Licinella borgata di Capaccio, costruita nella “Macchia del Comune”, particella catastale di proprietà pubblica, occupata da privati. Licinella, da licina=susina, oppure risalente alla “gens” Licinia. Il termine licinius, in origine designava i buoi dalle corna lunate, cioè ricurve verso l’alto, a mò di mezzaluna, della di cui quale, siamo tutti portatori sani di attributi onomatopeici. Licinius, passò poi ad indicare gli uomini con capelli ondulati e lunghi. Tra mille e mille anni, quando non ci saremo più e qualcuno scaverà le necropoli della Licinella, troverà tombe affrescate e suppellettili votive, ma anche lacerti di case popolari che dovevano servire per delocalizzare gli abusivi che avevano costruito abusivamente case abusive nella 220 e allocarli nel Parco dei Tigli alla Licinella. Il Parco dei Tigli, case e palazzi costruiti con i benefici dell’edilizia economica e popolare, ma per un arcano, qualche mio amico, fine intellettuale mi corregge sempre..”arcane”. Ma lasciamo da parte le digressioni cultural-inmellettual e torniamo , a bomba, sul pezzo. Dicevamo… per un arcano destino, il Parco dei Tigli è finito nelle mani di turisti, vacanzieri e bagnanti, che nulla hanno a che fare con gli abusivi della 220, che rimangono beati nell’area vincolata di Ponte Marmoreo e continuano a costruire case abusive. Le anime nere che hanno occupato abusivamente la 220, affittano le loro case abusive a villeggianti e bagnanti, vantandosi di aver realizzato l’Oasi Dunale di Legambiente. Con ciò abbiamo raggiunto “l’acne”, come affermava un mio carissimo amico d’università. Siamo al paradosso…chi abusa del territorio vincolato della 220, sfrutta l’azione di tutela e salvaguardia, di coloro che difendono il territorio vincolato della 220. Parafrasando Elio delle Storie Tese, siamo nella Terra dei Cachi. La Terra dei Cachi è quella Terra dove proliferano i parcheggi abusivi, gli applausi abusivi, gli abusi sessuali abusivi, la voglia di ricominciare abusiva, gli appalti abusivi, le mascherine abusive, i vaccini abusivi e truccati, di giovinastri su motorini truccati che scippano donne abusive che scodinzolano su stiletti dal tacco dodici, di infettati abusivi , di quintali di vaccini abusivi, di medici abusivi che dicono si al vaccino e medici abusivi che dicono no al vaccino, di pinze abusive abbandonate in pance abusive, evviva il coacervo di pinze abusive e pance abusive, evviva il crogiulo di panza senza Speranza. Italia SI, Italia NO, Italia UE. Perché l’Italia è la Terra dei Cachi…Ma certo che SI!!! La licinella, Terra di Mezzo e pure dei Cachi, come L’Italia. La Licinella, Terra di Mezzo, tra Testo e Contesto. Il Testo rappresentato dai tre Templi Dorici dell’Area Archeologica, e, il Contesto rappresentato dall’accozzaglia, discutibile e disordinata di case e palazzi, emblematicamente disseminati in ogni dove. Brutte case e brutti palazzi che fanno della Licinella il “Bronx” di Capaccio-Paestum, definizione affibbiatagli dagli stessi indigeni del luogo. La Licinella, Terra di Mezzo, è caratterizzata da notevoli insediamenti residenziali, disorganizzati e disomogenei. La Licinella è la città che non c’è. Il tentativo del P.E.E.P., della Licinella, di realizzare interventi di urbanizzazione primaria e secondaria, è fallito. La mancata realizzazione di un organico insediamento residenziale e ricettivo, ha penalizzato di fatto sia la funzionalità che l’accessibilità del nucleo urbano. La Licinella, tra il lusco e il brusco, ospita importanti strutture alberghiere. Si fa discendere l’era del turismo a Paestum, proprio dalla costruzione di alberghi lungo la fascia costiera, utilizzati per lo più per matrimoni e cerimonie, in poche parole erano dei matrimonifici. Allo stato nella borgata coesistono seconde case disabitate tutto l’anno, alberghi che ospitano pochi bagnanti solo d’estate e sparute realtà residenziali stabili. Negli anni non vi è stata nessuna integrazione tra tessuto urbano abitativo-residenziale e le strutture ricettive-turistiche. Nessuna integrazione tra turisti e residenti è stata possibile, le attività turistiche-alberghiere sono state concepite come corpi estranei della borgata, strutture turistiche, come cattedrali nel deserto del Bronx, che si illuminano solo a Capodanno e nel mese delle spose…ci fossero almeno i cammelli, ma vedo solo elefanti! La mancanta riqualificazione urbana, ha messo in pericolo l’opera meritoria dell’imprenditoria turistica privata. La licinella, Terra di Mezzo, tra Paestum ed Agropoli, vivi una non identità. Sopravvive quel poco d’estate, quando da Potenza, Avellivo e dall’interland Napoletano, masnade di invasori arrivano ad occupare, per pochi giorni, case, villaggi, lidi e campeggi, prendono possesso del periferia-balneare della Macchia del Comune, poi Licinella ed ora Bronx.
Lucio Capo