Figure in bilico, in pericolosa sospensione, veri e propri funamboli vivono e agiscono sulle tele del giovane artista Mario Francese in mostra personale per il mese di novembre alla Sala Esposizioni Valerio Falcone che dimora nell’esotico villaggio dell’outlet Cilento . Dodici olii su tela si mostrano su una delle pareti dell’immenso spazio espositivo in cui si intersecano tante e tante voci artistiche che hanno esposto in passato in quel luogo. I personaggi di Francese sono esseri umani che sembrano venir fuori dalle pagine e dalle illustrazioni di un racconto per ragazzi, o di un foglio fumettistico; potrebbero avere l’identità di uomini da circo o artisti di strada, assumono forme fuori dalla norma, hanno gambe e braccia lunghissime, un po’ sproporzionate e con esse camminano su funi tese e sospese sul vuoto. Sono uomini dell’aria che sfidano il pericolo e non accettano limiti, nè regole, Ricordano da vicino le imprese del famoso funambolo francese Philippe Petit che attraversò intrepidamente su di un filo di acciaio sottilissimo la distanza fra le Torri gemelle dopo aver già percorso allo stesso modo lo spazio fra i due campanili di Notre Dame de Paris. Le sue opere sono attraversate da un innegabile dinamismo e da cromie di una intrigante intensità che valorizzano ulteriormente i corpi in costante movimento. Ed è la dimensione ludica che viene privilegiata dall’artista come lui stesso afferma: ”La mia arte è dominata dall’idea del gioco, di un grande gioco ma non sempre si tratta di una dimensione gioiosa ma anche crudele e cinica penso a quello della vita che mette gli esseri umani in lotta fra loro come ci mostra la scoraggiante attualità ed anche contro la natura che dovrebbe esserci madre e non nemica” Classe 68. L’artista che vive ed opera a Pontecagnano nasce come decoratore della ceramica, un mestiere che svolge dagli anni novanta in poi presso l’azienda di Annarita Cassetta ex Romolo Apicella. Lì è venuto in contatto con artisti e ceramisti affermati come Mario Carotenuto, Virginio Quarta, Paolo Signorino dai quali ha ricevuto stimoli e spunti sia nel campo ceramico che in quello pittorico. Lì insieme ad Annarita Cassetta e Francesco Cassetta è riuscito a diventare uno dei pilastri fondamentali della fabbrica Apicella. Ma al lavoro con gli smalti si è da tempo sovrapposta la sua vera passione che a detta dello stesso Francese è la pittura come creazione di un figurativo sui generis.
Gabriella Taddeo