Neanche le gallerie sono più illuminate
Oreste Mottola
“La Cilentana? E’ ancora una via Crucis, per fortuna ancora vivente”. Battuta amara, pronunciata dal commerciante che opera nel polo commerciale che più scommette sull’avvenire di quest’arteria che, a partire da Battipaglia, si fa carico della mobilità verso il sud dei piccoli paesi polvere e delle più accorsate e rinomate località marittime sempre più prese d’assalto anche dal turismo di massa. Mentre vanno a spegnersi gli ultimi fuochi della campagna elettorale regionale la Cilentana è ferma al palo. Tra erbacce, rifiuti e lavori che non partono e che non si concludono nel tratto poco distante dal viadotto interrotto alla circolazione da oltre un anno per il cedimento di due piloni. La provinciale 430, soprannominata Cilentana, è la strada che collega il Cilento al golfo di Policastro e al resto della Provincia, ed è fondamentale per chi si muove fra Vallo della Lucania, Agropoli, Centola, Ceraso, Celle di Bulgheria e il golfo di Policastro. Eppure chi la attraversa deve mettere in conto una serie di ostacoli. L’interruzione tra gli svincoli di Agropoli Sud e Prignano Cilento, il tratto in prossimità della discarica di Gorgo, e una serie di altri restringimenti di carreggiata nei tratti di Futani, Montano Antilia e Celle di Bulgheria. A chiudere il quadro ci sono tre gallerie da incubo: quella prima di Cuccaro Vetere, quella di Pattano e quella subito dopo Prignano Cilento. Buio pesto e infiltrazioni, in quest’ultima, e dove c’è l’illuminazione è insufficiente.
Si attende la pubblicazione dalla gara d’appalto da parte della Stazione Unica Appaltante per un importo di 7,2 milioni di euro. Il rilevato non è stato ancora ultimato. A pochi passi, anche rifiuti abbandonati. Sta di fatto che la strada è ancora chiusa. Disagi su disagi per la popolazione locale. Da palazzo Sant’Agostino promettono che la strada sarà aperta almeno ad un senso di circolazione per l’estate. Inefficienza e burocrazia che ormai da diversi mesi bloccano il ripristino della viabilità nel Cilento isolando una parte notevole della provincia sud di Salerno, con conseguenze economiche allarmanti in vista della ormai imminente stagione turistica.
LA PROTESTA.
Non che i cilentani se ne stiano con le mani in mano, Una delle ultime domeniche di questo mese c’è stato perfino un flash mob organizzato per sollecitare l’immediato avvio dei lavori per il ripristino della Cilentana, ma anche un piano organico infrastrutturale per l’adeguamento e il potenziamento della viabilità nel Cilento, che incrementi le potenzialità di crescita e di sviluppo dell’area. «Basta con annunci, promesse e stanziamenti che si traducono tardi o mai in iniziative concrete e cantieri – hanno sostenuto all’unisono quelli della «Lista Mo!», organizzatori dell’evento – occorre parlare meno ed agire di più per il bene del territorio. Oggi è possibile raggiungere Napoli da Milano in appena tre ore di treno: ma chi volesse raggiungere il Cilento, dovrebbe mettere in conto, da Napoli, almeno altre tre ore di viaggio. È l’ulteriore, tangibile testimonianza concreta di una politica duale che guarda solo al nord e penalizza fortemente il Mezzogiorno. Nel colpevole silenzio di tutta la classe politica meridionale. Non è un caso, e lo denunceremo fino allo stremo, che il Governo ha presentato all’Ue un programma infrastrutturale da 7,9 miliardi di euro fino al 2020, che prevede 7,5 miliardi al nord e 0,4 al sud. Occorre pretendere un cambiamento di rotta e rivendicare quanto è del Sud e spetta al Sud».
«C’è il forte rischio che l’emarginazione del Cilento condizioni fortemente, in negativo, la stagione turistica ormai alle porte, con danni devastanti per gli operatori del settore”. Torni a casa, apri i giornali e ti imbatti nell’ennesima promessa: “La Cilentana riapre entro agosto ma si viaggerà solo a senso unico.Nuove rassicurazioni dalla Provincia nei confronti di automobilisti e operatori turistici”. Nuove promesse: dalla Provincia si accende l’ennesimo barlume di speranza per gli operatori turistici e i residenti del comprensorio cilentano. «La Cilentana sarà nuovamente fruibile da luglio nel tratto tra Agropoli sud e Prignano Cilento» ha affermato il dirigente provinciale ai Lavori pubblici, Lorenzo Criscuolo, che al quotidiano ‘La Città’ ha aggiunto: «La strada provinciale 430 sarà riaperta in un solo senso, in direzione sud, dal giovedì alla domenica, in tutti i giorni festivi e per tutta la settimana di Ferragosto, il tutto mentre si lavora». Per permettere ciò sono arrivati 7,2 milioni di euro. La burocrazia è stata quasi completamente sistemata ed è a disposizione della stazione unica appaltante. «Per fare un confronto con il viadotto crollato in Sicilia – spiega Criscuolo a ‘La Città’ – il ministro Delrio ha dichiarato che per risolvere 200 metri di viadotto ci vorranno 2 anni, con i soldi già a disposizione dell’Anas. Noi che abbiamo dovuto attendere i fondi, se sommiamo solo i tempi tecnici impiegati possiamo dire con orgoglio che ci abbiamo messo 4 mesi e quindi risultiamo 6 volte più bravi dell’Anas». «Nel mese di maggio – fanno sapere da palazzo Sant’Agostino – saranno terminati anche i lavori sul primo tratto della provinciale, all’altezza della discarica di Gorgo». Maggio è passato, mentre tutti ci accorgiamo che poco o niente è avvenuto. O no? Sì perché ora anche le gallerie sono da incubo sulla Cilentana, completamente al buio in pieno giorno.Il giornalista Antonio Vuolo denuncia la situazione della galleria dopo Prignano, completamente al buio alle dieci del mattino.
Fiat lux. Almeno da Agropoli a scendere giù. Fu questo il primo atto compiuto da Dio subito dopo la creazione del cielo e della terra, quando ordinò che fosse fatta la luce, perché sopra la faccia dell’abisso erano ancora le tenebre. Aspettiamo, nonostante tutto, fiduciosi.