativo e dell’immaginazione, come nel tuo caso la scrittura, è elemento fondamentale dei prospetti delle più importanti ricerche e scoperte scientifiche della storia. Riflettendo questo sul nostro Cilento, terra ricca di patrimoni culturali, potrebbe essere ancora più semplice se lo strumento dell’Arte potesse, in un certo senso, aiutare a colmare un vuoto paradossale e oggettivo in termini di sviluppo e di fermento in tal senso. Qual è la tua idea? Come accendere i riflettori?
L’ Arte è uno strumento potentissimo troppe volte sottovalutato dalla politica e dall’economia. La pittura, la scultura, la danza, la musica e la parola svolgono funzioni catartiche e veicolano messaggi. Se ben realizzata, l’arte può smuovere tutto. Più volte ho parlato della necessità delle varie forme artistiche di unirsi, di interconnettersi. Sarebbe meraviglioso valorizzare un bene del territorio attraverso mostre, concerti, spettacoli, presentazioni di libri, congressi… che esaltino e facciano vivere luoghi preziosi e sconosciuti. Ogni artista potenzialmente può valorizzare un luogo, e non soltanto con la presentazione della propria Opera, ma con un costante impegno che possa attrarre, in maniera continuata lungo tutto l’arco dell’anno. Uno scrittore, ad esempio, potrebbe offrire lezioni di scrittura creativa in un palazzo di valore storico o in un sito archeologico. È questa un’attività che svolgo nelle scuole e che con piacere replicherei nei borghi del nostro Cilento. Un altro modo che un artista ha a disposizione per accendere i riflettori su di un luogo meritevole di interesse è quello di renderlo protagonista dei propri lavori, come ho fatto in Mirari parlando di Paestum, del centro storico di Agropoli con la sua splendida Chiesa, e di Velia. Di Velia e dei suoi antichi segreti, poi, ho fatto il cardine della mia scrittura, come avrete modo di leggere nei miei prossimi libri.
- Mi è sembrato di capire che “Mirari” avrà un seguito nel quale, vi saranno nuove ambientazioni cilentane e nuovi borghi. Vuoi anticiparci qualcosa?
Posso confermare che Mirari avrà un seguito. Il grande apprezzamento da parte dei lettori, che sempre ringrazio, e le continue sollecitazioni a scrivere un seguito mi hanno indotta a valutare la possibilità di un seguito. E adesso che le bozze sono in parte scritte posso anticipare che il seguito di Mirari ci sarà e che alcuni personaggi usciranno di scena mentre nuovi entreranno prepotentemente nella trama. La figura di Maria, la cuoca di Sapri che Giulia incontra nel treno, avrà un ruolo più importante: il cibo del territorio, carico della forte identità cilentana, sarà sempre più protagonista. Vi svelerò le ricette di Maria, che nel nuovo romanzo introdurrò generose; e Giulia sarà sempre lì, nella casa alle spalle della Torre di Velia, ad assaggiare e a descrivere i piatti cilentani con parole cariche di stupore. Ma oltre alle ambientazioni che i lettori già conoscono ve ne saranno di nuove: borghi perlopiù sconosciuti di cui a volte svelerò i nomi e che altre volte lascerò all’immaginazione del lettore, come per Mirari. Non ho ancora definito tutte le località che, di fatto, promuoverò col sequel. Sarò nei prossimi mesi impegnata nella ricerca di nuovi borghi, di aziende agricole e realtà cilentane che possano ispirare nuove ambientazioni e nuove pagine per il seguito di Mirari. E chissà, Mirari potrebbe anche rivelarsi una trilogia…
- Quali saranno le tue prossime tappe?
Ci sono alcuni progetti culturali che mi vedono impegnata nel mondo della gastronomia cilentana e di cui ancora non posso parlare. Del seguito di Mirari, che spero di vedere pubblicato per fine anno, ho già parlato ampiamente. In uscita, a primavera, c’è in programma un nuovo libro: un romanzo di genere completamente diverso da Mirari, e che pure gli è così tanto affine per via del comune interesse per Velia. Si tratta di un romanzo storico ambientato nell’antica Roma. L’eco di Mirari, così come la mia voce, saranno riconoscibili ai miei lettori, che intendo questa volta trasportare in una storia realmente accaduta in un’antica Roma in cui si tessevano estremi giochi di potere, fra il piacere edonistico dei banchetti, il lusso ostentato delle ville e i sanguinosi combattimenti dei gladiatori. Le navi romane porteranno anche a Velia molli e lascivi senatori, cortigiane senza scrupoli e vili faccendieri, in un tormentato intreccio di amori, tradimenti, passione e morte, e a cui la nostra antica terra dovrà opporsi se vorrà salvare i propri valori.