Credo si possa concordare sull’aspetto concernente la sua, e l’impresa del suo Omonimo avvenuta oltre 2000 anni fa,sostenendo che fonte ispirativa del far galleggiare le persone sull’acqua (progetto tradotto e concretizzato in pratica) sia stato proprio… il nome che portava: Christo. Nomen est omen, il presagio nel nome…L’artista bulgaro Christo Vladimirov Javacheff che ha “impacchettato” i monumenti di mezzo mondo,morto all’età di 84 anni per cause naturali domenica 31 maggio scorso nella sua casa a New York,è stato uno dei più grandi rappresentanti della Land Art e dei maggiori realizzatori di opere su estesa scala. Una delle ultime creazioni, nel 2016: The Floating Piers, installazione artistica temporanea nelle acque del Lago d’Iseo, passerella costituita da una intelaiatura a rete di pontili galleggianti aperta al libero movimento pedonale.Straordinari artisti della Land Art (l’Arte di intervenire sul territorio e modificarlo),nacquero nello stesso giorno,il 13 giugno 1935,si incontrarono a Parigi nel 1958,divennero una coppia di fatto e un duo di formidabili creativi, Christo e la compagna Jeanne-Claude.«Ritengo che ci voglia più coraggio a creare cose che poi se ne vanno,che a creare cose che restano.Lo sapete che non ho alcuna opera esistente? Tutte scompaiono quando sono finite.Ho solo gli schizzi e questo rende in qualche modo il mio lavoro leggendario>>.Altro significativo pensiero dell’artista,manifestato in una lettera del 1958: “La bellezza,la scienza e l’arte trionferanno sempre”. Ingegneria coesistente con l’Arte:opera ingegneristica leggiadra come opera d’arte,e creazione artistica che deve soddisfare taluni parametri ingegneristici,come nel caso dei pontili galleggianti di Christo,dunque il coinvolgimento di norme di sicurezza,di protezione ed affidabilità,deve coesistere con le regole della Libera Creatività.L’ingegneria moderna deriva in parte da quelle che un tempo erano considerate “arti meccaniche”;legami tra le arti moderne e il mondo ingegneristico si manifestano perentori in alcuni campi quali l’architettura,l’urbanistica e il design industriale, al punto che tali discipline sono diffuse nei programmi di alcuni corsi di laurea in varie branchie dell’Ingegneria.La figura storica più luminosa è quella di Leonardo da Vinci,artista e ingegnere rinascimentale illustrante in termini di assoluta perfezione la stretta interconnessione tra arte e ingegneria.Il mondo ingegneristico prende sempre in considerazione la forza peso (forza di gravità) e le sollecitazioni nascenti dai carichi atmosferici (neve,pioggia,vento) quando si tratta di progettare e costruire ponti,edifici,aerei…D’altronde architetti ed artisti esaminano questi enti sollecitanti allorquando progettano elementi decorativi di edifici o di paesaggi,alcuni artisti devono necessariamente prestare molta attenzione alle azioni forzanti allorquando creano,ad esempio, sculture in movimento.La interscambiabilità di questo rapporto,un legame paritario:l’arte dona parte di sé alla scienza,viceversa la scienza fornisce il proprio apporto all’arte;ingegneri e artisti sono molto simili quando studiano gli effetti dei carichi in sede di progetto scientifico e in sede artistica,in effetti lavorano in sinergia.L’elaborazione artistica è a volte un mezzo per esaltare lodare la scienza o evidenziare la figura di uno scienziato:pensiamo a quali e quante opere l’artista ha reso omaggio allo scienziato.I punti di intersezione e le affinità sono notevolmente superiori a quelle comunemente riconosciute;pensiamo alla imponente figura dell’ingegnere artista Leonardo Sinisgalli: “Sinisgalli era veramente uno dei più pronti a dominare la situazione e la conversazione,nei giochi propri dei caffè letterari.Ricordo ancora,con una certa emozione, l’uscita delle 18 POESIE. Fu uno dei libri che allora ebbero una accoglienza sicura da parte dei giovani e della critica più sensibile. Subito ci si accorse che si era davanti ad una figura rilevante della civiltà poetica di quel tempo” (Luciano Anceschi). Ho interpretato con una sequenza di altrettante elaborazioni il testo Sinisgalliano.
Giuffrida Farina