Ogni volta che passo vicino al Militar Cemitary (cimitero militare) di Pontecagnano, quello che raccoglie le spoglie dei militari americani che perirono nello sbarco alleato sulle spiagge di Paestum e Salerno, mi domando cosa possa aver spinto un’intera generazione di giovani a venire a morire sul bagnasciuga della Campania.
Oggi, in un tempo di revisionismo “storico”, sembra quasi che siamo stati noi europei a fare un piacere a quei giovani, a dare loro un palcoscenico su cui morire. La stessa Resistenza, che ci riabilitò agli occhi del mondo dopo la barbarie fascista, viene triturata nel passatutto del revisionismo militante. “I morti avranno avuti i loro motivi per venire, noi ne avremmo potuto fare anche a meno!” Sembra questo il messaggio che trasuda da molti ragionamenti di politologi e politicanti. Sono i “parenti stretti” di quelli che allora dissero che non “valeva la pena di morire per Danzica” e addomesticarono l’opinione pubblica fino a portarla in massa nel circo nazifascista, vescovi e cardinali compresi!
Nessuno può negare che il mondo migliore o la società opulenta che noi oggi possiamo “godere” affonda le sue radici in quelle fosse poste sotto quelle croci allineate su un prato perfettamente curato. La scuola per tutti, il voto per tutti, ‘uguaglianza , la libertà di culto, di amare, di spostarsi; anche il diritto di sognare e tentare di realizzare un mondo migliore sta tutto lì nella volontà di popoli che non vollero piegare la schiena. “Meritatevelo!”
Questo griderebbero quei giovani americani, canadesi, inglesi e australiani, di loro non conosciamo nemmeno il nome. Solo il custode di quel bel cimitero ha ancora un po’ di attenzione per gli eroi moderni che, almeno per me, non saranno morti invano! Se in qualche parte, anche solo in sogno, un giorno ne incontrerò uno, spero di poterlo guardare negli occhi, senza arrossire per ringraziarlo.