La Fornace, il suggestivo luogo dei “CARBONARI” DELLA CULTURA” accolti da nel Museo Acropolis da Elena Foccillo.
Negli archi concentranti le energie, tra cimeli storici, si sono realizzati i suoi due essenziali simboli, la costruzione, divenuta ora non di materiali edili ma della cultura ed il fuoco, ovvero il calore con il quale l’argomento ha coinvolto gli intervenuti .
Ha introdotto il dibattito l’Artista Maria Rosaria Verrone, autrice anche della prefazione del testo presentato “LA MIA INGENUITA’ CONTRO LE OMBRE DEL MIO PASSATO”. Ha quindi intervistato l’autrice che non è riuscita a trattenere le lacrime nel dibattere sul suo libro autobiografico, rivelatore di grandi sofferenze e diverse violenze subite.
Maria Luisa Limongelli, leggendo dei brani con la sua voce vibrante, ha contribuito al coinvolgimento emotivo.
Acuto l’intervento della professoressa Luciana Capo, che ha concluso con la profonda citazione dello storico francese del secolo XVIII, Jules Michelet : “Nasce Fata, per amore è Maga, per esaltazione è Sibilla, per acume è Strega, ma è Donna che genera Sogni e Dei”!
Purtroppo però troppi maschi non riescono a vederla tale ed addirittura, non riuscendo più a sottometterla, giungono perfino ad assurdi atti di violenza fisica.
Presente anche l’editore Peppe Barra che ha anche confermato la mia affermazione dell’importanza in un libro della sua copertina, primo impatto con il lettore, sintesi del contenuto. In questo caso l’ha realizzata con una scena effettuata da collaboratori e quindi fotografata. E’ una scena violenta di un maschio che si accinge a schiaffeggiare una donna. Il tema della violenza in una coppia ha introdotto le mie considerazioni sulle principali motivazioni di tali episodi sempre più gravemente divulganti. La donna ha finalmente raggiunto dei legittimi traguardi, la conquista del lavoro, la consapevolezza dei suoi diritti, ma molti maschi non sono pronti ad accettare questa nuova realtà e giungono anche ad atti violenti nel tentativo di dominarla e sottometterla. Io definisco maschi non uomini tali soggetti che non riescono a maturare la loro personalità. D’altra parte molte femmine errano nell’imitare i maschi anche nei loro difetti invece di sviluppare le loro personalità di donne diverse pur nell’eguaglianza dei diritti. La divulgante crisi di coppia porta anche alla molto maggiore diffusione di coppie dello stesso sesso. Al di là della legittima unione tra gay e lesbiche con cromosomi diversi dalle appariscenti fattezze, realtà naturali che vanno naturalmente accettate non creando così false, sofferte coppie per coperture di facciate, molte coppie omosessuali si creano solo per difficoltà ad accettare le nuove personalità dei due sessi!
Il libro di Gera evidenzia molte altre problematiche che creano disagi esistenziali che possono divenire molto dolorosi. Evidenzia l’importanza della spesso mancanza d lavoro sicuro che spinge ad allontanamenti delle famiglie dal luogo natio, con inserimento non facile in culture e tradizioni diverse con non una completa accettazione che crea degli squilibri. Evidenzia l’importanza della famiglia in cui si nasce e si è educati per lo sviluppo della personalità. Gera ha sempre odiato il suo nome, chiara non accettazione della sua origine. Il nome, molte culture ed approfondimenti filosofici e psicologici hanno trattato l’argomento, ha molta importanza nella propria esistenza. Primo imput impresso dalla famiglia, determina poi, nel continuo sentirsi chiamare nella vita, una identificazione in esso inconscia. Gera significa in origine “combattente con la lancia” e l’autrice del testo lo è stata nella sua non facile vita! Il voler apparire in una situazione finanziaria superiore a quella reale in questa superficiale realtà sociale è una altra causa, come evidenzia il testo, che costruisce false realtà sino a volte a divenire motivazioni di soprusi e sfruttamenti. L’eccessiva importanza che si dà all’esteriorità, alla superficialità, il non costruire veri rapporti profondi porta anche a facili tradimenti che distruggono la coppia.
Nell’immergersi nella lettura di questo libro autobiografico, oltre ad essere coinvolti nella tenerezza verso la sofferta vita della protagonista, esso stimola a pensare alle tante storture che possono creare vite dolorose. Di tali argomenti bisognerebbe parlarne, discuterne sempre di più! Grazie Gera, non sei una donna perdente, hai saputo costruire la tua indipendenza finanziaria con la tua “lancia”, possa la realizzazione di questo testo rivelatore creare anche una serena indipendenza morale, in una consapevole svolta dalla tua dolorosa vita e stimolare tutti i lettori e lettrici a cambiare stili di vita!