“Farò del mio meglio per il bene della comunità scolastica e per contribuire al miglioramento dell’offerta formativa. Sarò di supporto alle scuole di ogni ordine e grado a livello provinciale”. Con queste parole il nuovo Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Mimì Minella, rende noti alcuni degli obiettivi del suo nuovo incarico dirigenziale. Per numerosi anni ha svolto la funzione di Dirigente Scolastico ed è da sempre attivamente impegnato nella formazione culturale e professionale e nell’attività lavorativa. Ci racconta che è particolarmente forte il suo legame con l’IIS “Parmenide” di Roccadaspide, istituto che, sotto la sua dirigenza di ben nove anni, a partire dal primo settembre 2012, è cresciuto ed ha ampliato l’offerta formativa, aggiungendo al Liceo scientifico tradizionale, a quello con indirizzo sportivo, al Liceo linguistico, all’ Istituto tecnico tecnologico indirizzo informatica e indirizzo meccanica e meccatronica, anche l’istituto professionale per i servizi e l’ospitalità alberghiera (IPSEOA) con ampi e nuovissimi laboratori all’avanguardia per offrire ai giovani della Valle del Calore e dei territori limitrofi una nuova opportunità di crescita e formazione e di effettivo inserimento nel mondo del lavoro. Realtà in cui Mimì Minella lascia il cuore, quindi, quella del “Parmenide”, ma al tempo stesso, chiaramente, si dice onorato di dirigere l’USP di Salerno.
Numerosi sono stati e continuano ad essere gli interventi di Minella al fine di contrastare i fenomeni di spopolamento e dispersione. “Il salernitano è una provincia molto complessa. Ha delle zone che hanno una forte identità territoriale, penso al mio Cilento e agli altri territori di grande complessità a cui corrispondono zone di grande identità locale. Ecco, la
scommessa del post-pandemia sarebbe proprio di valorizzare questa identità non solo attraverso politiche scolastiche”. La Campania, a dire di “Save the Children”, detiene il primato dispersione. La nostra regione si presenta con la maggiore “dispersione scolastica implicita”; il nostro territorio tristemente presenta oggi un impoverimento educativo e una povertà materiale anche dopo il compimento del percorso di studi obbligatorio. Save the Children, registra la dispersione scolastica in Campania, al 16,4% e 15-29enni senza scuola, formazione o lavoro al 34,1%. È sicuramente una scuola in crisi la nostra che necessita di contributi efficaci volti a determinare una tempestiva inversione di tendenza del ciclo negativo di povertà materiale e educativa. “Se guardiamo poi alle competenze nelle singole materie, comunica “Save the Children”, in Campania, Calabria e Sicilia più del 60% degli studenti non raggiungono il livello base delle competenze in italiano, mentre quelle in matematica sono disattese dal 70% degli studenti in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. Nel caso della dispersione esplicita, l’abbandono scolastico nella maggior parte delle regioni del sud va ben oltre la media nazionale (12,7%). Entrando ancor più nel merito della realtà territoriale della scuola, il rapporto diffuso da “Save the Children” prende in considerazione alcuni indicatori “strutturali” su tempi, spazi e servizi educativi, come la presenza di mensa scolastica e tempo pieno, palestra e certificato di agibilità, mettendo in luce la correlazione positiva tra la qualità dell’offerta in termini di strutture e tempo scuola e il livello di apprendimento conseguito da studentesse e studenti”. Non casuale, quindi, l’attenzione di Minella per il fenomeno della dispersione, partendo proprio dall’analisi di tali dati incrociati con quelli della specifica realtà locale e provinciale.
“Nella lotta alla dispersione forte è l’impegno dell’amministrazione scolastica, tanto che nei giorni scorsi si è realizzato un incontro presso il “Severi” di Salerno per contrastare tale fenomeno attraverso il coinvolgimento non solo della scuola ma anche degli enti locali, della Procura dei Minori. A tale incontro erano, infatti, presenti la Procuratrice Imperato e il Direttore Generale dell’Ufficio scolastico della Regione Campania Ettore Acerra. La
scuola- conclude Mimì Minella – come comunità educante è in continua evoluzione, si nutre di sogni e di aspettative. Ha la responsabilità di formare gli uomini che guideranno il nostro Paese in futuro. Il mio intento, da uomo che ha vissuto da sempre nella scuola è di contribuire alla crescita della realtà scolastica salernitana ascoltando le istanze degli alunni e delle loro famiglie e delle singole realtà scolastiche. Sicuramente l’ascolto, la condivisione delle scelte e delle esperienze ci permetteranno di camminare insieme per costruire una società sempre più accogliente ed inclusiva”.
Accoglienza e inclusione sono state e restano prerogative della sognata scuola del fare dell’uscente Ministro della Pubblica Istruzione, Patrizio Bianchi. La capacità di un Paese e di una comunità di accogliere i migranti non solo è base della democrazia, ma elemento stesso con cui si costruisce la pace.
Più che mai, asserisce Mimì Minella, a capo della scuola nel salernitano, occorre, nel mentre si pratica la valorizzazione dell’identità locale e la lotta alla dispersione, spendere le necessarie energie in termini di accoglienza e di inclusione.
Nisia Orsola La Greca Romano