“Scherza con i fanti, ma lascia state i santi”. Potrebbe riassumersi così lo ‘scontro’ che ha visto protagonisti il conduttore radiofonico Rudi Rudi Zerbi e gli abitanti di Teggiano.
I fatti in questione risalgono al periodo fra Natale e Capodanno, quando lo speaker di Radio deejay, in occasione di un appuntamento dedicato ai nomi strani e particolari, ha ironizzato e fatto battute sul nome Cono e sul santo patrono di Teggiano e della Diocesi di Teggiano-Policastro.
Il tutto a seguito di una segnalazione fatta di un cittadino del vicino centro di Auletta, in merito all’esistenza “dei Cono” nel Vallo di Diano e non solo.
L’ironia di Zerbi ha scatenato la vibrante reazione di fedeli e non, residenti a Teggiano e in altri paesi del comprensorio.
E’ prontamente arrivata, infatti, una fitta pioggia di proteste, insulti ed accuse al conduttore radiofonico, manifestatasi soprattutto sui social.
C’è chi si è sentito ferito nell’orgoglio, chi (in particolare i Cono) non ha gradito l’eccessiva ironia sulla particolarità del nome e chi, come il consigliere comunale di Teggiano Conantonio D’Elia, ha dichiarato che quanto accaduto non l’ha irritato, ma semplicemente fatto riflettere. Ed ha invitato Rudy Zerbi a Teggiano.
Lo speaker di Radio deejay qualche giorno dopo è tornato sull’argomento e pur senza scusandosi formalmente, si è detto dispiaciuto ed ha sottolineato che si era trattato di una chiacchierata scherzosa. Lo stesso ha poi manifestato la disponibilità a recarsi nel Vallo di Diano, per “toccare con mano” il legame fra i teggianesi ed il santo protettore.
Armonia ritrovata e pace virtuale fatta, dunque? Non proprio. E si, perché la “toppa” di Zerbi non ha convinto tutti. Ad alcuni, infatti, è sembrato più un chiarimento di circostanza e senza troppa convinzione.
Si vedrà se seguiranno sviluppi e se magari il presentatore si recherà davvero a Teggiano, magari in estate, in occasione de “Alla Tavola della Principessa Costanza” (Covid permettendo), o per la festività di San Cono, o ancora magari per l’inaugurazione dell’obelisco del santo, attualmente interessato da lavori di ristrutturazione.
Il legame tra San Cono e i teggianesi è atavico ed indissolubile, trattandosi di un santo nato nel paese ed a cui sono attribuiti diversi interventi miracolosi. Allo stesso modo è stretto il collegamento tra il nome Cono e la Città Museo.
Chi porta tale nome (e posso testimoniarlo direttamente) è abituato, da Salerno in poi, ad incontrare sguardi sorpresi ed ad accettare ironie e collegamenti scherzosi, nel momento in cui rivela di chiamarsi Cono.
A fare da contraltare, tuttavia, c’è il fatto di non passare inosservati, di stimolare curiosità e/o interesse e di essere messo istantaneamente in relazione con il proprio territorio.
Alla fine cosa resta di quanto successo?
Non molto a livello di scia polemica. È indubbio, però, che quanto accaduto, anche se avviato sulla base di elementi non positivi per il territorio, ha, indirettamente, fatto conoscere Teggiano, il nome Cono e San Cono a radioascoltatori ed a diversi utenti dei social che, fino a quel momento, non ne avevano alcuna consapevolezza.