Ci sono persone oltre le cose! E Maria Vicidomini, maestra in pensione, ha saputo coglierne la valenza nel senso più essenziale di questa affermazione. L’ho potuto constatare domenica mattina 22 gennaio del 2023 quando sono entrato nella sala allestita presso l’ex Tabacchificio in contrada Cafasso di Capaccio Paestum.
Invece di trovarmi di fronte a pochi intimi, tra amici, colleghi e parenti, che di solito si presentano alla presentazione dei libri scritti da “dilettanti”, tra i quali metto anche me stesso, c’era già un buon numero di persone in attesa che si desse inizio all’evento per la presentazione di “Lettere agli zii”, Edizioni Magna Graecia di Roccadaspide.
La condizioni del tempo meteorologico sono proibitive! La pioggia non risparmia la temerarietà di Mariettina e dei suoi familiari che sono accorsi in massa al Cafasso, la località agricola dove arrivarono i componenti della famiglia, come pionieri, per avviare la piantagione e la gestione di frutteti.
Il tempo di attivare i microfoni, salutare amici e parenti, depositare i fiori destinati all’autrice, distribuire una copia del libro ad ognuno dei presenti … e tutti i posti a sedere sono occupati. Ma la fila di ombrelli che si intravede per tutta la lunghezza dell’ex tabacchificio è ancora da smaltire…
Il grande braciere situato alla destra del tavolo dei relatori è inattivo, ma avrebbe fatto comodo se fosse acceso perché il freddo si fa sentire; anche se i presenti sono arrivati ben protetti da soprabiti e qualche pelliccia.
Con me, oltre all’autrice, c’è l’amica ed ex collega Maria, che porta lo stesso cognome di Mariettina, amica con la quale abbiamo fatto cose egregie durante la nostra “militanza” nelle scuole primarie capaccesi.
Cedo subito il microfono a Maria e le chiedo di leggere un mio scritto dedicato ai colleghi docenti il tempo che fu …
Collega
Un temporale che tutto bagna/ non penetra, senza te
Un bagliore che acceca / non illumina, senza te
Uomo ricco / come avaro, senza te
Pioggia fine insieme a caldo sole / fanno crescere semi
che rigogliosi frutti danno / insieme a te raccolgo
Tu collega, non ancora amico / ma molto più di un estraneo!
L’autrice scrive a zie e zii che di solito nelle famiglie hanno un ruolo di comprimari, spesso esempi di vita, confidenti, consiglieri, fratelli e sorelle maggiori … addirittura amici!
Dopo che Maria, seduta alla mia destra, ha letto la prefazione da lei stessa scritta, anche Mariettina dà conto ai presenti di come è maturata l’idea e della difficoltà incontrate nel metterla in atto.
La forte emozione contraddistingue il suo intervento che ripercorre le fasi dall’idea che, passo dopo passo, l’hanno portata fino alla conclusione del percorso si questa domenica di gennaio che più bagnata non si può.
È un unicum l’impresa di Mariettina che ha saputo prendere a piene mani nel cofanetto dove ha riposto i ricordi di una vita vissuta nel “piccolo mondo antico” che il Cafasso: frutteti, campi coltivati a tabacco, la chiesetta del Carmine, e la “coorte” della famiglia allargata le cui generazioni sono ben rappresentate sia nel video, che gira sullo schermo rivolto al pubblico, sia schierate in platea. In prima fila c’è anche Franco Alfieri, il sindaco venuto da “fuori” per fare grande Capaccio Paestum, che ha fatto onore a sé stesso ed ai presenti rimanendo al suo posto ad ascoltare storie che venivano da un altro mondo. Nel suo intervento ricorda episodi legati alla sua famiglia raccontando, contagiato dal clima, aneddoti e proverbi dei suoi nonni …
Le storie ricordate da Mariettina vengono dal mondo rurale che ha avuto inizio all’inizio del “secolo breve”, il ‘900, ma abbastanza lungo per contenere i racconti di vita vissuta di intere generazioni di contadini e della loro discendenza che, oggi, orgogliosamente mostrano come il lavoro e lo studio possono cambiare i connotati di intere generazioni.
Dopo tutto, la stessa contrada del Cafasso è appena approdata in un nuovo “risorgimento” dopo che l’ex Tabacchificio é stato trasformato in “NEXT”.
Sono 19 le lettere scritte e pubblicate nel libro. Per ognuna di esse Mariettina indica un discendente degli zii a cui ha scritto per farle leggere ai presenti. Nessuno si sottrae alla chiamata e, la commozione dei lettori, aggiunge altri stati d’animo provocati dai ricordi che raggiungono il cuore e la mente della platea già, di per sé, ben predisposta al trasporto in altre dimensioni.
Alla fine, la meraviglia di avercela fatta, lascia spazio ai complimenti e agli abbracci di parenti, amici e colleghi.
L’autrice firma le copie omaggio del libro e continua a interrogarsi se è stata proprio lei a provocare tanta partecipazione!