Lo zafferano, il cui nome scientifico è Crocus sativus è una pianta erbacea perenne. La parte femminile del fiore è costituita dall’ovario, un lungo stilo fragile di colore giallo chiaro e da uno stimma trifido di colore rosso carminio. Sono gli stimmi la parte da cui si ottiene la preziosa spezia. Tutte le operazioni colturali che riguardano la produzione dello zafferano vengono ancora oggi eseguite rigorosamente a mano. Per produrre 1 kg di zafferano (stimmi essiccati), il numero di fiori necessari va da 70.000 a 200.000.
Per le sue proprietà salutistiche questa spezia era tenuta in grande considerazione già dai medici arabi del passato, che le attribuivano proprietà digestive, antispasmodiche sedative, emmenagoghe, afrodisiache e antidepressive. Sulla base degli usi tradizionali sono state eseguite ricerche scientifiche più approfondite. Studi iraniani hanno dimostrato che lo zafferano è in grado di prevenire ed alleviare i sintomi della depressione. La sua azione è sovrapponibile a quella degli antidepressivi di sintesi. E’ stato inoltre dimostrato l’effetto protettivo del sanfranale verso ansia e depressione, in quanto stimolante del complesso dei recettori GABA. La presenza nello zafferano di una grande quantità di carotenoidi, conferisce alla spezie notevoli attività antiossidanti. Recenti studi su estratti di Crocus sativus e sul suo principale costituente, la crocina, hanno evidenziato la capacità di intervenire nelle varie fasi della crescita tumorale con azione antiproliferativa e antiangiogenetica.
Studi italiani hanno dimostrato che lo zafferano agisce positivamente sulla retina perché riesce ad attivare alcuni geni che lavorano alla protezione del tessuto.