Parlare di mare per me è un invito a nozze, perché al mare ci dormirei dentro come un pesce, ci navigherei sopra su una piccola barca in giro per il mondo e lo sorvolerei anche in mongolfiera! Il mare tanto mi piace e tanto mi rilassa e mi dà una sensazione di benessere e così ogni volta che posso io sono al mare: sia d’estate che d’inverno, in primavera e in autunno e ogni stagione mi offre sensazioni diverse.
Il mare è immensità, vuol dire libertà, è una dimensione infinita… Quando poi si parla di mare in estate e si parla di vacanze anche questo diventa un argomento molto significativo perché per me vacanza è mare, ed è nello specifico il mare di Paestum. D’estate è uscire di casa, andare con la macchina fino a Paestum-Laura, parcheggiare a ridosso della pineta in via Posidonia, attraversarla respirando aria fresca intrisa di resina, osservare i dolci colori del verde illuminato dal sole che sfumano, pregustare il relax sulla spiaggia, sul lettino, sotto l’ombrellone davanti all’azzurro cangiante del mare.
Anche quest’anno, che siamo in un periodo molto particolare per colpa del coronavirus, andare al mare è vivere momenti di tranquillità interiore. È come se la pandemia non avesse toccato questa striscia di spiaggia, questo mare, questo lido dove ormai da vent’anni è un po’ casa mia. Andare al mare in tempo di coronavirus è vivere in spensieratezza ricordando gli anni passati, incontrare gli amici dello scorso anno, raccontarsi e raccontare esperienze di confinamento. Andare al mare in questa estate 2020 è come dare continuità al passato, è la vita che continua, un nuovo anno è qui ed ho la sensazione che di diverso ci sia poco o nulla solo un anno in più rispetto a quelli già vissuti.
Però essere in vacanza è anche andare al mare per altre spiagge, osservare altri orizzonti, calpestare altra spiaggia è guardarsi intorno e vedere che la gente ha voglia di normalità e che cerca nel mare la continuità. Ho l’impressione che nell’estate del 2020 il motto sia, non solo per me ma anche per gli altri: “non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare!” Anzi, a dirla tutta, c’è forse un ulteriore ritorno, da parte di chi negli ultimi anni ha cercato altre mete e altre spiagge tralasciando il mare della spiaggia accanto, quello della propria infanzia e giovinezza. C’è la riscoperta di sensazioni antiche forse mai dimenticate.
Gina Chiacchiaro