Per la classificazione burocratica è il Piano Sociale Di Zona S3, già S5, capofila a Eboli, e con Altavilla Silentina, Campagna, Contursi Terme, Oliveto Citra, Postiglione, Serre e Sicignano degli Alburni. “Moderno crocevia dal cuore antico” a stare agli aedi inventori di slogan. Frasi a effetto a parte è un dato di fatto che la zona è la porta del Cilento e della Lucania non solo dal punto di vista geografi co, ma anche sul piano culturale e per le direttrici del trasporto. Verso il mare, il confine di Eboli coincide con il Cilento, facendo in modo che le due aree siano collegate da sempre. Passaggi, traffici, economie, ma anche le emergenze sociali. Fisiologiche negli altri comuni ma nel comune capofila molto più visibili e presenti. Eboli produce ed esporta di tutto, tante cose buone ma anche emergenze. A Eboli si è insediata da sempre una delle più antiche comunità zingare del sud Italia. Entità separata da sempre. Qualche clan camorristico che si accende e si spegne e che trova la sua manovalanza nei ceti più popolari, urbanisticamente anche posti a ridosso della città. Anche la concentrazione dei migranti, remember San Nicola Varco, qui trova una delle prime e più importanti frontiere italiane. Insomma, organizzare il “sociale” da queste parti non è mai stata una cosa semplice e per stomaci delicati.
Agli inizi di quest’anno sono stati fatti importanti annunci, ma a oggi la realtà appare ancora ferma. La scommessa enunciata è quella di arricchire l’offerta di servizi alle fasce più deboli della popolazione, poi si finisce alle guerricciole tra comuni e tra assessori per ottenere “posticini” e singole risorse. Tra i più motivati a “cambiare lo stato di cose presenti” è il medico Lazzaro Lenza, esponente politico del centrodestra ebolitano, che la scommessa l’ha voluta cogliere e si è impegnato. “Intendiamo trasformare il PdZ in un ente autonomo in grado di affrontare con efficacia le sfide del nuovo welfare!”
Così è stata avviata la procedura con avviso pubblico per rinnovare la graduatoria del servizio di Assistenza Domiciliare Sociale, ferma da cinque anni, nella quale si registrava la presenza di assistiti bisognevoli del servizio. “Insieme a, e con tutto il coordinamento dei sindaci – spiega il sindaco di Eboli, Massimo Cariello – si è deciso di recuperare legalità e trasparenza, procedendo all’approvazione di un nuovo regolamento di selezione con scale di valutazione del bisogno oggettive e validate da organismi nazionali. “
L’arricchimento dei servizi continua: a giorni sarà disponibile l’ultimo avviso pubblico per l’avvio del servizio PACInfanzia, con l’apertura nell’Ambito S3 di Nidi e Ludoteche per l’infanzia per la durata di undici mesi. L’assistenza domiciliare ai disabili sia sociale (ADA-H), che integrata (ADI-H), è stata ampliata nel numero di utenti e nelle ore di assistenza, cancellando liste di attesa lunghe e spesso senza speranza. Sono state sanate le procedure di affidamento dei voucher per l’erogazione del servizio ADI-H e ADA-H, con una procedura di accreditamento delle cooperative fluida e trasparente. “Per il trasporto degli studenti delle scuole superiori con disabilità – dice l’assessore alle politiche sociali, Lazzaro Lenza– siamo tra i primi ambiti ad aver definito la procedura per l’erogazione del contributo previsto dalla Regione .”
Il Comune di Eboli ha avviato in tempi record la richiesta del Sostegno per l’inclusione Attiva (SIA) tanto da far registrare fino ad oggi oltre 400 domande all’INPS con quasi 100 famiglie già beneficiarie del sostegno economico per l’acquisto di beni di primaria importanza. Per l’assistenza specialistica, è in via di definizione il percorso integrato di valutazione del bisogno, con coinvolgimento di Gruppi di Lavoro nelle scuole, Piano di Zona, ASL, scuola e genitori e l’intervento della specialistica terranno conto dei bisogni diversi di ogni bambino. Per quanto riguarda i Piani di Azione e Coesione (PAC), l’Ambito con Eboli Capofila è annoverato dal Ministero dell’Interno tra le “Best Practice”. “Abbiamo rendicontato il I riparto e il 50% del II riparto come soli altri nove ambiti sono riusciti a fare tra i 66 ambiti del Centro Sud beneficiari del finanziamento PAC – spiega ancora il Sindaco Cariello.
Questo grazie alla correttezza di tutte delle procedure di progettazione, pianificazione, affidamento ed erogazione dei servizi per gli anziani e per l’infanzia che l’Amministrazione ha portato avanti in questi venti mesi. L’attenzione per i bisogni delle fasce più deboli della popolazione e l’impulso alle politiche sociali sono un punto cardine della programmazione. “Risultati non sono casuali – spiega l’assessore Lenza -, ma conseguenza dell’opera di riorganizzazione degli uffici del Piano di Zona avviata già dai primi mesi e concretizzatasi con la nomina di un dirigente del Piano di Zona che è riuscito a portare avanti concretamente gli indirizzi del coordinamento degli otto sindaci in cui Eboli è comune capofila. Siamo in avanzata stato di definizione della nuova personalità giuridica del Piano di Zona che intendiamo trasformare in un ente autonomo in grado di affrontare con efficacia le sfide del nuovo welfare!
Mentre speranzosi si andava ad iniziare le attività, con la Regione che aveva trasmesso al Piano di Zona S3 il decreto di conformità con la programmazione regionale, arriva un’altra brutta notizia: “Il Governo centrale taglia del 70% delle risorse che fanno parte dei fondi per le Politiche Sociali e le Politiche per la Famiglia – spiega il sindaco Massimo Cariello – Tutto questo, naturalmente, comporterà un analogo taglio da parte della Regione, finendo per impoverire le programmazioni sociali nei territori. Si tratta di scelte sbagliate e politiche miopi, soprattutto in questo momento, con tante famiglie che vivono il disagio a causa del lavoro che manca e di servizi che faticano ad arrivare in tante zone, specie nei Comuni più piccoli.” Senza soldi gli slogan tornano ad essere chiacchiere. E che ne parliamo a fare, allora.