Dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2023 il 29 dicembre, anche dal Senato, è stato scongiurato il rischio di esercizio provvisorio. Vediamo in dettaglio le misure previste dalla Legge di Bilancio 2023 in vigore dal 1° gennaio.
Il tetto al contante salirà da 1.000 a 5.000 euro a partire dal 1° gennaio 2023.
Dal 1° gennaio 2023 entreranno in vigore anche le nuove regole relative al taglio del cuneo fiscale che prevedono l’esonero contributivo del 2% per i redditi fino a 35.000 euro e del 3% per i redditi fino a 25.000 euro.
Sarà previsto il taglio dell’Iva per alcune categorie di prodotti: quelli relativi all’igiene femminile ed alcuni prodotti per i bambini. L’Iva scenderà al 5% per assorbenti e tamponi e anche per i seguenti prodotti per bambini:
- Latte in polvere e liquido, per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini nella prima infanzia;
- Preparazioni alimentari di farine, semole, semolini, amidi, fecole ed estratti di malto per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini;
- Pannolini per bambini;
- Seggiolini da installare sugli autoveicoli.
Per tutto il 2023 è prevista la proroga del “Bonus mobili” con un innalzamento della misura da 5.000 euro a 8.000 euro. Si tratta, come sempre, della detrazione prevista per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici (non inferiori alle classi indicate dalla misura).
Sono varie le iniziative relative al capitolo “Pensioni”. Dal primo gennaio entrerà in vigore “Quota103”, misura grazie alla quale potranno andare in pensione tutti i lavoratori con 62 anni d’età e 41 anni di contributi. Nonostante ciò, si potrà usufruire del diritto alla pensione anticipata, anche dopo il 31 dicembre 2022. Sono state innalzate a 600 euro le pensioni minime per gli over 75. Sull’indicizzazione delle pensioni, per cui è prevista una rivalutazione del 120% del trattamento minimo, è stata innalzata dall’80 all’85% l’indicizzazione per le pensioni tra 4 e 5 volte il minimo. Previste novità anche per “Opzione Donna”, prorogata, ma con alcune restrizioni importanti. Dal 2023, potranno usufruire di questa misura le lavoratrici che hanno raggiunto i 60 anni d’età e che rispettano uno dei seguenti requisiti:
- Assistenza coniuge o parente di primo grado convivente con handicap grave;
- Possesso di un’invalidità civile uguale o superiore al 74%;
- Essere lavoratrici licenziate o dipendenti di imprese per le quali è attivo un tavolo per la gestione della crisi aziendale.
Il limite scende a 59 anni in presenza di un figlio e a 58 anni in presenza di due o più figli.
L’ammontare complessivo della manovra sarà pari a 35 miliardi di euro, gran parte dei quali, circa 21 miliardi di euro, stanziati per interventi contro il caro bollette a favore di famiglie e imprese.
Nel corso del passaggio parlamentare è stato confermato l’impianto della manovra con un ulteriore rafforzamento delle misure di carattere sociale in favore dei redditi più bassi, delle famiglie e della natalità. Previsto, tra gli altri, l’aumento all’80% dell’indennità per il congedo parentale ad entrambi i genitori. Dal 1° gennaio 2023 sarà previsto un incremento del 50% dell’assegno unico per le famiglie con figli di età inferiore ad un anno o con figli di età compresa tra un anno e tre anni, per i nuclei familiari con più figli e un Isee inferiore ai 40.000 euro. È stata prevista anche una maggiorazione del 50% dell’assegno unico per le famiglie con 4 o più figli. Sarà possibile, inoltre, la rinegoziazione dei mutui ipotecari da tasso variabile a tasso fisso e la ridefinizione da 20 a 25mila euro del tetto del reddito per il taglio del cuneo al 3%.
Sul caro energia, oltre alle misure già inserite in manovra (credito d’imposta per le imprese, taglio degli oneri impropri delle bollette, bonus sociale con soglia Isee a 15mila euro), è stata introdotta una riduzione dell’aliquota Iva al 5% per il teleriscaldamento per il primo trimestre 2023 e la riduzione al 10% dell’Iva sul pellet per il prossimo anno.
Per le imprese sono state rifinanziate la misura “Nuova Sabatini” per sostenere gli investimenti privati e il Fondo di garanzia per le PMI. Prorogate al 2023 le agevolazioni in favore delle imprese localizzate nel Mezzogiorno e nelle Zone economiche speciali (Zes).