di Carmine Caramante
Mi permetto, con il permesso dei responsabili, di approfittare di questo spazio mediatico, assai letto e consultato, per inviare “una lettera aperta” al Sindaco Italo Voza, persona che stimavo e stimo da uomo, da medico e che da osservatore esterno ho imparato ad apprezzare anche da Sindaco, seppur su posizioni divergenti e su idee spesso non condivise da me, semplice cittadino impegnato in politica all’interno di un partito e che con attenzione e rispetto in questi 3 anni ha osservato e valutato l’operato di ciascuno.
Caro Sindaco (mi sia consentito il caro vista la nostra amicizia e dato che venivi a curarmi l’influenza a casa già quando avevo 6 anni – credo di essere stato uno dei tuoi primi mutuati), è notizia di ieri – certa e non suscettibile di smentita- che 9 (nove) consiglieri comunali si sono recati presso uno studio notarile di Battipaglia per apporre e depositare le firme a favore delle loro dimissioni e del conseguente scioglimento del Consiglio Comunale di Capaccio Paestum decretando anticipatamente la fine di questa legislatura. La cosa non è stata ratificata causa problemi di natura “burocratica” ma resta pienamente in corso e questo, caro Sindaco, se da un lato ti potrebbe far pensare di aver scampato il pericolo, è invece ancora peggio. Inizierà ora per te un vortice di incontri per capire, smussare i malcontenti, far rientrare in gruppo i dissidenti che vogliono firmare, convincerli a cambiare orientamento. In tutto questo, sarai costretto, come ovvio, ad una mediazione e ad accettare le richieste politiche dei consiglieri, prima tra tutte l’azzeramento dell’attuale Giunta Comunale così come è espressa volontà del gruppo dei 9 (nove). Caro Italo, la mia esperienza su questi temi non è poca, seppur la mia età non è quella di un veterano. La legislatura di cui ho fatto parte è terminata appena 5 mesi prima del termine naturale delle elezioni per lo stesso ed identico motivo di adesso, e ti posso assicurare che gli ultimi tempi sono stati penosi per chi come me doveva cercare di tenere in piedi la maggioranza, ma era diventato impossibile fare il capogruppo. Ad ogni minima discussione, qualcuno si alzava e diceva “se non si fa così vado a mettere io la firma che manca”. Ti assicuro che è una spirale dalla quale un Sindaco o chi deve reggere della fila non può che uscirne solo disgustato e stanco, perdendo energie, stimoli e voglia di continuare a fare politica.
Siccome ti ritengo ancora una possibile risorsa per questo nostro paese, e mi riferisco al prossimo futuro di questa cittadina, il mio umilissimo consiglio (che ti do con cognizione di causa) è quello di essere padrone del tuo destino, di non rincorrere gli eventi e di non passare tempo ed energie a mettere inutili toppe. Ne avrai solo stress, quotidiane arrabbiature e dispiaceri. Quando si arriva a questo punto, ti dico per esperienza che la legislatura è finita, è venuto a mancare il collante e non vi è più possibilità di un dialogo serio. In questi casi, l’unica cosa possibile, a tutela del tuo futuro politico (perché sono certo che hai ancora voglia di fare politica) è quella di non subire gli eventi ma di governarli, ovvero la via maestra è quella delle Dimissioni dalla carica di Sindaco, anticipando gli avvenimenti e gettando fin da ora le basi per la costruzione intorno a te di un nuovo gruppo politico ed amministrativo. La popolazione capaccese e pestana capirà senz’altro il tuo gesto e saprà rinnovarti immediatamente la fiducia anche alle prossime elezioni comunali nelle quali sarai e – mi auguro saremo – parte di un nuovo gruppo, con al centro la politica e i partiti politici, e di una nuova storia.