di Bartolo Scandizzo
Quando Tony mi ha invitato nella sua farm non ho esitato un attimo ad accettare. Si tratta di una proprietà situata nell’est di Melbourne lui ha comprato quando ancora era in attività nel settore edile: aveva un camion con cui faceva gettate di cemento per abitazioni o altri tipi di costruzioni.
Ha costruito la casa con le sue mani, mattone su mattone. Ha recinto e frazionato la grande spianata in settori dedicati a pecore, cavalli è un grande laboratorio deposito dove raccoglie, ripara e rivende ogni genere di attrezzo dalla carriola ai taglia erba, dalle forbici ai coltelli, dai motori agli accessori per piccoli trattori …
Oggi la sua farm è assediata dall’avanzare di un nuovo insediamento abitativo fatto da villini molto belli da 700.000 dollari l’uno.
Al mio arrivo mi ha fatto trovare un’asta in cima alla quale aveva posto un punteruolo di ferro. Me lo ha consegnato dicendomi che sarebbe servito per infilzare serpenti se nel corso della visita ne avessimo incontrati.
Viti, rigogliosi gelsi, alberi da frutto di ogni categoria. Un orto da dove attingere il quotidiano fabbisogno di ortaggi e verdure per la susa famiglia.
Insomma, la quinta essenza che avrebbe fatto la felicità di ogni migrante contadino che nel secolo scorso ha lasciato i piccoli borghi rurali del Sud Italia dove la mezzadria li taglieggiava fino allo sfinimento fisico e alla rassegnazione mentale.
Tony è arrivato in Australia richiamato dai suoi fratelli Maria e Filippo.
Dopo una prima esperienza, rientrò a Rofrano. Lì si convinse che la sua vita avrebbe avuto più chance nel giovane stato dell’Australia. Cercò e trovò la donna della sua vita, Elvira, una ragazza rofranese cresciuta nell’orfanotrofio di Atena Lucana. in pochi mesi, con la complicità del parroco dell’epoca, don Modesto, che acconsentì a sposare la ragazzina appena rientrata a casa del padre e della matrigna dall’orfanotrofio ad un giovane che l’avrebbe portata a 16.000 Km di distanza in una realtà che era agli antipodi da quella in cui aveva, per così dire, vissuto fino ad allora.
Lei le ha dato una figlia e due figli oggi la sua farm si anima continuamente con l’arrivo dei cinque nipoti che Elvira ha cresciuti negli spazi della grande casa e Tony li ha educati alla vita all’aria aperta insegnando loro l’arte del fare e costruire con le mani. Chi lo avrebbe mai detto alla “sposa bambina” di 15 anni che si affidò al giovane intraprendente emigrante la giovane vita che oggi sarebbe diventata una nonna che lavora e trova il tempo di dedicarsi ai 5 nipoti?