Maria di Vece continua a collezionare successi. La neuroscienziata ventottenne originaria di San Nicola di Centola, dopo aver preso parte al progetto dell’Unione Europea CWM-Europe e aver ricevuto importanti riconoscimenti, la scorsa settimana (16-18 marzo) è stata a New York al “Change The World”, la simulazione dei lavori delle Nazioni Unite riservata agli studenti all’interno del Palazzo di Vetro. A questa iniziativa, organizzata dall’Associazione Diplomatici, Maria ha partecipato insieme a 3000 studenti provenienti da oltre 110 Paesi del mondo come delegata della Bosnia Erzegovina. I ragazzi hanno lavorato divisi in commissioni tematiche su argomenti inerenti gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
L’obiettivo della giovane cilentana, in seno a questo simposio, era quello di proporre un uso “pacifico” del nucleare, una questione molto delicata di cui si è parlato recentemente soprattutto a causa dei dissidi tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo coreano Pyongyang.
L’idea di Maria, però, è proprio quella di evitare di utilizzare questo potente strumento come arma distruttrice, proponendo, invece, uno sfruttamento dell’energia atomica e nucleare con applicazione alla scienza, alle medicina, alla sostenibilità e alla crescita del paese. Maria, infatti, ha sostenuto che: “Possiamo trarre seri benefici se utilizziamo fonti diverse di energia in modo costruttivo e non per fini bellici. Varie forme di energia atomica e nucleare sono in uso per diverse applicazioni in molti settori di importanza economica, tra cui medicina, industria alimentare, agricoltura, ingegneria, biologia e ricerca e molti altri”. E poi ha aggiunto: “Il mio obiettivo più grande è quello di proporre un trattato di pace con Iran, Corea del Nord, Corea del Sud, USA, Europa e Medio Oriente per la denuclearizzazione, l’uso pacifico del nucleare e l’uso innovativo dell’energia atomica. Spero che gli altri diplomatici appartenenti ad altri paesi appoggino la mozione votando a favore affinché si raggiunga un accordo che porti a un miglioramento economico a livello globale e in termini di qualità della vita”.
Gli ospiti di questa settima edizione del “Change the World” erano sicuramente importanti e ad aprire il meeting è stato Bill Clinton, 42° Presidente degli Stati Uniti d’America. Erano numerosi, inoltre, i partecipanti italiani: Giuseppe Scognamiglio, direttore della rivista di geopolitica «Eastwest», Giuseppe Ayala, ex magistrato e politico italiano, Salvatore Carrubba, direttore del «Sole 24 ore», Oscar Farinetti, imprenditore e fondatore della catena Eataly, Marco Tardelli in veste di Good Will Ambassador dell’Associazione Diplomatici e tanti altri.
Domenica 18 marzo, alle 18.30 (ora italiana), Maria, che sento tramite Whatsapp, mi inoltra un messaggio ricco di positività: “La mia mozione è passata su quattro con una maggioranza assoluta di 75 a favore e 37 contro. Si procede per il trattato di pace”.
Sarebbe bello, oltreché essere motivo di orgoglio per l’intero Paese, sapere che è stata seriamente presa in considerazione l’idea di utilizzare il nucleare per scopi pacifici grazie a un’italiana. Anzi, a una cilentana.