È morta Michela Gatto!
Roccadaspide, il paese in cui ha vissuto la sua esistenza, si stringe intorno alla sua famiglia in questo momento che segna in modo irreversibile il futuro che le si para davanti.
Ho conosciuto Michela fina dal primo momento in cui sono arrivato a Roccadaspide a casa di Lorenzo Cicatelli, collega di università e compagno di avventura nella nostra andata a Varese a cercare un’altra vita …
Enzo, già allora, era fidanzato con Maria Grazia, la sorella minore di Michela, e mi introdusse nella loro casa situata in piazza 20 Settembre all’ombra del castello. Fin da subito mi colpì il suo sorriso aperto, la sua voce calda, l’atteggiamento aperto, la gioia di vivere che manifestava …
Poi conobbi Gina e diventai un “rocchese” di importazione anche se tornavo con la mia famiglia in occasione delle vacanze e delle feste comandate … in ogni caso era impossibile non incontrare e salutare Michela e sua madre, oltre a Maria Grazia ed Enzo, che nel frattempo era già stabilmente rientrato a Roccadaspide nel 1978 a seguito della perdita di suo padre Alfonso, altra persona alla quale mi lega il ricordo di quel tempo andato.
Solo quando rientrai da Varese con la famiglia – nel 1993 – per stabilirmi a Fonte di Roccadaspide e a Tempalta come insegnante, incontravo regolarmente Michela che era maestra a Fonte e collega nello stesso circolo didattico. I suoi modi non erano affatto cambiati: donna affabile, maestra disponibile, collega collaborativa, moglie e madre attenta.
In quel periodo conobbi anche Fernando, suo marito, con il quale diventò consuetudine scambiare opinioni su ogni argomento di carattere politico – amministrativo, economico e sui destini di Roccadaspide. Ed anche quando diedi vita all’esperienza editoriale di Qui Rocca Notizie, Fernando e Michela non fecero mancare il loro appoggio e incoraggiamento. In alcune occasioni con Gina fummo loro ospiti nella casa che avevano a Castellabate.
Ho conosciuto e viste crescere a distanza Biancamaria e Federica, le loro due figlie che sono state sempre seguite con attenzione e tenerezza.
Oggi è un giorno triste per Roccadaspide perché perde una donna che interpretava in pieno lo spirito di una comunità che, al di là di tutte le divisioni che vi si sviluppano, ha nel suo profondo modo di essere una umanità diffusa che trasmigra da generazione in generazione. L’umanità che come un fiume carsico che risorge ogni volta che viene toccata nel profondo della sua essenza per stringersi intorno a chi perde parte di sé.
Michela ne faceva parte sia quando insegnava, sia quando svolgeva il ruolo di madre e moglie, sia nello stare vicina alla madre vedova, sia nei momenti di sana allegria …
Ed è proprio nella condizione che mi piace fermarmi mentre batto sulla tastiera del computer …
Diretta nel parlare, composta nell’essere felice, serena nella sua schiettezza, amichevole nel confronto e solidale nella sofferenza.
A Fernando, Federica e Biancamaria resterà una vita di ricordi da sfogliare ogni volta che penseranno a Michela … a me quell’immagine di un volto che ti entrava negli occhi e, inclinando il capo, sorridente salutava concedendo tempo a chi aveva di fronte per adattarsi al confronto …