Rossano Liberatore e la sua presenza Kairologica
Di Pasquale Persico
John Cage con il suo concerto sospeso per quattro minuti e trentatré secondi invita tutti a sospendere il tempo cronologico e la sequenza di suoni attesi per ospitare il tempo giusto, Kairos, per nuove ispirazioni di qualità.
Questa apertura informativa, per presentare l’artista, è utile per introdurre la produzione artistica di Rossano Liberatore e per segnalare la dualità necessaria del suo comportarsi da artista che separa il momento della ispirazione da quello della traspirazione dell’azione pittorica o restauratrice. La sua metrologia vuole fare emergere lo spazio di leggerezza necessario ad ospitare l’altro, il fruitore dell’incontro con la sua arte.
Nella sua arte visiva vi è la sottrazione narcisistica del di più. Le vibrazioni cromatiche appaiono come gesti che esaltano le pause di qualità, esse segnalano architetture connesse a gestualità precise ma temporanee, catalogo di leggerezze esemplari.
La sequenza dei titoli di alcune sue opere invitano ad indagare sulle esternalità del tempo Kronos, approfittando di intervalli Kairos per la ricerca necessaria al tempo giusto dell’arte; il dispiegarsi dei titoli riempie di significati aperti il tempo – intervallo che l’artista dedica al tempo kairos, della qualità della percezione di altro, a partire dai nuovi segni da decodificare: Blue bay, Estatica, Luci del giorno, Road map, Giardini di Luglio, Vista.
Le Libertà Grafiche diventano nuovo alfabeto di decodifica di un lemmario concettuale aperto, invitante, dove i colori non invadono il campo e lo spazio vuoto diventa Ponte per nuove sospensioni, canto e silenzio insieme, come sipario aperto alla mente disponibile al contemporaneo.
Ribadire che la dualità tra Kronos e Kairos può essere una delle chiavi interpretative per descrivere la filosofia ed il comportamento dell’artista, che forse non a caso ha come cognome Liberatore, significa offrire ad ognuno di noi il messaggio che liberarsi o sospendersi dal tempo Kronos potrebbe essere una metodologia per uscire dalla prigione delle nostre abitudini non riflessive sul dove andare.
La sequenza delle immagini è un alfabeto pittorico con un corollario di pensieri aperti dall’arte specifica, pensieri astratti ed accoglienti, pensieri di equilibri temporanei, accenni a spaesamenti dell’anima, vuoti e tracce di naturalità desiderate. Una piccola enciclopedia, pertanto, appare come cerchio di apprendimento sulla contemporaneità della leggerezza, del bastevole contemporaneo, che si dispiega come pittura appena graffiata, di attesa, sebbene precisa e accogliente.