‘La Matematica è più di una forma d’arte’: un pensiero di Seki Takakazu (1642-1708), straordinario matematico giapponese scopritore di numerosi, importanti teoremi ed algoritmi; si può concordare o divergere da tale posizione concettuale, ma sicuramente la disciplina rigorosa per eccellenza immette nuova linfa al panorama artistico; teniamo presente che, a titolo d’esempio, gli elementi fondamentalidella musica (melodia,armonia e ritmo) si basano su concetti e teorie di natura matematica. Per quanto attiene alle mie elaborazioni, amo sperimentare coinvolgendo le varie espressioni artistiche, includendo matematica ed elettronica tradotte in pittura, musica, elaborazioni scultorie. Premesso questo, di seguito illustro una sequenza interattiva di creazioni coinvolgenti lo scrittore e drammaturgo Franco Pastore, e l’autore di queste note riflessive. La nostra conoscenza avvenne, era il 1978, nel salotto letterario di ‘Verso il Duemila’ in Salerno, l’omonima rivista era diretta dal prof. Arnaldo Di Matteo; relativamente al quarantennale sodalizio, viene esplicitata, nel volume UNA QUARANTENNALE SIMBIOSI ARTISTICA (Antropos in the world, pagine 124) una ‘sequenza interattiva’ che raccoglie, integrate da mie elaborazioni, opere di Pastore. In aggiunta al testo, vi è un CD, con alcune sue liriche, da egli recitate e da me musicate ed interpretate mediante una rielaborazione elettronica-matematica,attraverso segnali impulsivi e disegni di diagrammi (grafici) rappresentati sugli assi cartesiani X-Y. Attesa la concordanza di pensiero intorno alla poesia quale itinerario della propria spiritualità,poeticità e concetti grafici/elettronici non credo siano termini in opposizione e non penso siano divergenti o ‘dissonanti’: tra essi esiste un’armonia scaturente dal loro comune traguardo; ogni vero poeta, con le sue liriche ricerca un qualcosa oltre la realtà, ad analoga meta tendono i diagrammi cartesiani ed i circuiti elettronici. Poesia ed Elettronica sembra percorrano sentieri diversi ma rappresentano due narrazioni coese: parola poetica e segnale elettronico evocano in noi immagini, traducono in termini di pensiero libero e pensiero rigoroso il mondo visibile. D’altra parte il visibile e tutto quello che vi è a noi intorno, la materia, è costituito da atomi; la stranezza consiste nel fatto che il 99% dell’atomo è spazio vuoto, dunque è il vuoto a rappresentare la reale essenza della materia. Da ragazzino mi dividevo tra il mio amore per lo studio e la ‘collaborazione’ nella bottega del mio genitore Luigi, una macelleria; in effetti quella, ed il suo camice intriso di sangue e di sudore,sono state palestre importanti,ho iniziato ad allenarmi alla fatica, alla vita, a comprendere che “la vita non è sogno” (Quasimodo); d’altra parte, i tanti sacrifici si integrano, si sovrappongono, imprimono sulla nostra coscienza il singolo effetto di un potenziamento della nostra personalità. Una delle ultime fatiche letterarie di Pastore è la Commedia musicale (in tre tempi): IPPOLITO PASTINA, IL MASANIELLO SALERNITANO (Antropos in the world, pagine 90, Collana Teatro, luglio 2013).L’esempio di Masaniello, che nel 1647 fu a capo di una rivolta contro la pesante pressione fiscale spagnola (finché non venne ucciso dagli stessi rivoltosi) fu seguito in ogni angolo delle province; ogni città e qualunquelocalità e borgo ebbero il proprio Masaniello: Giovanni Guarnieri a Campagna ed Eboli,il Gargano nel Cilento,quello di Salerno fu Ippolito Pastina;la cui vicenda,delineata dal commediografo Pastore,è stata rappresentata con libero adattamento del regista Umberto Squitieri, l’1 settembre 2019 al Teatro Rione Zevi di Salerno. Pastore ha tradotto in ‘versione partenopea’ ovvero in lingua napoletana alcune poesie di Machado e Catullo, da me illustrate ed interpretate in termini matematici e scientifici. Concludo con una delle immagini associate al presente scritto:si tratta di un mio progetto (Conchiglia lirico musicale telecomandata) di scultura avente conformazione di conchiglia, risale ad una ventina di anni fa, l’ho adattato, insieme ad altre elaborazioni (intorno alle quali scrisse alcuni articoli il giornalista Gabriele Bojano) a liriche dell’amico Franco, da egli recitate; poi vi sono un telecomando e un mini lettore di compact disk: l’impulso lanciato dal telecomando aziona il mini lettore di compact disk, e l’ascolto del testo, accompagnato da mie musiche di sottofondo,è reso possibile da una coppia di casse acustiche. Le immagini aggiuntive rappresentano la copertina del volume evidenziato.
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