Raffiche impetuose di vento deformano l’esile alberello e la possente quercia; analoga ineluttabile legge di natura: un materiale collassa, se la gara tra le sollecitazioni su di esso applicate, e la resistenza (l’ostacolo che tale componente offre quale risposta a sollecitazioni agenti) risulta appannaggio del carico forzante. Dunque l’alberello e il robusto materiale, si piegano oppure si spezzano di fronte alla bufera scagliata da impietose folate di vento o da spinte meccaniche eccessivamente elevate. Nello scorso articolo includemmo la doppia natura che può assumere la luce (natura energetica oppure natura particellare, i “quanti”). Esiste un analogo effetto di duplicazione coinvolgente il ferro, il rame, l’alluminio… tutti i materiali metallici, ed è l’Effetto Bauschinger; estrinsecano un similare doppio comportamento. In quali termini? Immaginiamo, a titolo d’esempio, di avere un filo di ferro lungo un metro; attuiamo una sequenza di doppie azioni, alternative, nel senso che prima lo tiriamo e poi lo comprimiamo dunque provochiamo una serie di estensioni e di successivi accorciamenti. Quali sono le conseguenze di tale duplice ente di forza, di questa ‘sollecitazione rapsodica’ che provoca allungamenti ed accorciamenti? A seguito di tale altalena di carico, si riscontra un rafforzamento del materiale di ferro, ossia l’elemento ferroso offre una maggiore capacità di resistere agli agenti di carico. L’andirivieni di carico non stressa il materiale, che “non si arrende” deformandosi permanentemente, anzi si rafforza. Dunque in laboratorio si esegue tale prova di ‘intermittenza’ di carico applicato, una successione di azioni dirette in entrambi i sensi (sollecitazioni di trazione che allungano il materiale, e di compressione che lo accorciano), si riscontra che gli agenti sollecitanti causano un rafforzamento del materiale, che dunque, invece di indebolirsi, potenzia le sue qualità meccaniche ed elettriche. L’Effetto Bauschinger (dal nome dello scienziato tedesco che lo scoprì, Johann Bauschinger, 1834-1893) si manifesta in ogni materiale metallico sottoposto ad una altalena di violente sollecitazioni “tendi-schiaccia”; i metalli sono dotati di struttura policristallina, ossia la conformazione interna è costituita da un estesissimo insieme compatto di cristalli,naturalmente sono presenti difetti del reticolo cristallino, vengono definiti “dislocazioni”; ulteriori esempi di analoghe strutture cristalline sono costituiti da ceramiche e minerali. In definitiva: sollecitazione monodirezionale applicata ad un materiale, debole risposta di esso; mentre, sollecitazione bidirezionale applicata, elevata risposta. Amici lettori, volendo proiettare tale discorso scientifico su un piano sociale, non avviene qualcosa di analogo relativamente alla nostra avventura terrena? In fondo siamo legati a questo Effetto Bauschinger, attesa la circostanza che le rapsodiche ovvero “bidirezionali” ed intermittenti esperienze di agi e privazioni, probabilmente possono rafforzare il nostro essere, rispetto ad una “monodirezionalità” di esistenza priva di grossi ostacoli da valicare… A proposito di intermittenze, una delle opere create da un grande scrittore, dotato di straordinarie qualità inventive, Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 6 settembre 1925, si è spento il 17 luglio 2019 all’età di 93 anni), si intitola L’INTERMITTENZA (Ed. Mondadori, 2010). Vittime destinate al sacrificio, sull’altare dello sprezzante padrone capitalistico, sono gli ingenui, indifesi lavoratori che soccombono di fronte alla fredda, spietata forza del cinismo; con l’esteso sottofondo costituito da servili leccatori, squali carrieristi in cerca di protezioni politiche e di apporti finanziari. Riferendomi al contesto dell’odierno articolo ed alla conclusione del romanzo, credo sia possibile associare la disumana condizione di “Homo non sapiens” (la definisco, in un romanzo che ho scritto nel 1992, caratterizzante una neo natura umano-televisiva, l’“Homo videns glustiferius”) a tali personaggi; eppure, alla fine, a prevalere sarà una connotazione di ‘giustizia divina’. Camilleri, dall’oscuro baratro del nulla, con la sua straordinaria creatività ha sollevato un radioso mattino, ne fanno fede stupende opere e la creazione di un neo linguaggio, fantasioso ed originalissimo idioma. Di seguito un brano, tratto da: https://biografie online.it. “L’universale affermazione esplode nel 1994 con l’apparizione de LA STAGIONE DELLA CACCIA,cui seguono nel 1995 IL BIRRAIO DI PRESTON, LA CONCESSIONE DEL TELEFONO e LA MOSSA DEL CAVALLO (1999). Anche la televisione, ha contribuito non poco alla diffusione del fenomeno dello scrittore siciliano, grazie alla serie di telefilm dedicati al Commissario Salvo Montalbano (interpretato da un magistrale Luca Zingaretti). È dopo il libro di racconti del 1998, UN MESE CON MONTALBANO, che viene prodotta la serie TV di grande successo”. Il presente scritto è integrato da alcune mie raffigurazioni inerenti all’odierno tema del ‘duplice’; poi vi sono: un omaggio ad Andrea Camilleri (foto tratta da wikipedia), è la lirica intitolata ‘Le carezze dei sogni’; autore è il poeta, narratore, saggista e commediografo Franco Pastore, che ha conosciuto, nella “impareggiabile terra” (così veniva delineata la Sicilia, da Quasimodo, in un volume di liriche del 1958) lo scrittore, sceneggiatore, regista, drammaturgo e docente siciliano dallo stile inimitabile, il quale, tra le sue tante creazioni, condusse profondi studi sulla storia dell’isola.
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