Di Gabriella Taddeo Dalla illustrazione alla scrittura, dalla scenografia alla pittura si estendono gli aperti orizzonti su cui si è posato lo sguardo creativo di Gennaro Branca , artista salernitano attivo dagli anni novanta. Dapprima scende in strada, fa delle mura urbane la sua immensa e privilegiata tela, sostituisce al pennello della tradizione pittorica la bomboletta-spray che usa con maestria da abile writer. Fa conoscere la sua tag, il suo logo alla gente delle strade di Roma, scegliendo non le stanze chiuse, gli interni delle gallerie o di un museo o di qualsiasi altro luogo d’arte, mostrandosi non solamente ad una ristretta cerchia di illuminati collezionisti o esperti o critici d’arte. Al contrario vuole essere e diventa l’artista di tutti gli abitanti della città, la sua arte è lì, sulle mura di vie e vicoli, sulle lisce pareti dei treni difficili da addomesticare all’arte, si offre alla vista di chiunque voglia guardarla anche se solo frettolosamente. La sua arte si insinua fra le faccende del quotidiano, perde la sua aura, la sacralità che polverosi secoli di storia le hanno assegnato. Diventa corale, popolare, è un grido di dissenso e di protesta che sale dall’anima dell’artista ed emerge nel mondo contemporaneo. E’ un brivido che trasgredisce la legge e va contro le istituzioni. Ma quel lungo ciclo poi si conclude, volge al termine ed oggi quell’arte non è più negata ma riconosciuta da tutti anche da quelle istituzioni che prima la combattevano. E’ stata una iniziazione determinante per l’artista che insegue ed inseguirà ancora l’istintività del gesto. Accanto a quella esperienza Branca ha sete di altro ancora, ha voglia di imparare a dipingere e disegnare in un altro modo. Ed allora in un viaggio inverso che lo porta ancora più a Sud del suo Sud elegge come suo maestro Cesare Berlingeri, attivo in un minuscolo paesino calabro da lunghissimo tempo. Ed è lì che vive dapprima la difficoltà di comunicazione fra due diversi mondi quasi opposti, fra due generazioni lontane fra loro nei modi di vita e di pensare, ma poi nel tempo, lentamente scopre che quella diversità può divenire scambio complementare: il veterano cede al discepolo il suo repertorio tecnico, il suo bagaglio di forme, immagini e colori, ma egli stesso ha conosciuto un altro mondo che si interseca con la capacità di illustrare la scrittura, con la velocità gestuale, con un’arte che si è spogliata del suo classico modo di comunicare. Oggi le tele di questo artista che si è lasciato attraversare così fortemente dalla contemporaneità e dalle sue espressioni più sintomatiche ma anche dalla volontà di mettersi a confronto con il passato dell’arte, ci indicano una intensa e vissuta passionalità cromatica, un segno, di -segno inediti apparentemente informali ma da cui traspare anche la figura. Dal caos , dal disordine di superficie ,da una dichiarata, voluta instabilità l’artista lascia germogliare chiare e distinte immagini che riequilibrano, rendono organico armonico l’intera opera. In esse si leggono e si proiettano distintamente le infinite, indomite sensazioni che emergono prepotenti dai suoi profondi abissi: quei dubbi,quei turbamenti, quelle paure ancora irrisolte salgono ancora in superficie ma provano a divenire fiducia, speranze, aspirazioni in un divenire ancora in fieri.
Biografia
Salerno, 1979. Diplomato al corso di illustrazione nel 2005 ha collaborato con agenzie di comunicazione della Capitale, per noti marchi automobilistici, registi cinematografici e filmaker sportivi. Una collaborazione scenografica lo vede al fianco di Abel Ferrara nel film Mary. Attivo nel mondo dei graffiti e della street art persegue la strada dell’arte. Nel 2007 e nel 2008 le sue opere sono esposte a Barcellona. In seguito, per approfondire gli studi e affinare le tecniche pittoriche, sceglie di trasferirsi in Calabria, nello studio dell’artista Berlingeri dove lo assiste nei vari progetti editoriali e nell’allestimento delle mostre. Attualmente al centro della sua ricerca vi sono temi quali la scienza con la modificazione cellulare e la clonazioni vegetali che traduce mediante una pittura segnica ed istintiva. Nel 2011 partecipa alle collettive Nuove rotte della pittura al Museo degli Arsenali ad Amalfi. Nel 2013 si tiene la personale Sinthia alla Libreria Arcade Book and Look di Catanzaro. Nel 2014 partecipa alla collettiva Silenziosi e un po’ anarchici presso l’edificio Rosa Niglio Itri di Stella Cilento (SA). Il 2015 è presente a Setup ad Arte Fiera Bologna, nella collettiva Cromatici presso Cerruti Arte, Galleria Ellebi Cosenza e Galleria Nicola Pedana a Caserta. Nel 2016 con la personale “De rerum natura” presso la galleria d’Arte Ellebì di Cosenza parallelamente presenta una scultura per il progetto CoRe – Helaing Garden organizzato dal Rotaract di Cosenza per l’ ospedale Annunziata. Partecipa a NutriMenti18 presenze nell’arte contemporanea. Progetto di Giulio De Mitri, alla collettiva Marche centro d’arte expo d’arte contemporanea San Benedetto del Tronto. A Campagna (SA) , presso il museo Palatucci “CAMMINA LEGGERO PERCHè CAMMINI SUI MIEI SOGNI” mostra a cura di Teo de Palma, promossa da centro studi Carlo Levi di Eboli. Oggi vive e lavora a Salerno.