“Il 15 Febbraio ore 11.30 viene il Commissario Jervolino a visitare il presidio Ospedaliero di Agropoli … serve tutta la presenza possibile perché si dovrà fare presente la situazione qual è … Più siamo e più possibilità ci saranno … non importa il colore politico, ma l’l’impegno di tutti!
TUTTI PRESENTI SENZA SCUSE . L’OSPEDALE NON È SOLO DI UNO E IL DIRITTO ALLA SALUTE NON È SOLO DEL SINGOLO. CONDIVIDETE E FATE SAPERE A TUTTI NON SOLO DI AGROPOLI .GRAZIE.”
Con questo messaggio “perentorio” un’amica mi “convocava” per l’incontro con Mario Iervolino, commissario dell’ASL di Salerno che aveva programmato una sua visita alla struttura di Agropoli che da tempo, come tutti gli altri presidi ospedalieri dell’are compresa nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, sono sotto scacco e a rischio di ulteriori ridimensionamenti dopo quelli subiti finora.
C’è da riconoscere, però, che nelle stesse realtà è quasi giunto a termine la ristrutturazione dei Pronto Soccorso che sono stati portati ad un livello di eccellenza.”
Quando arrivo con Antonio Nigro, all’orario, stabilito presso la struttura agropolese, mi rendo subito conto che non ci sarà nessun incontro in quando non trovo la calca che in queste occasioni si raduna per far valere il “diritto” alla salute.
In ogni caso entriamo nell’ampio salone dove è situata la reception e dove vengono smistati i cittadini che hanno bisogno di visite specialistiche, analisi, radiografie …
Chiedo timidamente all’agente che fa da portiere e controllore se ha notizie dell’arrivo del commissario ma la risposta è lapidaria: 2non ne so niente! Chieda a qualcuno …”
Intanto, con il mio collaboratore facciamo un po’ di foto alla struttura che, a parte il piano terra, non da segni di vita: alle finestre dei vari piani superiori nessun volto si nota dietro i vetri, nessuna luce è accesa, neanche un camice bianco sopravanza nei corridoi, né si vedono infermieri che spingono barelle o carrelli …
Il gigante è immerso nel sonno del nulla!
Provo a chiamare l’amica che mi ha invitato all’incontro, ma non ho risposta; le invio un messaggio, ma ancora nulla nella chat;
Mi rendo conto che Iervolino, comunque a scadenza di mandato, avendo programmata una visita di carattere tecnico, ha annusato “l’agguato” che era stato preparato ha a sua insaputa, e ha preferito rinviare a tempi migliori il suo sopralluogo e l’illustrazione del nuovo piano ospedaliero.
Infatti, sia il sindaco, Adamo Coppola, insieme ad altri componenti della giunta; sia il presidente del comitato pro ospedale, Giovanni Basile; sia altri sindaci e amministratori erano pronti a chiedere conto di quanto non fatto per ridare alla struttura l’operatività che i cittadini si aspettano.
Nel piano approntato dal commissario ad Agropoli è previsto un presidio collegato all’ospedale di Vallo della Lucania, con servizi di diagnostica attivi sono nelle ore diurne e 20 posti letto di medicina generale. Ma la struttura resta comunque fuori dalla rete dell’emergenza. Ovviamente, su queste basi nessuno ad Agropoli è disponibile a piegare la testa a partire dal sindaco Coppola. Ma la realtà non lascia molti spazi alla trattativa se non un’apertura estiva di uno spazio per il primo soccorso per dare un servizio indispensabile alla grande massa di turisti che affollano la Costa Cilentana che va da Paestum e arriva fino ad Acciaroli e che comprende l’intero comune di Castellabate.
Intanto con Antonio mestamente ci avviamo per rientrare in redazione senza aver potuto esercitare il nostro diritto di cronaca. Siamo sulla SS 18 quando mi arriva il messaggio di risposta della mia amica che mi annuncia che “l’incontro è stato dirottato in comune e non all’ospedale”.
Cosa non vera in quanto Iervolino ha preferito restarsene a Salerno ed evitare di affrontare un confronto che, vista la sua situazione di commissario a fine mandato, non poteva che essere interlocutorio. Qualora dovesse essere riconfermato, a quel punto dovrà affrontare il “popolo” che reclama il diritto alla salute mettendoci la faccia.
L’impressione è quella che mentre nella “Regione verde del Parco” ci si accapiglia per un centinaio di posti letto in più (bene) o in meno (peggio). A livello nazionale siamo ad una svolta epocale: la secessione economica e fiscale delle regioni ricche da quelle povere. Dove non è riuscito la Lega di Umberto Bossi che “sputava” sul Sud destinatario del “furto” delle tasse versate dal Nord a “Roma ladrona”. Passerà senza colpo ferire la definitiva l’impoverimento lento ma inesorabile programmato nel “contratto di governo” sottoscritto dalla Lega di Salvini e dal M5S di Grillo, Di Maio e Di Battista.
Il risultato che porteremo a casa sarà che avremo le “frontiere” murate per non far entrare nessuno dall’esterno e, a breve, anche per non far uscire verso il mondo chi ah voglia di andare a respirare aria di libero scambio verso il mondo.
Passeremo da un sovranismo verso l’Europa ad una rivendicazione regionale di chi è ricco verso chia meno. A quel punto il Sud sarà solo un “mercato” povero dove far arrivare qualche avanzo riciclato di benessere senza nemmeno più la speranza che si possa tentare un’inversione di tendenza.
Questo perché, si sa, ai miracoli al mondo di oggi non crede più nessuno, nemmeno chi è baciato dalla fortuna e se la passa bene e pensa di potersi salvare salendo sul carro del vincitore.