Agropoli, la perla del Cilento. Il capoluogo di questa fantastica terra. La città negli ultimi settant’anni ha subito una trasformazione davvero impressionante tant’è che nel gennaio del 2004 dopo un Decreto del Presidente della Repubblica ha ricevuto il titolo di Città. Un passo importante, prestigioso, frutto di una grandissima mutazione avvenuta dal dopoguerra fino ai giorni nostri. La crescita di questi anni non è avvenuta solo dal punto di vista del prestigio ma anche, e soprattutto, da quello demografico. La cittadina, infatti, nel 1951 vantava 7774 abitanti. Numero destinato a salire in maniera esponenziale. Oggi, alle soglie del 2018, Agropoli può contare su oltre 20000 abitanti anche se questa crescita sta subendo un deciso rallentamento. Dal ’91 al 2001, infatti, la popolazione è aumentata di 2000 unità, mentre, nella decade tra il 2001 e il 2011 di appena 800. Chiaramente è un dato che rispecchia l’andamento nazionale anche se per Agropoli non si può non tenere in considerazione l’aspetto geografico. La città è satura, soprattutto sull’aspetto geografico. È stata violentata dal cemento e dall’abusivismo edilizio (in alcuni casi). Chiaro non tutte le evoluzioni sono state nocive. Un polo importante come Agropoli, in una posizione così importante, non poteva restare una città paludosa, quasi di campagna. Emblematiche infatti le foto di repertorio a ridosso del secondo conflitto mondiale quando le truppe americane sia accamparono dove oggi sono sorti il CineTeatro “E. Di Filippo” il palazzetto dello sport intitolato ad Andrea Di Concilio. Una zona, in pratica, vero cuore pulsante della città arricchita anche dal museo industriale della Fornace, ancora non aperto al pubblico e sempre oggetto di polemiche dopo l’inaugurazione in pompa magna a poche ore dalle elezioni di giugno. Un’altra grande evoluzione di una città avviene senza dubbio tramite l’istruzione e oggi Agropoli è un punto di riferimento importante. 7 le scuole dell’infanzia “Mozzillo”, “Cafarelli”, Agropoli – Centro, Madonna del Carmine, Bivio Mattine, San Marco (Verga), San Marco (Selvi). 6, invece, sono le scuole primarie: Distretto Didattico I Circolo, Agropoli Cap. P.P., Angela Cafarelli, Cannetiello, Mattine e San Marco. Unica la Scuola Secondaria di primo grado: la “Gino Rossi Vario”. Molto ampia anche la scelta per l’ultima formazione prima degli studi universitari. Il Liceo “Gatto” propone ben quattro indirizzi: Classico, Scientifico, Scientifico opzione scelte applicate e Linguistico.Non mancano nemmeno gli istituti di formazione: Istituto Professionale Industria e Artigianato, Istituto Tecnico Economico, Istituto Tecnico Tecnologico. Accantonata l’istruzione un’altra componente che ha fatto grande Agropoli è quella turisitica. E, in questo caso, è impossibile non citare il Porto Turistico e quanto ha influito sulla crescita della capitale del Cilento. La posa della prima pietra avvenne nel 1969. All’evento presero parte il primo cittadino Gaetana Troisi, il ministro all’istruzione Fiorentino Sullo, il senatore del PRI Biagio Pinto e Nicola Carola, segretario della locale sezione della DC che tanto aveva fatto affinché il centro cilentano avesse il suo porto. La spesa iniziale prevista per la costruzione dell’infrastruttura fu preventivata nel 1964 in due miliardi e quattrocento milioni di lire. Per la sua realizzazione (pontili esclusi), il comune ne dovette sborsare duecentocinquantamila in più. Le opere furono suddivise in otto lotti, il primo realizzato dall’amministrazione Troisi mentre gli altri da quella Maurano. Il porto di Agropoli, nato come struttura di quarta classe, aveva finalità prettamente turistiche con tratti di banchina riservati a piccole unità di pesca. Negli anni, oltre agli esistenti moli di sottoflutto e di sopraflutto, si è provveduto al suo ampliamento con l’istallazione di pontili galleggianti o in cemento. Dal 1991, inoltre, è attivo l’ufficio circondariale marittimo. Prima della costruzione del porto l’area, denominata Salecaro, era già utilizzata dai pescatori comepiccolo porticciolo naturale inserito in uno spettacolare paesaggio selvaggio, ancora incontaminato dalla mano dell’uomo. Con la realizzazione del porto quintali di cemento hanno coperto scogliere e insenature naturali, cancellando uno degli angoli più suggestivi della città in nome del progresso e dello sviluppo economico. Nei prossimi anni una nuova mutazione potrebbe avvenire nell’area portuale. L’amministrazione comunale e la regione Campania, potrebbero dare il via ad un project financing che coinvolgerà anche i privati, per un valore circa 25milioni. Il progetto, elaborato dallo studio “Conti e Associati di Udine”, prevede la realizzazione un unico grande molo centrale (una struttura a due piani con una torre), che tagli in due tutta l’area portuale, e due moli, uno sopraflutto e l’altro sottoflutto, più estesi rispetto a quelli già esistenti. Non tutti gli sviluppi edilizi, però, hanno giovato alla città che tra gli anni sessanta e settanta è stata decisamente violentata da alcune costruzione in pieno centro città che ne hanno deturpato, in maniera irrevocabile, l’aspetto estetico. Parliamo di una serie di grandi palazzi che ha ridosso del mare, e nel complesso paesaggistico, stonano decisamente agli occhi di guarda Agropoli in lontananza. Abusi purtroppo non puniti all’epoca quando anche in città si cavalcava la moda dell’edilizia. Una scelta che probabilmente in molti adesso stanno rimpiangend
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